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Chiesa locale

Processione del Sabato Santo tra polemiche ed entusiasmi

La decisione di anticipare la processione ha diviso l'opinione pubblica. Calo di presenze all'uscita

Alle ore 04.15 di questa mattina il portone della chiesa del Purgatorio si è schiuso e come tradizione con la comparsa della Croce la processione del Sabato Santo ha avuto inizio. Un'atmosfera sicuramente insolita ma fortemente suggestiva per una processione che solitamente vede i confratelli e le statue percorrere le vie cittadine illuminati dalla luce del sole.

Quest'anno è stato il buio della notte, anche se non totale poiché la pubblica illuminazione di corso Dante è rimasta accesa, ad accogliere i preziosi simulacri del Cozzoli, le preghiere, le note della banda e gli sguardi ammiranti dei molfettesi e non.
La decisione di anticipare l'uscita della processione è giunta dall'Arciconfraternita della Morte, quasi inaspettata durante il pomeriggio della giornata di ieri motivata da presunte condizioni meteo avverse a causa delle quali la processione rischiava di concludersi in malo modo, con le statue avvolte da teli di cellophane e la disperata corsa verso il riparo più vicino; scene che si sono purtroppo ripetute negli ultimi anni.
Una decisione, che richiama altresì lontane tradizioni, che ha letteralmente diviso l'opinione pubblica accendendo polemiche, critiche e pareri contrastanti che si sono riversati su facebook e che non sono mancate tra i mormorii di chi ha assistito alla processione.

A favore si sono schierate le confraternite, entusiaste del cambiamento che a onor del vero anche negli anni precedenti di vociferava potesse essere messo in atto. Ma anche tra i confratelli c'è chi non ha accolto di buon occhio la decisione di passare un'altra notte consecutiva in bianco, con temperatura ancora poco primaverili, dovendo magari perdere un'altra giornata di lavoro.

Certamente chi ha dato sfogo ai propri malcontenti, schierandosi fortemente contro tale decisione, sono stati i fedeli, i fedelissimi delle processioni, quelli per cui non è Pasqua se non si assistite a tutte le processioni, compresi i concerti di marce funebri senza dimenticare il rito indiscutibile del pizzarello.
Tra le motivazioni avverse più gettonate abbiamo il fatto che si sia spezzata la tradizione; che in questo modo i bambini non avrebbero potuto assistere all'emozionante uscita delle statue; che si sia trattato solo di arroganza e puro esibizionismo delle confraternite; che gli organizzatori avevano consultato il servizio meteo sbagliato; che ad attendere immobili in piedi l'uscita delle statue ci si congela i piedi. Ed ancora qualcuno si è preoccupato del fatto che subito dopo l'uscita il popolo sarebbe andato a dormire abbandonando le statue al loro solitario percorso, mentre altri si sono preoccupati delle condizioni psico-fisiche dei bandisti, altri ancora hanno gridato al complotto alludendo a giochi di potere.

Insomma in strada così come su facebook le parole e i pensieri dei molfettesi si sono sbizzarriti. Solo una cosa è sfuggita a tutti da entrambe le parti: la passione per delle tradizioni che sono senza tempo, che non conoscono il susseguirsi degli anni e figuriamoci i cambiamenti di orario.
Processione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santoProcessione notturna del sabato santo
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