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Nico Cirillo: «Momento non facile per la ristorazione ma ne usciremo tutti insieme»
La ripartenza del settore nelle parole di un punto di riferimento per la città e non solo
Molfetta - martedì 5 maggio 2020
8.41
In queste settimane stiamo cercando di raccontarvi le testimonianze di alcune delle categorie più colpite dal lockdown innescato dall'emergenza Coronavirus. Tra queste, inevitabilmente, non può che esserci anche quella corposa fascia di lavoratori che riguarda il settore della ristorazione e dell'intrattenimento giovanile: bar, pizzerie e ristoranti.
Parliamo di tante attività che hanno dovuto chiudere i battenti per circa due mesi limitandosi al solo servizio a domicilio e che ora, a inizio fase 2, devono pianificare una ripartenza lenta ma soprattutto incerta. Per raccogliere delle riflessioni più specifiche in merito abbiamo contattato Nico Cirillo, imprenditore ormai navigato a Molfetta e nelle città limitrofe grazie a punti di riferimento della ristorazione come il Tres Jolie e l'Xo ma anche Arte (a Bisceglie), Melabevo (a Giovinazzo) e Frida (a Terlizzi).
«Questa emergenza sanitaria non era assolutamente prevista - spiega - quindi è inevitabile che abbia creato difficoltà a tanti settori fra cui anche il nostro, fondato proprio sull'interazione fra persone e sugli assembramenti, quindi molto penalizzato dalla necessità di mantenere il distanziamento sociale. Due mesi di chiusura hanno ovviamente fatto saltare tutta la nostra programmazione sia per il presente che per l'immediato futuro ma sappiamo che soprattutto in situazioni come queste occorre stringere i denti per provare a ripartire ed è ciò che faremo appena ne avremo la possibilità».
Proprio la difficoltà in termini di programmazione è quella che rende più rischiosa ogni scelta in questa fase: «Ad ora non ci è ancora stato fornito un reale protocollo di riferimento per quando potremo tornare ad offrire i nostri servizi al pubblico presso i locali. Stiamo investendo tempo, energie e soprattutto denaro in precise strategie alle quali non siamo sicuri di poter dar seguito, almeno fin quando non sarà fatta chiarezza su questo punto dal Governo. Per farci trovare pronti a ogni evenienza noi abbiamo già sanificato tutti gli ambienti perché abbiamo veramente tanta voglia di riprenderci la nostra normalità».
«Stiamo anche cercando di collaborare con le amministrazioni dei Comuni dove abbiamo le diverse sedi - aggiunge- per poterci preparare meglio a quel che sarà e posso affermare con grande piacere che a Molfetta stiamo trovando grande disponibilità nel comprendere la nostra situazione e le nostre necessità, analoghe a quelle di tanti colleghi. Mi auguro che tutti, così come stiamo facendo noi, si attengano alle regole a cui siamo gradualmente sottoposti perché laddove vi sono trasgressioni ad ordinanze e decreti cade ogni forma di rispetto nei confronti di chi le regole invece le rispetta».
La speranza, per il futuro prossimo, è che si possa tornare in carreggiata e recuperare il terreno perduto: «Noi faremo sempre il massimo per garantire tranquillità e sicurezza ai nostri clienti, come abbiamo sempre fatto. Purtroppo temo che inizialmente ci possa essere una forma di psicosi verso i luoghi pubblici ma noi siamo pronti a reinventarci per trasformare in nuove opportunità questi ostacoli che il virus ci ha messo lungo il percorso. Ad esempio, sono molto contento del successo riscontrato sui social dal format d'intrattenimento di Radio XO. Guardando avanti, penso che la ripresa sarà lenta ma sono convinto che tutti insieme riusciremo a superare questo momento».
Parliamo di tante attività che hanno dovuto chiudere i battenti per circa due mesi limitandosi al solo servizio a domicilio e che ora, a inizio fase 2, devono pianificare una ripartenza lenta ma soprattutto incerta. Per raccogliere delle riflessioni più specifiche in merito abbiamo contattato Nico Cirillo, imprenditore ormai navigato a Molfetta e nelle città limitrofe grazie a punti di riferimento della ristorazione come il Tres Jolie e l'Xo ma anche Arte (a Bisceglie), Melabevo (a Giovinazzo) e Frida (a Terlizzi).
«Questa emergenza sanitaria non era assolutamente prevista - spiega - quindi è inevitabile che abbia creato difficoltà a tanti settori fra cui anche il nostro, fondato proprio sull'interazione fra persone e sugli assembramenti, quindi molto penalizzato dalla necessità di mantenere il distanziamento sociale. Due mesi di chiusura hanno ovviamente fatto saltare tutta la nostra programmazione sia per il presente che per l'immediato futuro ma sappiamo che soprattutto in situazioni come queste occorre stringere i denti per provare a ripartire ed è ciò che faremo appena ne avremo la possibilità».
Proprio la difficoltà in termini di programmazione è quella che rende più rischiosa ogni scelta in questa fase: «Ad ora non ci è ancora stato fornito un reale protocollo di riferimento per quando potremo tornare ad offrire i nostri servizi al pubblico presso i locali. Stiamo investendo tempo, energie e soprattutto denaro in precise strategie alle quali non siamo sicuri di poter dar seguito, almeno fin quando non sarà fatta chiarezza su questo punto dal Governo. Per farci trovare pronti a ogni evenienza noi abbiamo già sanificato tutti gli ambienti perché abbiamo veramente tanta voglia di riprenderci la nostra normalità».
«Stiamo anche cercando di collaborare con le amministrazioni dei Comuni dove abbiamo le diverse sedi - aggiunge- per poterci preparare meglio a quel che sarà e posso affermare con grande piacere che a Molfetta stiamo trovando grande disponibilità nel comprendere la nostra situazione e le nostre necessità, analoghe a quelle di tanti colleghi. Mi auguro che tutti, così come stiamo facendo noi, si attengano alle regole a cui siamo gradualmente sottoposti perché laddove vi sono trasgressioni ad ordinanze e decreti cade ogni forma di rispetto nei confronti di chi le regole invece le rispetta».
La speranza, per il futuro prossimo, è che si possa tornare in carreggiata e recuperare il terreno perduto: «Noi faremo sempre il massimo per garantire tranquillità e sicurezza ai nostri clienti, come abbiamo sempre fatto. Purtroppo temo che inizialmente ci possa essere una forma di psicosi verso i luoghi pubblici ma noi siamo pronti a reinventarci per trasformare in nuove opportunità questi ostacoli che il virus ci ha messo lungo il percorso. Ad esempio, sono molto contento del successo riscontrato sui social dal format d'intrattenimento di Radio XO. Guardando avanti, penso che la ripresa sarà lenta ma sono convinto che tutti insieme riusciremo a superare questo momento».