Cantieri navali
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Cantieri navali: il futuro passa anche dalla politica

Minervini:«Ora protocollo d'intesa». Natalicchio:«Disponibilità a collaborare»

Ci dovrà essere anche il serio apporto della politica locale per dare consistenza e durata alla nuova vita dei cantieri navali.

In località Spiaggia Maddalena solo in due sono gli imprenditori che hanno deciso di investire, tra tanti sacrifici, per mettere gli immobili, avuti in concessione, in sicurezza e in regola dopo una vicenda giudiziaria durata oltre un anno e fatta di sequestri, tavoli tecnici fino a giugno quando, finalmente, dalla Procura di Trani è stato disposto il dissequestro.

Quasi tutto adesso è nelle mani di Tommaso Minervini.
«Riprenderemo subito un confronto con gli operatori, impegnandoci con quanto detto negli incontri avuti durante la campagna elettorale; ci impegneremo, infatti, a fare i lavori di infrastrutture primarie finchè non troveremo una nuova area da destinare ai cantieri, come previsto dal piano regolatore comunale. Ci impegniamo anche a un incontro con gli operatori per definire un protocollo d'intesa che pensi al presente del settore e punti l'attenzione già al futuro», affermava ai nostri microfoni il sindaco il giorno in cui i sigilli venivano tolti dai cantieri.

Sul tema ha mostrato apertura anche Paola Natalicchio.
«Al sindaco Minervini chiedo l'apertura di un tavolo di lavoro sul rilancio dei nostri cantieri. Il mare è la risorsa più importante della nostra Molfetta: difendiamo e valorizziamo l'economia del mare con ogni azione possibile. Do al sindaco sin da subito la mia disponibilità a collaborare su questa sfida per continuare il lavoro iniziato, perfezionarlo e rilanciarlo», è il pensiero dell'ex sindaco che ha sottolineato anche come «noi abbiamo provato a occuparcene, mettendo ordine tra le concessioni, promuovendo la prima ricognizione totale delle suppigne e dell'intera area di lavoro e dando il via ai lavori per l'allaccio di acqua e fogna nell'intera zona».
Secondo la Natalicchio, prossima a sedere in Consiglio Comunale, «è necessaria una riflessione seria e congiunta, che metta insieme istituzioni, operatori del settore e portatori di interessi. Serve un progetto audace e coraggioso per la riqualificazione degli ex Cantieri Tattoli, oggi di proprietà del Comune. E per le aree in concessione serve una sinergia forte tra istituzioni e operatori per condividere un progetto di ammodernamento. Ma soprattutto serve una mobilitazione generale e un progetto collettivo».
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