Molfetta città
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La Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali: «Le vicende giudiziarie facciano riflettere»

La nota in merito all'inchiesta in corso sull'amministrazione: «Siamo sollecitati come cristiani e cittadini»

Divulghiamo una nota della CDAL (Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali), in relazione alle recenti vicende che hanno interessato l'amministrazione del comune di Molfetta. A seguire, il testo integrale: "Le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto l'amministrazione del Comune di Molfetta ci sollecitano, come cristiani laici e cittadini, ad una riflessione profonda. Non si tratta di analizzare i fatti specifici, ma di interrogarci sul ruolo che noi cristiani siamo chiamati ad assumere nella costruzione di una comunità più giusta, più equa, più solidale. L'attuale inchiesta giudiziaria che coinvolge l'amministrazione comunale, infatti, è ancora in corso e sarà la magistratura, nel rispetto dei principi del nostro ordinamento, a fare chiarezza sulle eventuali responsabilità penali. Ci auguriamo sinceramente che la vicenda possa concludersi in un nulla di fatto nell'interesse delle parti coinvolte e della nostra comunità".

"Tuttavia, la questione ci chiama in causa sul piano etico e civile. I cristiani, in particolare, non possono abdicare al loro ruolo di sentinelle della legalità e dell'etica pubblica, a tutti i livelli — locale, nazionale e internazionale. L'articolo 54 della Costituzione, al secondo comma, prevede per coloro ai quali sono affidate funzioni pubbliche una sorta di "dovere di fedeltà qualificata" alla Repubblica, alla Costituzione e alle leggi. Un dovere che si traduce nella necessità di adempiere i propri compiti con "disciplina e onore". Onore che va inteso non solo come dignità personale, ma come reputazione pubblica: il funzionario deve essere meritevole della stima collettiva, perché rappresenta l'intera amministrazione davanti alla cittadinanza e questa davanti a terzi. Per tale motivo, a chi esercita un incarico pubblico si chiede qualcosa in più, oltre al rispetto delle leggi: trasparenza, lealtà, integrità".

"Essere vigili, esigere chiarezza e correttezza da parte di chi ci governa, è un dovere di ogni cittadino. Solo così potremo combattere la spirale dei privilegi e dei clientelismi e contrastare le disuguaglianze e le ingiustizie che essa genera. Oggi il rischio più grande è l'assuefazione, la passività, se non l'indifferenza, di fronte a ciò che accade. Tali atteggiamenti sono inconciliabili con i valori cristiani e con i principi sanciti dalla nostra Costituzione. La scarsa trasparenza, la corruzione, l'illegalità, sono responsabilità non solo dei rappresentanti, ma anche dei rappresentati. Prevenirle e contrastarle richiede un impegno collettivo e consapevole nella gestione del bene comune. Risuona ancora forte la voce profetica di don Tonino Bello, che ammoniva: "Chi spera cammina, non fugge! Si incarna nella storia! Costruisce il futuro, non lo attende soltanto!" Ed ancora indicava tre azioni fondamentali perché la speranza operosa si potesse incarnare nel nostro tempo e nella nostra storia: denunciare, annunciare, rinunciare".

"Denunciare le storture del sistema, gli abusi di potere, l'illegalità che minano le fondamenta della democrazia. Annunciare un'alternativa possibile, alimentando la speranza attraverso proposte concrete, creando percorsi nuovi e prendendoci cura del bene comune. Rinunciare ai propri interessi personali, mettendo davanti a tutto il bene collettivo. Siamo chiamati, dunque, non a sterili lamentazioni, ma a promuovere ed incarnare una politica alta e lungimirante, espressione del servizio alla collettività e non del proprio tornaconto personale. Una politica radicata nella responsabilità civica, alimentata dalla partecipazione attiva dei cittadini e orientata all'inclusione di tutte le voci sociali".

"È necessario superare certi meccanismi e abitudini ormai radicati nel panorama politico locale e non solo, che creano un clima di totale sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica.
Solo così potremo ricostruire un tessuto democratico credibile, che non tema il confronto, ma lo ricerchi; che non insegua il consenso facile, ma costruisca fiducia con responsabilità e coraggio. "Anche questo- ci ricorda Papa Francesco- è zelo apostolico, è annuncio del Vangelo…"
  • Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali
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