109 anni dall'indipendenza dell'Albania. Manifestazione anche a Molfetta
Iniziativa dell'associazione "Terre adriatiche"
Molfetta - mercoledì 1 dicembre 2021
12.50
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L'associazione "Terre adriatiche" celebra i 109 anni dalla dichiarazione di indipendenza dell'Albania con una manifestazione nell'Aula consiliare di Molfetta. Presenti il presidente dell'associazione Agron Behri, l'assessore alla Cultura Maridda Poli, il nipote dell'eroe dell'indipendenza dell'Albania Nedim Vlora e i consoli generali di Albania, Romania, Georgia e Moldavia.
"L'Albania – afferma Vlora – è cambiata tantissimo dal periodo degli sbarchi. Trenta anni fa era un Paese allo sbando e gli albanesi dopo mezzo secolo di dittatura erano ammalati di libertà. Ma era una libertà incontrollata: non sapevano cosa fare, dove andare, non avevano risorse economiche. Poi si sono rimboccati le maniche e hanno ripreso il lavoro, organizzandosi. Politicamente oggi è un Paese diverso".
"Ormai – chiosa Poli – viviamo in un mondo globalizzato, con una Europa aperta ai flussi e agli scambi di gente e culture. E noi molfettesi, come comunità emigrata in ogni continente, abbiamo il dovere di ricambiare l'accoglienza, assistendo chi viene da fuori. Qui la parola d'ordine deve essere integrazione, nessuno deve sentirsi straniero".
"Gli stranieri che vivono nella nostra città – dice Behri – hanno bisogno di avere un'antenna, un punto di riferimento istituzionale. Aprire uno sportello per immigrati è una delle priorità per questa gente ed è quello che vogliamo fare con la nostra associazione".
"L'Albania – afferma Vlora – è cambiata tantissimo dal periodo degli sbarchi. Trenta anni fa era un Paese allo sbando e gli albanesi dopo mezzo secolo di dittatura erano ammalati di libertà. Ma era una libertà incontrollata: non sapevano cosa fare, dove andare, non avevano risorse economiche. Poi si sono rimboccati le maniche e hanno ripreso il lavoro, organizzandosi. Politicamente oggi è un Paese diverso".
"Ormai – chiosa Poli – viviamo in un mondo globalizzato, con una Europa aperta ai flussi e agli scambi di gente e culture. E noi molfettesi, come comunità emigrata in ogni continente, abbiamo il dovere di ricambiare l'accoglienza, assistendo chi viene da fuori. Qui la parola d'ordine deve essere integrazione, nessuno deve sentirsi straniero".
"Gli stranieri che vivono nella nostra città – dice Behri – hanno bisogno di avere un'antenna, un punto di riferimento istituzionale. Aprire uno sportello per immigrati è una delle priorità per questa gente ed è quello che vogliamo fare con la nostra associazione".
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