
Lavori pubblici
Porto di Molfetta, c'è rischio per la navigabilità
L'allarme lanciato dagli imprenditori del movimento Opera in Porto
Molfetta - mercoledì 4 novembre 2015
9.26
Un palazzo di tre piani che galleggia alla deriva in mezzo al mare. E' quanto potrebbe accadere nello specchio acqueo del porto di Molfetta. Stando a una relazione tecnica inviata da parte della direzione dei lavori all'amministrazione comunale, quattordici cassoni in cemento armato, presenti in acqua nel cantiere, presto potrebbero entrare in galleggiamento e prendere il largo. Si tratta di strutture gigantesche, 25 metri di lunghezza per 12 metri di altezza, che dal 2013 sono rimaste «parcheggiate» in mare senza alcun ancoraggio strutturale. L'acqua al loro interno, che serviva a stabilizzarli temporaneamente, è quasi del tutto evaporata e adesso c'è il rischio concreto che di questi cassoni si perda totalmente il controllo con conseguenze inimmaginabili per la navigazione.
Nel 2013, subito dopo il sequestro giudiziario dello scalo per un'inchiesta sul porto, la Procura della Repubblica di Trani fu già avvertita del pericolo. Già all'epoca i magistrati, di concerto con tutte le altre autorità coinvolte (compresi comune di Molfetta e Regione), disposero l'avvio di un progetto di messa in sicurezza del valore di circa 7 milioni di euro. Da allora sono passati due inverni e a maggio scorso il cantiere è stato dissequestrato (sia a terra che a mare) rientrando nella piena disponibilità del comune. I lavori sono ancora fermi e il porto resta in balia delle mareggiate.
Nelle loro relazioni trasmesse al Comune di Molfetta gli ingegneri invitano la stazione appaltante a intervenire subito per impedire che le opere possano ulteriormente degradarsi. Il rischio è che ulteriori danni possano causare rischi alla navigabilità e quindi la necessaria chiusura del porto. Non c'è infatti solo il pericolo dei cassoni: a ogni mareggiata il nuovo molo di soprafflutto, il «braccio» costruito proprio in prossimità dell'accesso al porto peschereccio, rischia di venire giù con centinaia di tonnellate di pietrame in bilico.
Nel 2013, subito dopo il sequestro giudiziario dello scalo per un'inchiesta sul porto, la Procura della Repubblica di Trani fu già avvertita del pericolo. Già all'epoca i magistrati, di concerto con tutte le altre autorità coinvolte (compresi comune di Molfetta e Regione), disposero l'avvio di un progetto di messa in sicurezza del valore di circa 7 milioni di euro. Da allora sono passati due inverni e a maggio scorso il cantiere è stato dissequestrato (sia a terra che a mare) rientrando nella piena disponibilità del comune. I lavori sono ancora fermi e il porto resta in balia delle mareggiate.
Nelle loro relazioni trasmesse al Comune di Molfetta gli ingegneri invitano la stazione appaltante a intervenire subito per impedire che le opere possano ulteriormente degradarsi. Il rischio è che ulteriori danni possano causare rischi alla navigabilità e quindi la necessaria chiusura del porto. Non c'è infatti solo il pericolo dei cassoni: a ogni mareggiata il nuovo molo di soprafflutto, il «braccio» costruito proprio in prossimità dell'accesso al porto peschereccio, rischia di venire giù con centinaia di tonnellate di pietrame in bilico.