
Cronaca Aggiornamenti in Diretta
Assalto a Molfetta: esploso il bancomat del Monte dei Paschi di Siena
L’assalto notturno allo sportello automatico in via Respa: utilizzata una sola carica deflagrante. Sul posto i Carabinieri
Molfetta - mercoledì 1 ottobre 2025
9.14
Con il materiale esplodente hanno fatto esplodere la cassa automatica, per poi scappare: è in sintesi la cronaca dell'ennesimo assalto ad un bancomat, avvenuto nell'area metropolitana di Bari. Epicentro dell'episodio, questa volta, Molfetta, con il bancomat del Monte dei Paschi di Siena preso di mira da ignoti malviventi.
Uguale ai precedenti è stata la tecnica impiegata, quella della "marmotta", già usata per assalti simili e tentativi analoghi, ovvero introducendo del materiale pirico nella fessura del macchinario con l'aiuto di un tubo e una miccia. Il boato e l'esplosione (i malviventi hanno fatto saltare la cassa automatica e scardinato il vano blindato) hanno svegliato chi abita in via Respa, anche se non è ancora chiaro se il colpo sia andato a segno e se i ladri siano quindi riusciti a portar via il denaro.
Il piano è stato dettagliato, nella sua semplicità. I malviventi, forse gli stessi di altre scorribande avvenute nel corso degli ultimi mesi nel barese, hanno atteso che calasse il buio più pesto e che arrivasse l'orario giusto, verso le ore 03.20, quello il cui le strade sono deserte, per presentarsi davanti all'istituto bancario, coi volti coperti. Poi, dopo avere inserito del materiale esplosivo all'interno dell'erogatore automatico di banconote, hanno scardinato il bancomat. Un'azione velocissima. L'onda d'urto, come al solito, ha causato danni ingenti. La dinamica, da mesi ormai, è sempre la stessa: anche stavolta i malviventi hanno impiegato la consueta tecnica della "marmotta", un oggetto in metallo con all'estremità un cono metallico, capace di contenere la polvere da sparo. All'estremità opposta si trova invece l'innesco, che viene azionato dopo avere inserito il manufatto nell'erogatore delle banconote. Un dispositivo dalla "coda piatta", usato per simili assalti esplosivi.
Anche in quest'ultimo caso l'esplosione ha danneggiato parte dell'istituto di credito, svegliando di soprassalto i numerosi residenti della zona: il boato, infatti, ha scosso l'intera zona, provocando il panico tra i residenti e l'immediata chiamata al 112. Nessun danno strutturale è stato registrato nel plesso che ospita la banca né ci sono stati feriti, mentre sul posto sono intervenuti i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia della città, i quali hanno eseguito i rilievi tecnici.
Gli investigatori, col supporto dei militari della Sezione Investigazioni Scientifiche dell'Arma di Bari, hanno acquisito i filmati di videosorveglianza, nella speranza di raccogliere preziosi indizi. Non è affatto escluso, anzi è la pista più battuta, che ad agire sia la stessa banda che il mese scorso ha già colpito in terra di Bari.
Uguale ai precedenti è stata la tecnica impiegata, quella della "marmotta", già usata per assalti simili e tentativi analoghi, ovvero introducendo del materiale pirico nella fessura del macchinario con l'aiuto di un tubo e una miccia. Il boato e l'esplosione (i malviventi hanno fatto saltare la cassa automatica e scardinato il vano blindato) hanno svegliato chi abita in via Respa, anche se non è ancora chiaro se il colpo sia andato a segno e se i ladri siano quindi riusciti a portar via il denaro.
Il piano è stato dettagliato, nella sua semplicità. I malviventi, forse gli stessi di altre scorribande avvenute nel corso degli ultimi mesi nel barese, hanno atteso che calasse il buio più pesto e che arrivasse l'orario giusto, verso le ore 03.20, quello il cui le strade sono deserte, per presentarsi davanti all'istituto bancario, coi volti coperti. Poi, dopo avere inserito del materiale esplosivo all'interno dell'erogatore automatico di banconote, hanno scardinato il bancomat. Un'azione velocissima. L'onda d'urto, come al solito, ha causato danni ingenti. La dinamica, da mesi ormai, è sempre la stessa: anche stavolta i malviventi hanno impiegato la consueta tecnica della "marmotta", un oggetto in metallo con all'estremità un cono metallico, capace di contenere la polvere da sparo. All'estremità opposta si trova invece l'innesco, che viene azionato dopo avere inserito il manufatto nell'erogatore delle banconote. Un dispositivo dalla "coda piatta", usato per simili assalti esplosivi.
Anche in quest'ultimo caso l'esplosione ha danneggiato parte dell'istituto di credito, svegliando di soprassalto i numerosi residenti della zona: il boato, infatti, ha scosso l'intera zona, provocando il panico tra i residenti e l'immediata chiamata al 112. Nessun danno strutturale è stato registrato nel plesso che ospita la banca né ci sono stati feriti, mentre sul posto sono intervenuti i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia della città, i quali hanno eseguito i rilievi tecnici.
Gli investigatori, col supporto dei militari della Sezione Investigazioni Scientifiche dell'Arma di Bari, hanno acquisito i filmati di videosorveglianza, nella speranza di raccogliere preziosi indizi. Non è affatto escluso, anzi è la pista più battuta, che ad agire sia la stessa banda che il mese scorso ha già colpito in terra di Bari.