
Armando Gradone, il prefetto del dialogo chiamato a guidare Molfetta
Nato nel 1958, laureato in Scienze Politiche ha intrapreso la carriera prefettizia nel 1985
Molfetta - martedì 21 ottobre 2025
La nomina di Armando Gradone a commissario prefettizio del Comune di Molfetta, disposta dal prefetto di Bari Francesco Russo, giunge in un momento di delicata transizione politica per la città, segnata dalle dimissioni di tredici consiglieri comunali e dalla conseguente decadenza dell'amministrazione Minervini. Ma, al di là dell'emergenza amministrativa, la scelta di Gradone rappresenta l'arrivo a Molfetta di una figura di grande esperienza e autorevolezza, riconosciuta per equilibrio, rigore e umanità.
Nato nel 1958, laureato in Scienze Politiche presso l'Università "La Sapienza" di Roma, Armando Gradone ha intrapreso la carriera prefettizia nel 1985. Fin dagli inizi, si è distinto per la sua capacità di interpretare il ruolo del funzionario dello Stato non solo come applicazione di norme, ma come strumento di mediazione e ascolto tra cittadini e istituzioni. Nel corso degli anni ha ricoperto numerosi incarichi all'interno del Ministero dell'Interno – Amministrazione civile, maturando una conoscenza profonda dei meccanismi amministrativi e delle dinamiche territoriali. È stato capo della segreteria del Capo di Gabinetto del Ministro dell'Interno, dirigente dell'Ufficio Studi della Direzione Generale del Personale e capo della segreteria tecnica del Ministro dell'Interno, ruoli che gli hanno consentito di sviluppare una visione ampia e trasversale delle politiche di sicurezza, legalità e pubblica amministrazione.
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La prima nomina a prefetto risale al 2 aprile 2012, quando fu chiamato a presiedere la Commissione straordinaria per la gestione del Comune di Casal di Principe (Caserta), sciolto per infiltrazioni mafiose. Un incarico difficile e simbolico, che lo mise alla prova in uno dei contesti più complessi del Sud Italia. In quella esperienza, Gradone dimostrò grande fermezza istituzionale, ma anche sensibilità verso la comunità locale, promuovendo un clima di fiducia e legalità. Successivamente ha retto le prefetture di Siracusa (dal 2012 al 2017), Siena (dal 2017 al 2020) e Perugia (dal 2020 al 2025). In ciascuna sede si è distinto per il suo approccio pragmatico e dialogante, capace di tenere insieme il rispetto delle regole e l'ascolto delle esigenze dei cittadini. A Siena, in particolare, ha seguito da vicino la complessa fase di riorganizzazione del Monte dei Paschi e le problematiche legate al tessuto economico locale; a Perugia ha invece gestito la delicata emergenza pandemica con equilibrio e grande attenzione sociale.
Chi lo conosce bene lo descrive come un uomo di poche parole e molti fatti, dotato di una profonda umanità e di una spiccata capacità di ascolto. Gradone ha sempre interpretato il ruolo del prefetto come quello di un garante della legalità ma anche di un mediatore istituzionale, in grado di mantenere saldo il rapporto di fiducia tra lo Stato e le comunità locali. Negli ambienti del Ministero dell'Interno è ricordato come un dirigente dal tratto sobrio, incline alla riservatezza, ma capace di grande empatia e di una naturale autorevolezza. Durante la sua carriera ha partecipato a diversi convegni e corsi di formazione per dirigenti della Polizia di Stato, condividendo la sua esperienza e il suo metodo di gestione basato sulla competenza, la trasparenza e il dialogo.
Con la nomina a commissario prefettizio di Molfetta, Armando Gradone torna a confrontarsi con una fase di transizione amministrativa complessa. La città, infatti, attraversa un periodo di tensione politica a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l'ex sindaco Tommaso Minervini, indagato per peculato, turbativa d'asta e falso. Le dimissioni a catena di tredici consiglieri comunali, provenienti sia dalla maggioranza sia dall'opposizione, hanno reso inevitabile l'intervento del prefetto di Bari. Il compito di Gradone sarà ora quello di garantire la continuità amministrativa, preservare la funzionalità degli uffici comunali e accompagnare la città verso le prossime elezioni, previste nel prossimo anno. La sua lunga esperienza e il suo stile pacato lasciano immaginare una gestione improntata alla sobrietà, alla trasparenza e alla ricostruzione del rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.
Dopo quarant'anni di carriera, conclusa formalmente nel 2025 con il raggiungimento dell'età per la quiescenza, Gradone ha accettato questo nuovo incarico straordinario con lo stesso spirito di servizio che ha sempre contraddistinto il suo percorso. Il suo arrivo a Molfetta non rappresenta solo una risposta amministrativa a una crisi politica, ma anche un messaggio di fiducia: quello di uno Stato che sceglie di affidarsi all'esperienza, alla sobrietà e alla competenza per restituire stabilità e serenità a una comunità in difficoltà.
Nato nel 1958, laureato in Scienze Politiche presso l'Università "La Sapienza" di Roma, Armando Gradone ha intrapreso la carriera prefettizia nel 1985. Fin dagli inizi, si è distinto per la sua capacità di interpretare il ruolo del funzionario dello Stato non solo come applicazione di norme, ma come strumento di mediazione e ascolto tra cittadini e istituzioni. Nel corso degli anni ha ricoperto numerosi incarichi all'interno del Ministero dell'Interno – Amministrazione civile, maturando una conoscenza profonda dei meccanismi amministrativi e delle dinamiche territoriali. È stato capo della segreteria del Capo di Gabinetto del Ministro dell'Interno, dirigente dell'Ufficio Studi della Direzione Generale del Personale e capo della segreteria tecnica del Ministro dell'Interno, ruoli che gli hanno consentito di sviluppare una visione ampia e trasversale delle politiche di sicurezza, legalità e pubblica amministrazione.
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La prima nomina a prefetto risale al 2 aprile 2012, quando fu chiamato a presiedere la Commissione straordinaria per la gestione del Comune di Casal di Principe (Caserta), sciolto per infiltrazioni mafiose. Un incarico difficile e simbolico, che lo mise alla prova in uno dei contesti più complessi del Sud Italia. In quella esperienza, Gradone dimostrò grande fermezza istituzionale, ma anche sensibilità verso la comunità locale, promuovendo un clima di fiducia e legalità. Successivamente ha retto le prefetture di Siracusa (dal 2012 al 2017), Siena (dal 2017 al 2020) e Perugia (dal 2020 al 2025). In ciascuna sede si è distinto per il suo approccio pragmatico e dialogante, capace di tenere insieme il rispetto delle regole e l'ascolto delle esigenze dei cittadini. A Siena, in particolare, ha seguito da vicino la complessa fase di riorganizzazione del Monte dei Paschi e le problematiche legate al tessuto economico locale; a Perugia ha invece gestito la delicata emergenza pandemica con equilibrio e grande attenzione sociale.
Chi lo conosce bene lo descrive come un uomo di poche parole e molti fatti, dotato di una profonda umanità e di una spiccata capacità di ascolto. Gradone ha sempre interpretato il ruolo del prefetto come quello di un garante della legalità ma anche di un mediatore istituzionale, in grado di mantenere saldo il rapporto di fiducia tra lo Stato e le comunità locali. Negli ambienti del Ministero dell'Interno è ricordato come un dirigente dal tratto sobrio, incline alla riservatezza, ma capace di grande empatia e di una naturale autorevolezza. Durante la sua carriera ha partecipato a diversi convegni e corsi di formazione per dirigenti della Polizia di Stato, condividendo la sua esperienza e il suo metodo di gestione basato sulla competenza, la trasparenza e il dialogo.
Con la nomina a commissario prefettizio di Molfetta, Armando Gradone torna a confrontarsi con una fase di transizione amministrativa complessa. La città, infatti, attraversa un periodo di tensione politica a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l'ex sindaco Tommaso Minervini, indagato per peculato, turbativa d'asta e falso. Le dimissioni a catena di tredici consiglieri comunali, provenienti sia dalla maggioranza sia dall'opposizione, hanno reso inevitabile l'intervento del prefetto di Bari. Il compito di Gradone sarà ora quello di garantire la continuità amministrativa, preservare la funzionalità degli uffici comunali e accompagnare la città verso le prossime elezioni, previste nel prossimo anno. La sua lunga esperienza e il suo stile pacato lasciano immaginare una gestione improntata alla sobrietà, alla trasparenza e alla ricostruzione del rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.
Dopo quarant'anni di carriera, conclusa formalmente nel 2025 con il raggiungimento dell'età per la quiescenza, Gradone ha accettato questo nuovo incarico straordinario con lo stesso spirito di servizio che ha sempre contraddistinto il suo percorso. Il suo arrivo a Molfetta non rappresenta solo una risposta amministrativa a una crisi politica, ma anche un messaggio di fiducia: quello di uno Stato che sceglie di affidarsi all'esperienza, alla sobrietà e alla competenza per restituire stabilità e serenità a una comunità in difficoltà.