
Covid, modificata la certificazione verde con il nuovo decreto: cosa cambia
La validità del documento passa da 6 a 9 mesi
Molfetta - mercoledì 19 maggio 2021
14.00
La certificazione verde COVID-19 cambia in seguito alla pubblicazione del nuovo decreto legge sulle riaperture. La validità passa da sei a nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale. Inoltre, potrà essere rilasciata anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino, e avere validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione, fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale.
«Questa decisione si allinea a quelle che sono, ad oggi, le evidenze scientifiche sull'immunità, sia quella naturale sia quella che si ottiene con il vaccino - spiega Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici - Consente una migliore organizzazione, perché abbiamo più tempo per programmare i richiami nel personale sanitario, che, giustamente, ha avuto la priorità nella vaccinazione, senza mettere in crisi il Servizio Sanitario Nazionale. Nel frattempo, la scienza potrà accumulare maggiori dati per definire la durata della copertura».
Finora la certificazione verde poteva essere rilasciata ai cittadini che rispettavano tre requisiti: dovevano essere stati vaccinati con prima e seconda dose, essere guariti dal Covid negli ultimi sei mesi o aver effettuato un test molecolare o antigenico con esito negativo nelle ultime 48 ore. A cambiare, in realtà, è solo il requisito sul ciclo vaccinale: da ora in avanti basterà la prima dose e la sua validità viene allungata.
La certificazione verde, come viene ricordato sul sito del ministero della Salute, avrà validità fino a che non verrà introdotto il Green pass Ue, atteso per giugno: servirà per consentire gli spostamenti all'interno dell'Unione europea, seguendo requisiti che dovrebbero essere molto simili a quelli previsti attualmente in Italia per la certificazione verde.
«Questa decisione si allinea a quelle che sono, ad oggi, le evidenze scientifiche sull'immunità, sia quella naturale sia quella che si ottiene con il vaccino - spiega Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici - Consente una migliore organizzazione, perché abbiamo più tempo per programmare i richiami nel personale sanitario, che, giustamente, ha avuto la priorità nella vaccinazione, senza mettere in crisi il Servizio Sanitario Nazionale. Nel frattempo, la scienza potrà accumulare maggiori dati per definire la durata della copertura».
Finora la certificazione verde poteva essere rilasciata ai cittadini che rispettavano tre requisiti: dovevano essere stati vaccinati con prima e seconda dose, essere guariti dal Covid negli ultimi sei mesi o aver effettuato un test molecolare o antigenico con esito negativo nelle ultime 48 ore. A cambiare, in realtà, è solo il requisito sul ciclo vaccinale: da ora in avanti basterà la prima dose e la sua validità viene allungata.
La certificazione verde, come viene ricordato sul sito del ministero della Salute, avrà validità fino a che non verrà introdotto il Green pass Ue, atteso per giugno: servirà per consentire gli spostamenti all'interno dell'Unione europea, seguendo requisiti che dovrebbero essere molto simili a quelli previsti attualmente in Italia per la certificazione verde.