Tommaso Minervini
Tommaso Minervini
Cronaca

Minervini «si intrometteva in ogni singolo bando o appalto» di Molfetta

Per la gip Chiddo avrebbe «esorbitato dai poteri a lui conferiti dalla legge, fino ad imporre continue pressioni al dirigente Binetti»

Dalle indagini «è emersa la personalità forte e autoritaria del sindaco» Tommaso Minervini «che si intrometteva in ogni singolo bando o appalto, esorbitando dai poteri a lui conferiti dalla legge, fino a imporre continue pressioni al dirigente Alessandro Binetti, consegnandolo alla gestione degli imprenditori con lui collusi».

Sono parole dure quelle usate dalla giudice per le indagini del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, per giustificare gli arresti domiciliari a cui è confinato da venerdì il primo cittadino di Molfetta. Secondo gli inquirenti, è scritto nell'ordinanza, «la scioltezza con cui il Minervini ha realizzato le condotte delittuose è sintomatica di un totale asservimento all'imprenditoria privata, in cambio di utili non di natura economica, ma di tipo non solo elettorale, ma anche di gloria e onori personali».

Le indagini hanno rivelato una «spiccata inclinazione del Minervini alla consumazione di delitti contro la pubblica amministrazione grazie anche ad una fitta rete di rapporti clientelari che gli consentivano (e gli consentirebbero ove lasciato in libertà) di condizionare l'attività amministrativa, da un lato deviandola dai retti fini istituzionali di trasparenza ed imparzialità cui è preposta e da tali fini distorcendola, dall'altro piegandola al perseguimento di interessi individuali di vari privati».

E proprio in tale contesto, «spicca la capacità criminale del dirigente Binetti (sospeso), piegato alla volontà del sindaco, privo di qualsiasi autonomia decisionale e pronto a firmare atti amministrativi utili a "legalizzare" le condotte illecite del sindaco». La dirigente Lidia De Leonardis, invece, anche lei agli arresti domiciliari, «era a conoscenza delle indagini a suo carico, pure per le notizie illecitamente rivelatele da Michele Pizzo (in pensione), che la donna continuava a frequentare».

Insomma, un «quadro caratterizzato da oggettivo e squallido svilimento delle pubbliche funzioni, al contempo dimostrativo di allarmanti e di recidivanti sintomi di gravissime condotte criminose». Nel periodo delle indagini, svolte dalla Guardia di Finanza della locale Compagnia, «è emersa la assoluta spregiudicatezza della loro condotta e la ferrea determinazione a delinquere pur in presenza di "incidenti di percorso" (la storia delle cimici) nell'attuazione del programma criminoso».

La gip, inoltre, ha evidenziato come gli indagati, «pur consapevoli di un'indagine in corso presso il Comune di Molfetta, non si sono fatti scrupolo di continuare ad usare pizzini e distruggere le apparecchiature utili alle indagini, tentando di deviare il corso delle stesse - è scritto - per sottrarsi alle loro pesanti responsabilità».
  • Tommaso Minervini
Altri contenuti a tema
Le carte sul sindaco Minervini. Intanto la Finanza torna a lama Scotella Le carte sul sindaco Minervini. Intanto la Finanza torna a lama Scotella La gip, nell'ordinanza, ha evidenziato la «spiccata inclinazione» del sindaco «alla consumazione di delitti contro la pubblica amministrazione»
Minervini era in «totale asservimento all'imprenditoria privata» Minervini era in «totale asservimento all'imprenditoria privata» Per la gip Chiddo avrebbe ottenuto «in cambio utili non di natura economica ma di tipo non solo elettorale, ma anche di gloria e onori personali»
«Minervini ha sempre agito come unico proprietario della città» «Minervini ha sempre agito come unico proprietario della città» Sono le parole con cui la gip Chiddo ha disposto i domiciliari per il 70enne sindaco di Molfetta che gestiva «come se fosse una cosa privata»
Quello di Molfetta era «un più che collaudato contesto illecito» Quello di Molfetta era «un più che collaudato contesto illecito» Il sindaco Minervini e la dirigente De Leonardis sono ai domiciliari. Al centro dell'inchiesta «procedure di affidamento e aggiudicazione di lavori pubblici»
Arresto del sindaco Minervini, la difesa: «Ricorriamo al Riesame» Arresto del sindaco Minervini, la difesa: «Ricorriamo al Riesame» Secondo l'avvocato Poli, il primo cittadino, ai domiciliari da questa mattina, «ha agito con onestà e nell'interesse della città»
Appalti e favori, conclusi gli interrogatori preventivi degli indagati Appalti e favori, conclusi gli interrogatori preventivi degli indagati Ieri ascoltati, fra gli altri, il dirigente Binetti e l'imprenditore Totorizzo. Per Messina, la Procura ha chiesto la revoca dei domiciliari
Appalti e favori, ascoltati la dirigente De Leonardis e il luogotenente Pizzo Appalti e favori, ascoltati la dirigente De Leonardis e il luogotenente Pizzo Interrogatori fiume ieri nel Tribunale di Trani davanti alla giudice del Tribunale di Trani, Chiddo. Oggi è la volta degli altri cinque
Appalti e favori, il sindaco Minervini si difende: «Ho agito per il bene pubblico» Appalti e favori, il sindaco Minervini si difende: «Ho agito per il bene pubblico» L'interrogatorio preventivo è durato 8 ore. La difesa: «Ha risposto a tutte le domande, spiegando la correttezza del suo operato»
© 2001-2025 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.