Zona rossa. <span>Foto Il Corriere della Sera</span>
Zona rossa. Foto Il Corriere della Sera

Studenti, lavoratori, tanti medici e infermieri: migliaia da Molfetta nella "zona rossa" del Coronavirus

Prevalentemente giovani emigrati per studio e lavoro

Adesso è ufficiale: Giuseppe Conte ha firmato il decreto che fino al 3 aprile definisce come "zona rossa" l'intera Regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria.

È la drastica misura - decisione per cercare di limitare la diffusione del Coronavirus che sta mettendo in ginocchio il Nord Italia e che in Puglia, fino alla serata di ieri, ha già fatto 3 vittime.

Per Molfetta non si tratta di una misura lontana.
Sono migliaia, infatti, i molfettesi che vivono in queste zone. In prevalenza giovani, emigrati per lavoro o per studio.
Ci sono gli studenti universitari o chi, in particolare a Milano, si trova per master e corsi di specializzazione e poi la marea di lavoratori: da operai a agenti delle forze dell'ordine, da professionisti a impiegati ma anche manager in importanti aziende e industrie. Fino ai tantissimi operatori nella sanità: medici, infermieri, operatori OSS molfettesi e in prima linea negli ospedali e nelle strutture settentrionali da anni e che ora sono ancora più al lavoro per ovviare all'emergenza.

Da ieri sera, da quando i maggiori quotidiani nazioanali hanno iniziato a divulgare le indiscrezioni circa le decisioni del Governo ora ufficiali, a Molfetta il tam tam è stato immediato.
WhatsApp e i social i mezzi più usati da parenti e amici che, dalla città natìa si sono immediatamente messi in contatto per capirne di più.

La preoccupazione, è innegabile, c'è in migliaia di case di Molfetta.

Viene fatta eccezione per "indifferibili esigente lavorative o emergenze".
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