Il giudice Giuseppe De Benedictis
Il giudice Giuseppe De Benedictis
Cronaca

Un arsenale da guerra: nuovo arresto per l'ex Gip De Benedictis

L’ex magistrato è coinvolto con un caporal maggiore dell’Esercito per il ritrovamento delle armi in una villa di Andria

L'ex giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, e un caporal maggiore dell'Esercito Italiano, il 43enne Antonio Serafino, sono stati arrestati per la detenzione dell'arsenale da guerra trovato nelle scorse settimane in un nascondiglio ricavato in una villa di Andria, nel barese.

Il nuovo arresto in carcere per l'ex Gip

A De Benedictis, magistrato di Molfetta, il provvedimento è stato notificato in carcere dove l'ex giudice è detenuto dal 24 aprile scorso per il reato di corruzione in atti giudiziari. La Polizia di Bari è stata guidata dal primo dirigente Filippo Portoghese, capo della Squadra Mobile. I due, stando alle indagini, discutevano spesso di armi e di come procacciarsele e nasconderle.

A seguito del coinvolgimento del magistrato, l'indagine è stata trasferita, per opportuna competenza, alla Procura della Repubblica di Lecce, che ha proseguito gli accertamenti con l'organo di polizia giudiziaria barese.

La misura restrittiva è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia salentina, ed eseguita dal personale della Squadra Mobile della Questura di Bari. I due arrestati sono accusati di traffico e detenzione di armi ed esplosivi, anche da guerra, e relativo munizionamento e ricettazione.

Il sequestro di armi ad Andria e l'arresto di Tannoia

L'indagine sul traffico di armi era stata avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ma è stata successivamente trasmessa a Lecce una volta accertato il coinvolgimento del magistrato barese. Dagli atti emerge che il caporal maggiore era in collegamento con alcuni trafficanti d'armi dell'area metropolitana barese e frequentava abitualmente De Benedictis.

Dopo aver captato i colloqui dei due, l'indagine ha riguardato la ricerca del nascondiglio dell'arsenale che - da quanto emerso - era in un luogo segreto nella disponibilità dei due indagati. Si è così arrivati alla villa di Andria di proprietà dell'imprenditore Antonio Tannoia. Le intercettazioni compiute nei confronti dei tre, nel tempo, hanno portato gli investigatori ad ipotizzare che fosse proprio l'imprenditore a custodire, in una delle sue proprietà, l'ingente quantitativo di armi e munizioni nella disponibilità del terzetto.

L'arsenale è stato sequestrato il 29 aprile scorso in una dependance della villa. In quell'occasione Tannoia fu arrestato in flagranza di reato e riferì che il luogo in cui erano state trovate le armi era nella disponibilità di De Benedictis.

Il ruolo del caporal maggiore Serafino

I due si frequentavano abitualmente e, nel corso dei loro incontri, discutevano spesso di armi, di come procacciarsele e di come nasconderle una volta ottenute. Sono numerose le conversazioni intercettate nel corso delle quali i due parlano di armi e munizioni in loro possesso e del nascondiglio, chiamato «il pozzo» perché ricavato in un sotterrano al quale si accedeva da una pesante botola saldata e parzialmente murata.

È quanto emerge dalle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce che oggi hanno portato all'arresto di entrambi per i reati di detenzione e traffico di un micidiale arsenale da guerra.

Il più grande arsenale di armi sequestrato in Italia

L'arsenale sequestrato il 29 aprile scorso è composto da più di 200 pezzi tra fucili mitragliatori, fucili a pompa, mitragliette (tra cui 2 kalashnikov, 2 fucili d'assalto AR15, 6 mitragliatrici pesanti Beretta MG 42, 10 MAB, 3 mitragliette UZI), armi antiche e storiche, pistole di vario tipo e marca, esplosivi, bombe a mano ed una mina anticarro, oltre a circa 100.000 munizioni di vario calibro.

Sull'ingente materiale rinvenuto sono in corso i laboriosi accertamenti balistici e documentali volti a scoprirne origine e natura.

  • Giuseppe De Benedictis
Altri contenuti a tema
Corruzione, sconto in Appello per l'ex giudice De Benedictis: 7 anni Corruzione, sconto in Appello per l'ex giudice De Benedictis: 7 anni La sentenza della Corte d'Appello di Lecce ha ridimensionato le condanne di primo grado. 6 anni all'avvocato Chiariello
Revocati i domiciliari per corruzione all'ex giudice De Benedictis Revocati i domiciliari per corruzione all'ex giudice De Benedictis Resta la misura cautelare per i reati di traffico e detenzione di armi: in primo grado è stato condannato a 9 anni e 8 mesi
Traffico e detenzione di armi, 12 anni e 8 mesi a De Benedictis Traffico e detenzione di armi, 12 anni e 8 mesi a De Benedictis L'ex gip del Tribunale di Bari era anche stato condannato per quattro episodi di corruzione in atti giudiziari
L'ex Gip De Benedictis lascia il carcere: concessi i domiciliari L'ex Gip De Benedictis lascia il carcere: concessi i domiciliari L'ex magistrato di Molfetta era stato arrestato il 24 aprile. Nei suoi confronti pende anche un altro procedimento
«No alla scarcerazione di De Benedictis». Resta in carcere l'ex Gip «No alla scarcerazione di De Benedictis». Resta in carcere l'ex Gip Nei suoi confronti pende anche un altro procedimento, nell'ambito del quale era già finito in cella
Arresto ex Gip, il Riesame: De Benedictis resta in carcere Arresto ex Gip, il Riesame: De Benedictis resta in carcere Rigettata la richiesta di annullamento della custodia in carcere e sostituzione con i domiciliari
De Benedictis resta in carcere, rigettata l'istanza dell'ex Gip di Bari De Benedictis resta in carcere, rigettata l'istanza dell'ex Gip di Bari Ritenute attuali le esigenze cautelari: l'ex magistrato è un collezionista di armi e quindi potrebbe reiterare il reato
Trovate altre armi di De Benedictis. A Molfetta rinvenuti assegni e sterline Trovate altre armi di De Benedictis. A Molfetta rinvenuti assegni e sterline I poliziotti della Squadra Mobile di Bari li hanno scovati nelle prese elettriche della propria abitazione
© 2001-2024 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.