Area Pubblica: «Aspettiamo che più alte autorità politiche sciolgano il Consiglio comunale»

La nota: «L'attuale maggioranza è espressione del Sindaco e per questo lo sostiene»

martedì 15 luglio 2025 9.03
Il gruppo politico di "Area Pubblica" commenta l'esito del voto di sfiducia di ieri che ha confermato, almeno momentaneamente, l'amministrazione a sostegno di Tommaso Minervini. Segue la nota stampa:

"La maggioranza politica dei Consiglieri comunali di Molfetta ha respinto la mozione di sfiducia presentata da tutti i Consiglieri di opposizione nei confronti del sindaco Minervini. Tanto era ampiamente prevedibile in considerazione del fatto che appena quattro giorni fa la stessa maggioranza consiliare - sempre in assenza del sindaco - aveva approvato una importante variazione di bilancio per circa 10 milioni di euro e il Documento di Programmazione di opere pubbliche (per 173 milioni di euro) destinato a condizionare le sorti della Comunità molfettese per i prossimi due o tre anni (quindi anche dopo la fine del mandato naturale di Minervini).

Il Consiglio comunale di oggi, in realtà, rappresenta una conferma: tutta la maggioranza consiliare sostiene la figura del sindaco Minervini, sospeso dalla funzione sindacale e dalle attività connesse in quanto sottoposto dapprima agli arresti domiciliari e poi alla misura cautelare del divieto di accedere agli Uffici comunali e quindi di esercitare le funzioni per cui è stato eletto dai cittadini molfettesi. Sul piano politico amministrativo non riteniamo che la decisione di oggi modifichi alcunché in quanto a carico del sindaco Minervini permangono i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze di cautela che per la Magistratura costituiscono il caposaldo della misura cautelare (richiesta da quattro magistrati della Procura di Trani, emessa dal Giudice per le Indagini preliminari e in larga parte confermata dai tre giudici del Tribunale della Libertà di Bari).

L'attività politico amministrativa del Comune, pertanto, proseguirà con il vice sindaco in sostituzione del sindaco e con la giunta comunale i cui assessori, a suo tempo nominati dal sindaco, sono ancora oggi la sua espressione. Almeno sino a quando le più alte Autorità politiche - legittimate a proporre più gravi provvedimenti - non riterranno di sciogliere il Consiglio Comunale per gravi e reiterate violazioni di legge (che a nostro avviso sussistono) e consegnare la gestione del Comune al Commissario straordinario prefettizio".