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Cronaca

Galleria di via Paniscotti, rinviata l’udienza preliminare

Il rito abbreviato chiesto da Balducci. Il Comune è parte civile

Rinviata all'8 maggio l'udienza preliminare nei confronti di Vincenzo Balducci, il tecnico comunale accusato di «aver intenzionalmente procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale per il mancato assoggettamento a servitù pubblica della galleria di collegamento tra via Margherita e via Paniscotti, con corrispondente danno per i cittadini di Molfetta».

Una richiesta di udienza depositata dal Pubblico Ministero Antonio Savasta nel dicembre del 2013 e che sarebbe dovuta essere discussa il 27 febbraio scorso con rito abbreviato come richiesto dallo stesso Balducci. In attesa dell'udienza comunque, il Comune rappresentato dal legale Giuseppe Eugenio Miniervini si è costituito parte civile, il Dirigente del Settore Territorio, Alessandro Binetti, delegato da Michele Ruggiero, Pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, ha ordinato ai proprietari degli appartamenti dello stabile l'apertura del passaggio pedonale dalle ore 08.30 alle ore 21.30 di tutti i giorni.

Tra chiusure e riaperture, si aggiunge un nuovo capitolo alla galleria di via Paniscotti, una vicenda nata con una concessione edilizia del 1991 che imponeva il pubblico passaggio, ancor di più perché il fabbricato sotto cui la galleria apre è tutelato dalla Soprintendenza ai beni ambientali, ma che secondo gli inquilini di quello stabile sarebbe di proprietà privata, di conseguenza di uso esclusivo e quindi non aperto al pubblico passaggio, almeno secondo gli atti notarili. Atti che secondo Balducci, questa almeno la sua difesa, non lascerebbero dubbi circa l'asservimento di quel passaggio. «Se fosse acclarata la assoggettabilità a pubblico passaggio del corridoio di collegamento – scriveva in una sua memoria il tecnico - il Comune di Molfetta, prima del rilascio della Concessione edilizia n. 2298 del 28 novembre 1991 oltre a richiedere l'atto pubblico con vincolo a parcheggio, avrebbe dovuto chiedere anche l'atto pubblico di servitù di pubblico passaggio del collegamento tra via Margherita di Savoia, 106 e via Paniscotti».

Una tesi contrastata dal Liberatorio e da Legambiente che hanno negli anni promosso petizioni popolari, invitato il Comune ad intervenire con ordinanze per l'apertura di quel passaggio, quanto meno per salvaguardare la pubblica incolumità vista l'assenza di un adeguato marciapiede in un tratto di carreggiata giudicato pericoloso a causa dell'intenso traffico veicolare. In attesa della conclusione di tutta la vicenda, secondo il Liberatorio e Legambiente «il Comune avrebbe dovuto accogliere la richiesta di apporre un'opportuna segnaletica verticale, all'entrata dei due varchi, per indicare ai cittadini l'esistenza del passaggio pedonale».
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