La mazzetta sequestrata al giudice Giuseppe De Benedictis
La mazzetta sequestrata al giudice Giuseppe De Benedictis
Cronaca

Il Gip al telefono: «Mi arresteranno, spero nei domiciliari»

Così parlava il giudice di Molfetta, al telefono, con un suo amico: «4 anni me li prenderò di sicuro»

«Mi sono dimesso per evitare il carcere, però la misura la devono fare. Adesso sono a casa ad aspettare se mi fanno gli arresti domiciliari, speriamo che mi fanno i domiciliari». È il 12 aprile e il giudice molfettese Giuseppe De Benedictis, non sapendo di essere intercettato, racconta a un amico di essersi dimesso.

Tre giorni prima, il 9 aprile scorso, al magistrato i Carabinieri hanno sequestrato la somma in contanti pari a circa 6mila euro, ricevuta poco prima dall'avvocato Giancarlo Chiariello «per il disturbo». La perquisizione è stata estesa anche all'abitazione del giudice, a Molfetta, dove sono state sequestrate somme di denaro, nascoste in alcune prese elettriche, per importi variabili tra i 2mila e i 16mila euro (per un totale di circa 60mila), ritenute dagli inquirenti frutto della corruzione.

Il magistrato vistosi scoperto, capisce che per lui è finita, e in una missiva inviata al presidente facente funzioni del Tribunale di Bari, Maria Luisa Traversa, quella in cui De Benedictis esercitava le sue funzioni, chiede di lasciare, con 8 anni di anticipo, l'ordine giudiziario per evitare il carcere. La telefonata che fa a un amico, di seguito riportata, avviene lunedì 12 aprile, alle ore 07.17 del mattino utilizzando il cellulare della fidanzata del figlio, viene considerata una piena confessione.

De Benedictis: «Ti sto chiamando dal cellulare di un amico, io non tengo più il cellulare, tu hai saputo niente?»
Amico: «No, che cos'è successo?»
DB: «Eh, che cos'è successo ...allora, innanzitutto io mi sono dimesso dalla magistratura, non sono più Giudice a partire da questa mattina, va bene?
A: perché?»

DB: «Perché venerdì io, quello Chiariello mi dette una cosa da studiare e mi dette qualche soldo, come scesi dallo studio stavano ì Carabinieri , perquisito, perquisizione, corruzione ..adesso ho detto tutte cose, ieri sono stati due giorni a casa mia a portarsi cellulare, computer, controllare le armi e cose, che vogliono vedere ...quello Chiariello stava multato, io mi sono dimesso ver evitare il carcere, però la misura la devono fare. Adesso sono a casa ad aspettare se mi fanno i domiciliari, speriamo che mi fanno i domiciliari»
A; «Moo, mannaggia a ... mannaggia»
DB: «No, adesso devi dire la vergogna quando uscirà su tutti i giornali "Giudice De Benedictis arrestato per corruzione"»
A: «Madonna Gesù Cristo mio»
DB: «Madò, Gesù Cristo che sputtanamento, anche ad Altamura chi mi potrà vedere più»
A: «Madonna mia, madonna»
DB: «Secondo te mi posso far vedere ad Altamura?»
A: «E qual è il problema scusa?»
DB: «Si, ma non per gli altri amici, sai come mi devono mandare tutti a fare in c*»
A: «Non mandano ...ma c* lo sapevi pure tu! (bestemmia)»
DB: «Va bene, io mi sono dimesso, adesso vediamo quando mi devono prendere, comunque considerando che per questo reato il minimo sono sei anni, quattro anni me li devo prendere sicuro ...Hai capito?»
A: «Madonna»
DB: «Sicuro»
A: «Va bene, dopo vedo se ti vengo a trovare»
DB: «A casa? ...Quando?»
A: «Eh...vedo oggi pomeriggio dai»
DB: «Io da casa non mi muovo da casa o domani quando vuoi, io non lo so, come vuoi tu, però io sono sicuro che me l'hanno riempita di microspie casa ...hai capito?»
A: «Ah, ah ...va bene»
DB: «Tu quand'è che passi? Io non ho più telefono, hai carta e penna?»
A: «No, adesso vedo se vengo domani».
  • Giuseppe De Benedictis
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