I Carabinieri
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Cronaca

Controlli in città dopo l'omicidio De Gennaro: sette arresti, sequestrata droga

Sei le persone arrestate per detenzione di cocaina, hashish e marijuana, un settimo per evasione dai domiciliari

Controlli straordinari dei Carabinieri a Molfetta nell'ultima settimana. La presenza massiccia di auto e militari per la città ha portato a sette arresti (uno di questi era alla guida della sua auto pur essendo ai domiciliari ed è accusato di evasione) e al sequestro di 1,5 chilogrammi di droga, tra cocaina, hashish e marijuana.

A ventiquattrore dagli ultimi due arresti (due donne di 41 e 48 anni, la prima residente in città, la seconda senza fissa dimora, trovate in possesso di 97 grammi di cocaina e 2 di hashish), è la Compagnia cittadina a chiarire i motivi del massiccio «dispiegamento di forze», seguito ai recenti fatti di cronaca come l'omicidio di Davide De Gennaro, il 23enne ucciso a coltellate il 15 febbraio scorso dal 29enne Onofrio de Pasquale, e la devastazione avvenuta in piazza Vittorio Emanuele.

I militari del capitano Danilo Landolfi, con i militari della Aliquota Radiomobile e della Sezione Operativa, fra il centro e le periferie, hanno arrestato sette persone (cinque uomini fra i 20 e i 40 anni, tutti del posto, oltre alle due donne arrestate martedì) per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sequestrando circa 1,5 chilogrammi di hashish e marijuana suddivisa in singole dosi pronte per essere spacciate, come anche panetti di materia resinosa ancora da tagliare.

In un episodio, i Carabinieri hanno fermato in via Picca un 38enne del posto, incensurato e con alcune gocce di sangue sugli abiti (segni di una precedente lite in strada col nuovo compagno della sua ex moglie), e l'hanno perquisito. Ed è così che dalle sue tasche è sbucato un coltello «oltre ad un trita marijuana e un po' di fumo». La perquisizione non è però terminata lì, ma, «tenuto conto dei recenti fatti accaduti per litigi inerenti» la droga, è stata estesa anche alla sua abitazione.

All'interno, i militari hanno recuperato e sequestrato 276 grammi di hashish, un bilancino di precisione, una lama di taglierino, circa 300 bustine di cellophane e un coltello da cucina con una lama lunga 11 centimetri, «strumento che, per tale peculiarità costruttiva era chiaramente utilizzabile, anche in considerazione delle circostanze, per offendere». Il 38enne, condotto in carcere e assistito in aula dall'avvocato Bepi Maralfa, ha patteggiato 1 anno e 10 mesi ed è tornato in libertà.

Sorte diversa, invece, per gli altri sei indagati: su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, per cinque di loro (tre uomini e due donne, tutti del luogo e già noti) si sono aperti i cancelli del penitenziario di Trani, mentre gli altri due sono stati condotti presso le rispettive abitazioni, in regime di arresti domiciliari.
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