Running e Atletica
L'atletica italiana domina agli Europei. Tanti hanno vinto nel 2023 a Molfetta
Da Fortunato a Trapletti, medaglie da tanti vincitori degli assoluti di un anno fa
Molfetta - lunedì 10 giugno 2024
Sono tantissimi gli atleti azzurri che si stanno mettendo in mostra agli Europei di atletica leggera in corso a Roma: l'Italia sta letteralmente dominando la rassegna continentale, con tanti nomi in vista che sono stati protagonisti anche a Molfetta negli assoluti disputati al "Cozzoli" nel luglio 2023.
L'elenco è davvero esteso, da Francesco Fortunato e Valentina Trapletti nella marcia, passando per Zaynab Dosso nei 100m e Leonardo Fabbri nel getto del peso. Anche Lorenzo Simonelli, vincitore della medaglia d'oro nei 110m ostacoli. Insomma, tantissimi atleti che hanno calcato la pista molfettese meno di 12 mesi fa, oggi dominano a livello europeo e sono pronti a giocarsi chance importanti anche alle Olimpiadi di Parigi.
Piovono medaglie sull'atletica italiana ed è come se tutta l'Italia vestisse la maglia di Jacobs e Ali (doppietta storica nei 100) per una partenza sprint che nella storia degli Europei non si era mai vista. Con i 3 podi della mezza maratona (oro Crippa e squadra maschile, argento Pietro Riva) di domenica mattina, in due giornate e mezzo l'Italia ha già superato il miglior risultato di sempre agli Europei: 13 podi che migliorano i 12 di Spalato '90, 7 ori che migliorano i 5 della stessa edizione. Siamo al di là della storia ma anche dell'immaginazione più sfrenata: 4 podi nella prima giornata, sei nella seconda, tre nella mattinata della terza.
Restando alle prime due giornate completate, basta un dato per dare la dimensione storica di quello che sta succedendo a Roma: in due giornate sono stati raccolti gli ori (5) che nelle 25 edizioni erano stati raggiunti una sola volta, a Spalato '90 e un totale (10) che ha soltanto tre precedenti: Spalato 1990 (12), Monaco 2022 (10) e Stoccarda 1986 (10). Ma è solo il bilancio delle prime due delle sei giornate di gara per cui possiamo immaginare scenari che superano anche le più rosee previsioni e possiamo pensare che si consolidi il primo posto attuale del medagliere che surclasserebbe il miglior piazzamento di squadra che risale al quarto posto di Praga 1978 (dietro Urss, Germania Est e Germania Ovest) e Spalato '90 (dietro Germania Est, Regno Unito e Urss).
Ma come si colloca nella storia degli Europei la partenza sprint degli azzurri con tutti i distinguo del caso: aumento delle specialità (erano 43 a Praga '78 e sono 49 a Roma compresi i titoli a squadre della mezza) e riduzione dei giorni di gara (a Spalato '90 furono 8 ma i 6 giorni di Roma hanno vari precedenti)? È presto detto. Le 4 medaglie della prima giornata hanno eguagliato per numero ma migliorato per qualità la prima giornata di Stoccarda del 26 agosto 1986 che però fu in gran parte frutto di una sola gara, i 10.000 maschili: oro Stefano Mei (ora presidente FIDAL), argento Alberto Cova, bronzo Salvatore Antibo. Storica tripletta a cui si aggiunse l'argento di Laura Fogli nella maratona. Ma i due ori della prima giornata di Roma non hanno precedenti. Le 6 medaglie della seconda giornata migliorano invece in assoluto sia in qualità sia in quantità le 5 medaglie dell'ultima giornata di Spalato il 1° settembre 1990. In quella occasione ci fu l'oro di Antibo nei 5000 e di Bordin nella maratona, l'argento di Di Napoli nei 1500 e di Poli nella maratona più il bronzo dei 4x100 maschili.
DOPPIETTE - Ma quello di Roma sta diventando anche l'Europeo delle doppiette: 20 km marcia femminile (Palmisano-Trapletti), 100 metri (Jacobs-Ali) e mezza maratona (Crippa-Riva). Fra le imprese storiche per l'atletica italiana bisogna aggiungere anche il bis di Jacobs nei 100 (2022-2024) visto che l'unico oro precedente nella specialità era di quello di Mennea a Praga '78.
L'elenco è davvero esteso, da Francesco Fortunato e Valentina Trapletti nella marcia, passando per Zaynab Dosso nei 100m e Leonardo Fabbri nel getto del peso. Anche Lorenzo Simonelli, vincitore della medaglia d'oro nei 110m ostacoli. Insomma, tantissimi atleti che hanno calcato la pista molfettese meno di 12 mesi fa, oggi dominano a livello europeo e sono pronti a giocarsi chance importanti anche alle Olimpiadi di Parigi.
Piovono medaglie sull'atletica italiana ed è come se tutta l'Italia vestisse la maglia di Jacobs e Ali (doppietta storica nei 100) per una partenza sprint che nella storia degli Europei non si era mai vista. Con i 3 podi della mezza maratona (oro Crippa e squadra maschile, argento Pietro Riva) di domenica mattina, in due giornate e mezzo l'Italia ha già superato il miglior risultato di sempre agli Europei: 13 podi che migliorano i 12 di Spalato '90, 7 ori che migliorano i 5 della stessa edizione. Siamo al di là della storia ma anche dell'immaginazione più sfrenata: 4 podi nella prima giornata, sei nella seconda, tre nella mattinata della terza.
Restando alle prime due giornate completate, basta un dato per dare la dimensione storica di quello che sta succedendo a Roma: in due giornate sono stati raccolti gli ori (5) che nelle 25 edizioni erano stati raggiunti una sola volta, a Spalato '90 e un totale (10) che ha soltanto tre precedenti: Spalato 1990 (12), Monaco 2022 (10) e Stoccarda 1986 (10). Ma è solo il bilancio delle prime due delle sei giornate di gara per cui possiamo immaginare scenari che superano anche le più rosee previsioni e possiamo pensare che si consolidi il primo posto attuale del medagliere che surclasserebbe il miglior piazzamento di squadra che risale al quarto posto di Praga 1978 (dietro Urss, Germania Est e Germania Ovest) e Spalato '90 (dietro Germania Est, Regno Unito e Urss).
Ma come si colloca nella storia degli Europei la partenza sprint degli azzurri con tutti i distinguo del caso: aumento delle specialità (erano 43 a Praga '78 e sono 49 a Roma compresi i titoli a squadre della mezza) e riduzione dei giorni di gara (a Spalato '90 furono 8 ma i 6 giorni di Roma hanno vari precedenti)? È presto detto. Le 4 medaglie della prima giornata hanno eguagliato per numero ma migliorato per qualità la prima giornata di Stoccarda del 26 agosto 1986 che però fu in gran parte frutto di una sola gara, i 10.000 maschili: oro Stefano Mei (ora presidente FIDAL), argento Alberto Cova, bronzo Salvatore Antibo. Storica tripletta a cui si aggiunse l'argento di Laura Fogli nella maratona. Ma i due ori della prima giornata di Roma non hanno precedenti. Le 6 medaglie della seconda giornata migliorano invece in assoluto sia in qualità sia in quantità le 5 medaglie dell'ultima giornata di Spalato il 1° settembre 1990. In quella occasione ci fu l'oro di Antibo nei 5000 e di Bordin nella maratona, l'argento di Di Napoli nei 1500 e di Poli nella maratona più il bronzo dei 4x100 maschili.
DOPPIETTE - Ma quello di Roma sta diventando anche l'Europeo delle doppiette: 20 km marcia femminile (Palmisano-Trapletti), 100 metri (Jacobs-Ali) e mezza maratona (Crippa-Riva). Fra le imprese storiche per l'atletica italiana bisogna aggiungere anche il bis di Jacobs nei 100 (2022-2024) visto che l'unico oro precedente nella specialità era di quello di Mennea a Praga '78.