Basilica San Pietro
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Viva la storia di Molfetta!

Innocenzo VIII, il Papa di Molfetta

La storia di Giovanni Battista Cybo, vescovo di Molfetta, diventato Pontefice

La storia che oggi andrò a raccontare narra del vescovo di Molfetta, Giovanni Battista Cybo, che nel 1486 salì al suolo pontificio con il nome di Innocenzo VIII.

Il suo pontificato è stato breve, ma molto significativo ed importante per le sorti della nostra città.
La sua vicenda racchiude inoltre un enigma storico del quale tanto si è parlato, soprattutto negli ultimi decenni.

Ma andiamo con ordine, chi era innanzitutto Giovanni Battista Cybo? Era figlio di Giovanni Arano o Aronne, ed apparteneva ad una delle più nobili ed antiche famiglie della penisola italica. Nacque a Genova il 1432 e trascorse la sua infanzia presso la corte aragonese. Ricevette una educazione molto ferrea, sebbene la sua condotta, raccontano le fonti, fosse alquanto dissoluta. Ebbe una relazione con una donna napoletana che lo rese padre di due figli: Franceschetto e Teodorina. In seguito maturó una fede profonda, si avvicinò alla Chiesa e si fece sacerdote. Nel 1467 venne nominato dal Papa Paolo II vescovo di Savona e poi nel 1472 fu trasferito da Papa Sisto IV a Molfetta. Si è molto parlato del suo spostamento a Molfetta. Per molti storici fu la sua inimicizia con il duca di Milano che lo costrinse a cedere il vescovato savonese, scambiandolo con l'assai meno redditizia diocesi di Molfetta. La città pugliese infatti veniva descritta come un piccolo borgo medievale di tipo rurale con annessa attività marittima le cui condizioni economiche non dovevano essere le più fiorenti.
Sta di fatto però che Molfetta fu una vera e propria rampa di lancio per la carriera ecclesiastica del futuro Papa.
Giovanni Battista Cybo rimase a Molfetta per dieci anni, undici mesi e tre giorni. Tuttavia pare che in realtà egli non mise mai piede sul suolo molfettese ma gestì a distanza il suo compito pastorale con dei suoi "legati". Altre fonti però smentiscono questa teoria, sostenendo che al contrario il futuro Papa rimase a Molfetta durante il suo episcopato, perlomeno nei suoi primi anni di governo. Con la morte di Sisto IV, si aprì il nuovo conclave per l'elezione del futuro Papa. Nel conclave che elesse il ligure Innocenzo VIII accadde di tutto. C'erano due cardinali, nipoti di due papi, che scalciavano, desiderosi di salire sul soglio di Piero: Rodrigo Borgia e Giuliano Della Rovere. Inevitabili i veti incrociati. Il più lesto a comprendere la situazione fu Giuliano Della Rovere, il più intelligente: tumulti in piazza gli sbarravano la strada. Si reputava un cardinale morto, se fosse prevalso l'antagonista. Fu lui a decidere e scelse il più neutrale sul quale far convergere i voti: oggi si direbbe un outsider. Fu così che nel 1484, in una afosa giornata di agosto, si annunciò l'elezione del nuovo Papa (fu il primo Papa per la cui elezione è documentato l'utilizzo della formula Habemus Papam). "Nutio vobis gaudium magnum. Habemus Papam. Reverendissimum Cardinale Melphitensem (molfettese) Joannem Baptistam Cybo". Il vescovo di Molfetta divenne così Papa Innocenzo VIII.

Nella nostra città, raccontano le cronache di allora, la notizia fu accolta con gioia ed i molfettesi si riversarono nelle piazze e nelle strade con canti e danze che durarono sino a tarda notte.

I molfettesi amavano il nuovo Papa e il nuovo Papa ricambió questo amore. Egli emanò ad esempio una bolla grazie alla quale chiunque avesse visitato il Santuario della Madonna dei Martiri avrebbe ricevuto l'indulgenza plenaria. Questa bolla favorì tantissimo il "turismo" a Molfetta che divenne meta di pellegrinaggio. Era molto devoto alla nostra Madonna dei Martiri, infatti fonti narrano che spesso e volentieri "era solito invocarla nei suoi atti solenni". Concesse anche l'indipendenza della diocesi di Molfetta da quella metropolita di Bari, assoggettandola direttamente alla Santa Sede. Il vescovo di Molfetta, Angelo de Lacertis, a ricordo dell'evento fece scolpire sulla facciata del Duomo, dove tuttora si trova, il simbolo pontificio di Papa Innocenzo VIII. Il Papa di Molfetta morì a Roma nella notte tra il 25 e il 26 luglio del 1492 consunto lentamente dai suoi molti malanni. Il suo pontificato durò soli 8 anni ma visse in un'epoca strabordante di avvenimenti storici. Conobbe Lorenzo il Magnifico, del quale divenne consuocero, avendo fatto sposare il figlio Franceschetto, con la figlia di Lorenzo, Maddalena de' Medici. Fu mecenate di importanti artisti come il Mantegna ed il Pinturicchio.

Tuttavia la sua figura non viene annoverata tra le più significative dell''epoca.

Alcuni storici ipotizzano però che fu vittima di una sorta di damnatio memoriae da parte del suo successore, Alessandro VI, al secolo lo spagnolo Rodrigo Borgia, il padre di Lucrezia Borgia per intenderci. Inoltre Innocenzo VIII divenne il protagonista di uno degli enigmi più affascinanti e dibattuti della storia. Sulla sua tomba infatti (uno dei pochi sepolcri papali sopravvissuti alla ricostruzione della vecchia basilica vaticana e trasportati nella nuova) situata a pochi metri dalla entrata della Basilica di S. Pietro, c'è una scritta enigmatica, apposta posteriormente al sepolcro: "Novi orbis suo aevo inventi gloria" ovvero "Durante il suo regno la gloria della scoperta del Nuovo Mondo". Qualcosa non quadra. La storia ufficiale annota che Cristoforo Colombo partì da Palos de la Frontera nove giorni dopo la morte di Innocenzo VIII: il 3 agosto 1492. Come è possibile che ci sia stato un errore così grossolano? Fiumi e fiumi di inchiostro si sono versati per cercare di svelare l'enigma dell'iscrizione. Ipotesi affascinante ma contestata, afferma che tutte le risorse finanziarie ricevute da Colombo non proverrebbero dai Re spagnoli come la storia ufficiale sostiene, ma da banchieri genovesi e fiorentini legati al Papa Innocenzo VIII. Inoltre, la scelta del Collegio Cardinalizio di scegliere come papa lo spagnolo Rodrigo Borgia, avrebbe fatto parte di una precisa strategia iberica per impossessarsi dei diritti sul nuovo continente. Infatti il papa Borgia successivamente assegnerà le nuove terre ai Re di Spagna Isabella e Ferdinando rendendo la Spagna una potenza di prima grandezza, un impero talmente vasto e sparso su tre continenti che per secoli non avrà eguali. Papa Innocenzo VIII dunque, secondo questa teoria, sarebbe stato il vero finanziatore della spedizione di Colombo e tale notizia, insieme al suo operato, fu messa a tacere per poter favorire l'ascesa del dominio spagnolo sulle Americhe.

Naturalmente sono solo ipotesi, ma sta di fatto che Papa Cybo, già vescovo di Molfetta, è diventato suo malgrado uno dei protagonisti dell'enigma storico più dibattuto e controverso di tutti i tempi. A questo proprosito, se volete approfondire la figura di Papa Innocenzo VIII, vi consiglio la lettura dell'interessante libro di Corrado Natalicchio "Il vescovo di Molfetta diventa Papa".
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