Mons. Bello scuola
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Dimensionamento scolastico, approvata la proposta della Città Metropolitana: solo Molfetta contraria

Nel consiglio tenutosi ieri alla ex provincia sono stati 17 i voti a favore, "No" solo dalla consigliera Petruzzelli

È stato approvato dal Consiglio della Città Metropolitana di Bari il documento recante la proposta per il dimensionamento scolastico per l'anno 2025/2026. Diciassette i voti a favore, solo uno contrario, quello della consigliera molfettese Petruzzelli, che ha dichiarato la sua volontà di votare contro in conformità con la richiesta di non procedere al piano arrivata poco prima della seduta da parte del Comune di Molfetta.

Stando al piano presentato, prevista per quanto riguarda Bari, l'aggregazione dell'Ipseoa "Perotti" con l'alberghiero "Calamandrei"; l'aggregazione dell'istituto "Elena di Savoia" con gli indirizzi aeronautico e geometri dell'istituto "Euclide"; l'aggregazione dell'istituto "Lenoci" con il nautico dell'"Euclide"; e la fusione dell'Iiss "Romanazzi" con l'Iiss "Giulio Cesare". Ad oggi, lo ricordiamo, l'Elena di Savoia e il Calamandrei sono un unico istituto che andrebbe così ad essere "sezionato" per andare a far parte di altri istituti, mentre il Lenoci è l'unico ad aver mantenuto autonomia e non essere stato finora accorpato a nessun altro istituto. Per quanto riguarda invece la provincia di Bari, a Molfetta la proposta della Città Metropolitana prevede la fusione tra l'Itet "Salvemini" e l'Iiss "Monsignor Tonino Bello". Invece, ad Altamura si propone l'aggregazione del 3° Circolo Didattico "Roncalli" con la scuola secondaria di primo grado "Serena" e del 4° Circolo Didattico "Don Giovanni Bosco" con la scuola secondaria di primo grado "Pacelli" al fine di istituire due istituti comprensivi.

Soluzioni che hanno però destato malumori, l'ultimo proprio dal comune di Molfetta, ma questo segue le polemiche dei giorni scorsi sull'accorpamento del Romanazzi e del Giulio Cesare a Bari, due scuole che sono simili è vero ma che non hanno potuto nelle scorse settimane presentare proposte alternative in quanto questa ipotesi non era assolutamente emersa nella riunione del tavolo tecnico tenutasi a settembre, mentre è comparsa in seguito all'incontro tra Città Metropolitana, rappresentata da Marco Bronzini, e i sindacati.

«Esprimiamo la nostra contrarietà rispetto al metodo irrituale seguito da Città Metropolitana - sottolinea Roberto Romito di Anp -, che ci sembra altamente irrispettoso delle prerogative non solo delle scuole, ma anche di tutti gli altri soggetti coinvolti nel processo di riorganizzazione della rete scolastica. Confidiamo che l'intervento degli altri due attori del processo, ossia Regione Puglia e Ufficio Scolastico Regionale, permetta di ricondurre il dibattito alla valutazione delle proposte scaturite dal "tavolo tecnico", prendendo finalmente in seria considerazione il necessario completamento della verticalizzazione delle scuole primarie e medie del territorio barese».

La palla passa infatti ora a Ufficio Scolastico Regionale e Regione Puglia, che dovranno dare il loro parere a tutte le proposte che arriveranno dalle diverse province, per arrivare ad una definizione del piano entro dicembre. Ricordando comunque che proprio dalla Regione era arrivata l'indicazione sia di dover rinunciare a 4 autonomie scolastiche nella provincia, sia di dedicarsi al secondo ciclo di istruzione.
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