
Mtm e Asm hanno offeso le donne di Molfetta?
L'opposizione di sinistra insorge contro i manifesti in occasione dell'8 marzo
Molfetta - venerdì 8 marzo 2019
17.24
L'8 marzo 2019 a Molfetta si sta accendendo di polemiche, tutte social per ora.
Al centro gli auguri di ASM e MTM alle donne di Molfetta.
Mentre il Sindaco Tommaso Minervini e l'assessore alle pari opportunità Angela Panunzio parlano di una città all'insegna della parità di genere ogni giorno dell'anno attraverso una nota stampa, è l'opposizione di sinistra a rimarcare che ciò non accade.
La causa, leggendo i commenti di Paola Natalicchio e Gianni Porta, starebbe proprio negli slogan e nelle immagini usate della due società municipalizzate.
"Rispedisco al mittente gli auguri del presidente di Mtm Molfetta Giacomo Rossiello detto BO, che per esibizionismo cronico e maschilismo aggravato usa il marchio della societá partecipata dei trasporti di Molfetta per propinarci questa operazione di marketing di un tale squallore sessista da commentarsi da sola. Auspico che la Consulta Femminile Molfetta e la neonata commissione consiliare Pari Opportunitá, guidata dalla consigliera Rosalba Anna Secchi, facciano sentire la loro voce. E tu, sindaco, cosa dici dei tuoi alleati destrorsi che non smettono mai di ricordarci chi sono?", commenta l'ex primo cittadino Natalicchio.
"Ed ecco il manifesto dell'altra societá partecipata dal Comune: la Asm Molfetta. Una donna biondissima, in vestito succinto, estasiata da petali di rosa, che "va preservata". Anche questi auguri vengono rispediti al mittente, il presidente Vito Paparella. Sindaco, cos'hai da dire? Hai lanciato un contest sessista? E cosa hanno da dire le donne della giunta e della maggioranza? Siamo ai minimi storici della decenza, davvero", chiosa.
Dello stesso avviso Gianni Porta.
"Sicuramente si dirà che è un messaggio in buona fede, un messaggio "scherzoso" ma altrettanto sicuramente, proprio perché in buona fede è ancora più grave. Un amministratore pubblico dovrebbe scusarsi per un messaggio di questo tipo.
Un manifesto infelice in cui si parte dai luoghi comuni per finire al paragone tra persone e cose.
Incredibile.
Mi vergogno di essere cittadino di una comunità in cui un'azienda pubblica (di tutti noi) è amministrata da chi lancia questi messaggi", è il messaggio del consigliere comunale di Rifondazione Comunista/Compagni di strada.
Che cosa succederà adesso?
I presidenti di MTM e ASM risponderanno oppure tutto si chiuderà a mezzanotte quando l'8 marzo sarà ormai passato?
Al centro gli auguri di ASM e MTM alle donne di Molfetta.
Mentre il Sindaco Tommaso Minervini e l'assessore alle pari opportunità Angela Panunzio parlano di una città all'insegna della parità di genere ogni giorno dell'anno attraverso una nota stampa, è l'opposizione di sinistra a rimarcare che ciò non accade.
La causa, leggendo i commenti di Paola Natalicchio e Gianni Porta, starebbe proprio negli slogan e nelle immagini usate della due società municipalizzate.
"Rispedisco al mittente gli auguri del presidente di Mtm Molfetta Giacomo Rossiello detto BO, che per esibizionismo cronico e maschilismo aggravato usa il marchio della societá partecipata dei trasporti di Molfetta per propinarci questa operazione di marketing di un tale squallore sessista da commentarsi da sola. Auspico che la Consulta Femminile Molfetta e la neonata commissione consiliare Pari Opportunitá, guidata dalla consigliera Rosalba Anna Secchi, facciano sentire la loro voce. E tu, sindaco, cosa dici dei tuoi alleati destrorsi che non smettono mai di ricordarci chi sono?", commenta l'ex primo cittadino Natalicchio.
"Ed ecco il manifesto dell'altra societá partecipata dal Comune: la Asm Molfetta. Una donna biondissima, in vestito succinto, estasiata da petali di rosa, che "va preservata". Anche questi auguri vengono rispediti al mittente, il presidente Vito Paparella. Sindaco, cos'hai da dire? Hai lanciato un contest sessista? E cosa hanno da dire le donne della giunta e della maggioranza? Siamo ai minimi storici della decenza, davvero", chiosa.
Dello stesso avviso Gianni Porta.
"Sicuramente si dirà che è un messaggio in buona fede, un messaggio "scherzoso" ma altrettanto sicuramente, proprio perché in buona fede è ancora più grave. Un amministratore pubblico dovrebbe scusarsi per un messaggio di questo tipo.
Un manifesto infelice in cui si parte dai luoghi comuni per finire al paragone tra persone e cose.
Incredibile.
Mi vergogno di essere cittadino di una comunità in cui un'azienda pubblica (di tutti noi) è amministrata da chi lancia questi messaggi", è il messaggio del consigliere comunale di Rifondazione Comunista/Compagni di strada.
Che cosa succederà adesso?
I presidenti di MTM e ASM risponderanno oppure tutto si chiuderà a mezzanotte quando l'8 marzo sarà ormai passato?