Alga tossica a Molfetta: come evitare gli effetti dannosi sulla salute?
I consigli e suggerimenti dall'Arpa Puglia
domenica 18 agosto 2019
L'Arpa Puglia ha comunicato nei giorni scorsi che a Molfetta è stata rinvenuta "moderata" presenza di alga tossica nei primi quindici giorni di agosto. Il dato segue l'assoluta assenza registrata, invece, durante i mesi di giugno e agosto.
Lo scorso anno le cose andarono diversamente: a Ferragosto, infatti, si registrò l'apice della presenza a tal punto che furono in tantissimi a finire in ospedale o a restare a casa per via della febbre alta e della sensazione di spossatezza.
Ma come è possibile evitare o limitare gli effetti dannosi sulla salute?
Il diktat arriva ancora dall'Arpa Puglia.
"Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate; nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina", si legge sul sito dell'Agenzia regionale che si occupa da sempre di prelevare campioni di acqua marina lungo la costa, analizzarla e poi diffondere i dati.
Dati che, ad esempio, segnano bollino rosso sulla costa di Bari e che comunque fanno di Molfetta tra le più colpite della provincia. Un problema, quello della proliferazione dell'ostropsis ovata, che la Puglia ha conosciuto tra il 2000 e il 2001: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni sono stati, e continuano ad essere, i fatti ambientali che ne hanno facilitato la diffusione.
"Casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti)", scrive ancora l'Arpa Puglia sono gli effetti sulla salute pubblica.
Lo scorso anno le cose andarono diversamente: a Ferragosto, infatti, si registrò l'apice della presenza a tal punto che furono in tantissimi a finire in ospedale o a restare a casa per via della febbre alta e della sensazione di spossatezza.
Ma come è possibile evitare o limitare gli effetti dannosi sulla salute?
Il diktat arriva ancora dall'Arpa Puglia.
"Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate; nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina", si legge sul sito dell'Agenzia regionale che si occupa da sempre di prelevare campioni di acqua marina lungo la costa, analizzarla e poi diffondere i dati.
Dati che, ad esempio, segnano bollino rosso sulla costa di Bari e che comunque fanno di Molfetta tra le più colpite della provincia. Un problema, quello della proliferazione dell'ostropsis ovata, che la Puglia ha conosciuto tra il 2000 e il 2001: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni sono stati, e continuano ad essere, i fatti ambientali che ne hanno facilitato la diffusione.
"Casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti)", scrive ancora l'Arpa Puglia sono gli effetti sulla salute pubblica.