Monumento Piazza Garibaldi foto Gianni Porta
Monumento Piazza Garibaldi foto Gianni Porta
Chiesa locale

«Don Tonino ha fatto della croce un simbolo di pace e speranza. Perché tante polemiche?»

Una riflessione sulla discussa "croce della discordia"

La "croce della discordia". Si potrebbe definire in questo modo l'installazione del monumento in Piazza Garibaldi che ha creato grandi polemiche nel panorama cittadino (qui la notizia). Una croce finalizzata a rendere omaggio al ricordo del 20 aprile 2018, giorno della storica visita di Papa Francesco a Molfetta, ma che ha alzato un grande polverone fra chi ha pensato che Don Tonino non l'avrebbe apprezzata e chi l'ha vista come un semplice sperpero di denaro.

Una riflessione su questa vicenda arriva dalle parole di Giovannangelo de Gennaro, noto musicista molfettese, che ha commentato con un post su Facebook il monumento tanto discusso: «Pensavo che il manifesto (riferimento alla raccolta firme presente sul cantiere per la rimozione della croce, ndr) fosse un annuncio funebre. In effetti sì. Annuncia la perdita di coscienza per un Testimonianza. Un uomo che ha fatto della croce cammino di pace e speranza. Don Tonino. Lui ha davvero camminato tra la morte e la vita ancor prima di morire! Si vuol vedere solo quello che si vuol vedere. Abbiamo la capacità di oscurare la ricchezza delle pluralità per focalizzarci sul lato più facile, una discesa dove le parole scorrono più facilmente verso il baratro anziché farle salire verso il cuore. È vero, le salite sono più difficili e il Golgota testimonia la salita di un Uomo verso la pena di morte. Quella croce è scomoda perché non rappresenta i gusti estetici di alcuni molfettesi, e forse recherà disturbo a chi gusterà un buon gelato durante una giornata afosa. Soffermarsi sull'apparenza è pura illusione e governa maldestramente la mente».

L'opinione prosegue così: «Dalla finestra del Seminario Vescovile, immagino un dialogo mai ininterrotto con ciò che don Tonino ha portato dentro e fuori di sé. La Croce. Un opera d'arte non può essere ghettizzata. Al contrario la sua funzione è quella di creare contrasto, di permettere al pensiero quotidiano di discostarsi dalla routine. Magari invece di guardare lo smartphone si è distratti dal Golgota, questo potrebbe provocare due azioni, riflessione o un incidente d'auto. Libero arbitrio che abbiamo. Trovo quest'opera giusta e perfettamente consona per il suo significato e il luogo dove è stata ubicata. E' un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono vedere la bellezza assoluta, visibilium et invisibilium. Anzi, aggiungerei all'opera sacra, ciò che don Tonino ha scritto sulla "Croce Provvisoria"».
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