Tommaso Minervini
Tommaso Minervini
Comunicati stampa

Confronto in Piazza Municipio tra i candidati sindaco, Minervini rimarca le differenze

Per il sindaco uscente è la politica la vera assente di questa campagna elettorale

Riceviamo e pubblichiamo.

Avrebbe dovuto essere un confronto tra i quattro candidati alla carica di Sindaco di Molfetta, Pasquale Drago, Pietro Mastropasqua, Giovanni Infante e Tommaso Minervini, quello andato in scena, nella serata di mercoledì 1 giugno, in piazza Municipio. Una occasione per parlare di programmi e di programmazione futura e imminente. E invece, nulla. Da una parte la politica e il fare, dall'altra il populismo e le frasi da cettolaqualunque.
In platea clack organizzate pronte ad applaudire, a prescindere, il proprio candidato. E persone arrivate per conoscere i contenuti dei programmi elettorali dei quattro uomini che sono sul palco.
Si parla di Area industriale, il sindaco uscente parla di Zes, di investimenti, di sgravi per le aziende, di importanti lavori in imminente realizzazione, al netto delle autorizzazioni ricevute da questo e quell'ente e dei fondi già ottenuti, dall'altra si parla di erbacce, di buche, qualcuno fa confusione su zona Pip e zona Asi, Ogni tanto fa capolino una visione diversa dello sviluppo dell'area industriale. Poi si parla di tasse, e c'è chi promette meno tasse per tutti, di sanità e c'è chi non distingue i compiti istituzionali di regione e comune, si parla di lungomare, di spiagge, di problemi della marineria e, qui, la colpa è di Bruxelles, scagionando regione e governo.
Il Sindaco uscente parla dei progetti in corso, delle battaglie condotte in questi anni, delle difficoltà incontrate e superate di cose fatte e di programmi da continuare. Dall'altra si punta il dito, si riferisce di qualcosa che è stato raccontato e non vissuto. Ci sono minacce, neanche velate. Ci sono promesse e non si guarda ai fatti. Ma di proposte serie si sente l'assenza, con le dovute eccezioni.
Le accuse cadono anche sul candidato di Rifondazione che, con lucidità, non si piega alle logiche sfasciste e giustizialiste ad ogni costo, ed ha la libertà di esprimere quello che pensa in totale onestà.
Ed è evidente che il "non sapere" di qualcuno regali vantaggio all'avversario. E Minervini sembra viaggiare in solitaria lasciandosi alle spalle gli altri. Spiagge e coste a levante e a ponente, mare, sviluppo, lavori in corso, lavori realizzati non ne va bene una. E' tutto sbagliato anche per chi, fino a qualche mese fa, ha condiviso percorsi e scelte, come più volte ha ricordato Giovanni Infante.
Ad un certo punto c'è una distinzione netta e visibile, anche grazie al led wall alle spalle della conduttrice, tra chi, a stento, riesce a mascherare il proprio nervosismo, e chi è tranquillo.
Uno spettacolo non degno di una città che è stata in grado di esprimere grandi personalità della politica, la vera assente di questa campagna elettorale.
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