
Spunta l'alga tossica a Molfetta: livelli "discreti" rilevati nella prima metà di luglio
Concentrazione pari a 5.669 cellule per litro nel luogo di monitoraggio
Molfetta - mercoledì 16 luglio 2025
11.50
Dopo un giugno da bollino verde, l'alga tossica Ostreopsis Ovata è stata nuovamente rilevata anche lungo le coste di Molfetta, con una concentrazione "discreta" pari a 5.669 cellule per litro nella zona Prima Cala. È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio condotto da ARPA Puglia tra l'1 e il 15 luglio, all'interno del programma di sorveglianza ambientale avviato per la stagione estiva.
Molfetta si conferma dunque tra le aree dell'Adriatico pugliese maggiormente interessate dalla presenza di questa microalga potenzialmente tossica, spesso favorita da condizioni climatiche stabili, alte temperature e mare calmo prolungato.Scendendo lungo la costa barese, la situazione sembra attenuarsi. A Giovinazzo, nei pressi dell'hotel Riva del Sole, la densità è classificata come "modesta" con 2.120 cellule/litro. Dati ancora più bassi, definiti "scarsi", sono stati registrati a 200 metri a sud del Lido Lucciola (360 cellule/litro) e, più a sud, nella zona del lido Trullo a Bari (320 cellule/litro). A Mola di Bari, nella zona ex ditta Sansolive, il valore torna a essere "modesto" con 1.040 cellule/litro, mentre Monopoli, nel punto di rilevamento vicino al castello di Santo Stefano, fa registrare valori nulli.
L'Ostreopsis Ovata è nota per la produzione di una tossina simile alla Palitossina, in grado di causare disturbi temporanei nei bagnanti come riniti, febbre, congiuntiviti e bronchiti, soprattutto dopo le mareggiate, che possono diffondere la tossina nell'aria attraverso l'aerosol marino. Inoltre, la presenza massiva di questa alga è stata associata in passato a fenomeni di sofferenza o morte di organismi marini come ricci, stelle di mare, molluschi e granchi.
Il monitoraggio dell'alga tossica è condotto da ARPA Puglia su 20 siti costieri, rappresentativi dell'intero territorio regionale. Le rilevazioni, attive da giugno a settembre, avvengono con cadenza quindicinale, intensificata in caso di fioritura massiva. L'Agenzia invita i cittadini a seguire eventuali aggiornamenti e segnalazioni locali, evitando la balneazione in caso di condizioni avverse e sintomi sospetti.
Molfetta si conferma dunque tra le aree dell'Adriatico pugliese maggiormente interessate dalla presenza di questa microalga potenzialmente tossica, spesso favorita da condizioni climatiche stabili, alte temperature e mare calmo prolungato.Scendendo lungo la costa barese, la situazione sembra attenuarsi. A Giovinazzo, nei pressi dell'hotel Riva del Sole, la densità è classificata come "modesta" con 2.120 cellule/litro. Dati ancora più bassi, definiti "scarsi", sono stati registrati a 200 metri a sud del Lido Lucciola (360 cellule/litro) e, più a sud, nella zona del lido Trullo a Bari (320 cellule/litro). A Mola di Bari, nella zona ex ditta Sansolive, il valore torna a essere "modesto" con 1.040 cellule/litro, mentre Monopoli, nel punto di rilevamento vicino al castello di Santo Stefano, fa registrare valori nulli.
L'Ostreopsis Ovata è nota per la produzione di una tossina simile alla Palitossina, in grado di causare disturbi temporanei nei bagnanti come riniti, febbre, congiuntiviti e bronchiti, soprattutto dopo le mareggiate, che possono diffondere la tossina nell'aria attraverso l'aerosol marino. Inoltre, la presenza massiva di questa alga è stata associata in passato a fenomeni di sofferenza o morte di organismi marini come ricci, stelle di mare, molluschi e granchi.
Il monitoraggio dell'alga tossica è condotto da ARPA Puglia su 20 siti costieri, rappresentativi dell'intero territorio regionale. Le rilevazioni, attive da giugno a settembre, avvengono con cadenza quindicinale, intensificata in caso di fioritura massiva. L'Agenzia invita i cittadini a seguire eventuali aggiornamenti e segnalazioni locali, evitando la balneazione in caso di condizioni avverse e sintomi sospetti.