Giulio Saitti illustra a Molfetta il piano anti crisi Network Contacts
Il top manager interrompe il proprio silenzio in queste giornate di trattative con i sindacati
giovedì 22 agosto 2019
16.29
Una situazione non in stallo, anzi.
È quella che in queste ore e in questi giorni sta vivendo Network Contacts, l'azienda di Molfetta che vanta oltre 3000 dipendenti e che rischia di licenziarne circa 300.
Tanto si è detto, molti ne hanno parlato mentre Giulio Saitti, direttore generale, se ne stava in silenzio. Solo mediatico.
Riunioni, incontri, studio, tavoli con i sindacati, viaggi a Roma pur di trovare la quadra della situazione.
"Una cosa ci tengo a dire: rivendico il rispetto della nostra storia e di chi siamo. Né padri padroni né contro i diritti, soprattutto dei lavoratori: quello che abbiamo fatto, i nostri valori lo dimostrano", sono le sue prime parole.
In Network Contacts il problema sorge nel primo semestre 2019: i costi sono superiori ai ricavi.
Le ragioni? Aumento del costo del lavoro, contrazione dei ricavi anche alla luce di quanto accaduto al committente di una delle commesse più redditizie.
"Siamo imprenditori ma anche uomini, capite bene che così non è possibile continuare. Per questo ho immediatamente contattato i sindacati, i miei naturali interlocutori istituzionali, per evitare che la situazione diventasse irrimediabile", spiega.
Per Saitti due i punti chiave: evitare i licenziamenti e non toccare il netto in busta paga ma trovare comunque le modalità per ridurre il costo del lavoro che dovrebbe arrivare al 98‰ del fatturato aziendale entro fine anno.
Poi una serie di impegni a partire dall'investimento nelle tecnologie per essere più competitivi nell'aggiudicazione delle commesse, nel welfare così da poter rientrare dei costi, tornare in utile e distribuire premi di produzione agli stessi lavoratori.
"Ma occorre un accordo con i sindacati", sottolinea, annunciando che è stata avviata la procura di licenziamento collettivo e che restano circa 25 giorni per trovare la quadra.
La prossima settimana potrebbe arrivare la convocazione in Regione Puglia a fare da mediatore tra azienda e rappresentanti sindacali.
"La questione è territoriale, negli anni abbiamo dato 65 milioni di Euro a Molfetta in salari, soldi che vengono reinvestiti sul territorio. Il problema non è solo che Network possa licenziare ma che da ciò possa derivare il blocco di tutta una economia indotta. Noi non vogliamo tutto questo", è il suo pensiero.
"Serve fare squadra, serve la volontà di capire e la volontà di fare sacrifici che possano garantire a tutti lavoro e nelle migliori condizioni", è l'appello che rivolge a tutti. Compresi i sindacati, tornati di nuovo compatti dopo una riunione del 9 agosto scorso.
È quella che in queste ore e in questi giorni sta vivendo Network Contacts, l'azienda di Molfetta che vanta oltre 3000 dipendenti e che rischia di licenziarne circa 300.
Tanto si è detto, molti ne hanno parlato mentre Giulio Saitti, direttore generale, se ne stava in silenzio. Solo mediatico.
Riunioni, incontri, studio, tavoli con i sindacati, viaggi a Roma pur di trovare la quadra della situazione.
"Una cosa ci tengo a dire: rivendico il rispetto della nostra storia e di chi siamo. Né padri padroni né contro i diritti, soprattutto dei lavoratori: quello che abbiamo fatto, i nostri valori lo dimostrano", sono le sue prime parole.
In Network Contacts il problema sorge nel primo semestre 2019: i costi sono superiori ai ricavi.
Le ragioni? Aumento del costo del lavoro, contrazione dei ricavi anche alla luce di quanto accaduto al committente di una delle commesse più redditizie.
"Siamo imprenditori ma anche uomini, capite bene che così non è possibile continuare. Per questo ho immediatamente contattato i sindacati, i miei naturali interlocutori istituzionali, per evitare che la situazione diventasse irrimediabile", spiega.
Per Saitti due i punti chiave: evitare i licenziamenti e non toccare il netto in busta paga ma trovare comunque le modalità per ridurre il costo del lavoro che dovrebbe arrivare al 98‰ del fatturato aziendale entro fine anno.
Poi una serie di impegni a partire dall'investimento nelle tecnologie per essere più competitivi nell'aggiudicazione delle commesse, nel welfare così da poter rientrare dei costi, tornare in utile e distribuire premi di produzione agli stessi lavoratori.
"Ma occorre un accordo con i sindacati", sottolinea, annunciando che è stata avviata la procura di licenziamento collettivo e che restano circa 25 giorni per trovare la quadra.
La prossima settimana potrebbe arrivare la convocazione in Regione Puglia a fare da mediatore tra azienda e rappresentanti sindacali.
"La questione è territoriale, negli anni abbiamo dato 65 milioni di Euro a Molfetta in salari, soldi che vengono reinvestiti sul territorio. Il problema non è solo che Network possa licenziare ma che da ciò possa derivare il blocco di tutta una economia indotta. Noi non vogliamo tutto questo", è il suo pensiero.
"Serve fare squadra, serve la volontà di capire e la volontà di fare sacrifici che possano garantire a tutti lavoro e nelle migliori condizioni", è l'appello che rivolge a tutti. Compresi i sindacati, tornati di nuovo compatti dopo una riunione del 9 agosto scorso.