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La Puglia verso la zona arancione? Oggi il monitoraggio sui dati settimanali

Nella giornata di ieri è risultato positivo il 16% dei tamponi effettuati

C'è attesa per il consueto monitoraggio del venerdì da parte dell'Istituto Superiore di Sanità che potrebbe inserire la Puglia in zona arancione per la prossima settimana: a rischiare il declassamento sarebbero anche Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Umbria, Marche, Piemonte, Trentino e Alto Adige. Lombardia, Sicilia ed Emilia-Romagna rischiano invece di passare in zona rossa.

La Puglia, che ieri ha fatto totalizzare un tasso di positività del 16% tra tamponi positivi e totali, viaggia verso quella fascia, che vedrà comunque la conferma della regola sulla visita dei due parenti o amici in visita a casa ma con qualche modifica rispetto a quanto avvenuto nel precedente dpcm. Dal 16 gennaio fino al 5 marzo, invece, sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata, tra le 5.00 e le ore 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. Tale spostamento potrà avvenire all'interno della stessa Regione, in area gialla, e all'interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti.

Una stretta ulteriore ma non troppo pesante che, comunque, aggiunge ulteriori paletti in un periodo definito come il più difficile dall'inizio della pandemia, in cui è cruciale far andare avanti la campagna vaccinale. Tra le norme inserite c'è il divieto di spostamento, fino al 15 febbraio, tra regioni e province autonome diverse, salvo che per motivi di salute, lavoro o necessità, tenendo sempre presente che il rientro al proprio domicilio è consentito.

Lo stato d'emergenza è prorogato fino al 30 aprile. Per quanto riguarda la quarta zona, quella bianca, i criteri per raggiungerla sono piuttosto difficili in questa fase: per ritornare a una vita simile che facevamo a settembre, rispettando comunque le norme di distanziamento e mascherine, potendo contare su palestre, sport, cinema e teatri attivi, nonché aperture regolari di bar e ristoranti.
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