
Completato il giro dell'Australia: il grande viaggio di Giada Del Rosso su quattro ruote
Migliaia di chilometri percorsi in van nella terra dei canguri insieme a Martina Pomponio
Molfetta - venerdì 1 agosto 2025
9.35
Tra scogliere deserte, deserti rossi e cieli sterminati, Giada Del Rosso, originaria di Molfetta, ha vissuto un'avventura che l'ha cambiata nel profondo. Insieme alla compagna di viaggio Martina Pomponio, ha attraversato tutto il perimetro del continente australiano a bordo di un campervan, trasformato in casa e rifugio per quasi due anni.
«Abbiamo vissuto in un van per quasi due anni, attraversando ogni stato australiano. Un'avventura che ci ha cambiato dentro», racconta Giada. Il loro itinerario è stato un vero periplo: dal Western Australia al Northern Territory, giù verso il Victoria, fino a ritornare al punto di partenza, sempre su strada. Tutto ha avuto inizio con un Working Holiday Visa. «Siamo arrivate in Australia con questo visto, e dopo aver completato gli 88 giorni di lavoro richiesti per rinnovarlo, abbiamo deciso di comprare un van e partire». Il piano era chiaro: lavorare per qualche mese, mettere da parte dei soldi, e poi ripartire verso nuove tappe. Un'alternanza di lavoro e scoperta, che ha permesso loro di vivere il Paese in modo autentico.
Tra le mete preferite di Giada, svetta senza esitazione il nord-ovest del continente. «Exmouth, Karijini e Broome sono i luoghi che ci sono rimasti nel cuore. La natura lì è semplicemente spettacolare». L'avventura, però, ha richiesto anche coraggio. Due donne sole in zone spesso remote e isolate avrebbero potuto sentirsi vulnerabili, ma non è mai accaduto. «Non ci siamo mai sentite in pericolo. L'Australia è un Paese molto libero e sicuro sotto questo punto di vista. Anche come coppia omosessuale, non abbiamo mai vissuto episodi di discriminazione».
I momenti difficili non sono mancati. Giada ricorda con il sorriso un episodio emblematico: «Ci siamo impantanate in una zona remota e sono arrivati tre australiani con i loro fuoristrada. Ci hanno tirate fuori senza esitazione, e noi abbiamo cucinato una pasta per ringraziarli». La gestione del viaggio ha richiesto organizzazione e intuito. Martina, da sempre attenta alla logistica, ha curato la pianificazione delle tappe, studiando bene rifornimenti e distanze. D'altronde, come racconta Giada, in molte zone la ricezione è assente e i centri abitati sono lontani centinaia di chilometri.
Ma accanto alla preparazione tecnica, è stata fondamentale un'altra qualità: la flessibilità. «Lo spirito d'adattamento è tutto», spiega Giada. Per affrontare l'Australia più vera, bisogna imparare ad accogliere l'imprevisto, ad ascoltare il silenzio, a vivere ogni tappa con rispetto e curiosità. Oggi, il viaggio è terminato, ma ha lasciato un segno profondo. Per Giada, che ha trasformato un furgone in casa e la strada in orizzonte quotidiano, l'Australia è molto più di un luogo: è diventata un modo di vivere.
«Abbiamo vissuto in un van per quasi due anni, attraversando ogni stato australiano. Un'avventura che ci ha cambiato dentro», racconta Giada. Il loro itinerario è stato un vero periplo: dal Western Australia al Northern Territory, giù verso il Victoria, fino a ritornare al punto di partenza, sempre su strada. Tutto ha avuto inizio con un Working Holiday Visa. «Siamo arrivate in Australia con questo visto, e dopo aver completato gli 88 giorni di lavoro richiesti per rinnovarlo, abbiamo deciso di comprare un van e partire». Il piano era chiaro: lavorare per qualche mese, mettere da parte dei soldi, e poi ripartire verso nuove tappe. Un'alternanza di lavoro e scoperta, che ha permesso loro di vivere il Paese in modo autentico.
Tra le mete preferite di Giada, svetta senza esitazione il nord-ovest del continente. «Exmouth, Karijini e Broome sono i luoghi che ci sono rimasti nel cuore. La natura lì è semplicemente spettacolare». L'avventura, però, ha richiesto anche coraggio. Due donne sole in zone spesso remote e isolate avrebbero potuto sentirsi vulnerabili, ma non è mai accaduto. «Non ci siamo mai sentite in pericolo. L'Australia è un Paese molto libero e sicuro sotto questo punto di vista. Anche come coppia omosessuale, non abbiamo mai vissuto episodi di discriminazione».
I momenti difficili non sono mancati. Giada ricorda con il sorriso un episodio emblematico: «Ci siamo impantanate in una zona remota e sono arrivati tre australiani con i loro fuoristrada. Ci hanno tirate fuori senza esitazione, e noi abbiamo cucinato una pasta per ringraziarli». La gestione del viaggio ha richiesto organizzazione e intuito. Martina, da sempre attenta alla logistica, ha curato la pianificazione delle tappe, studiando bene rifornimenti e distanze. D'altronde, come racconta Giada, in molte zone la ricezione è assente e i centri abitati sono lontani centinaia di chilometri.
Ma accanto alla preparazione tecnica, è stata fondamentale un'altra qualità: la flessibilità. «Lo spirito d'adattamento è tutto», spiega Giada. Per affrontare l'Australia più vera, bisogna imparare ad accogliere l'imprevisto, ad ascoltare il silenzio, a vivere ogni tappa con rispetto e curiosità. Oggi, il viaggio è terminato, ma ha lasciato un segno profondo. Per Giada, che ha trasformato un furgone in casa e la strada in orizzonte quotidiano, l'Australia è molto più di un luogo: è diventata un modo di vivere.