Piscina comunale in stand-by, incertezza tra utenti e operatori dell'impianto

In questi giorni non sono soltanto i cittadini a chiedere certezze, ma anche gli operatori direttamente coinvolti nel progetto della piscina comunale di Molfetta. «La situazione di grande incertezza che stiamo vivendo necessita al più presto di novità concrete» è il grido d'allarme degli operatori, letteralmente in balìa delle onde per la situazione in corso.

Oltre 30 istruttori, che hanno scelto di aderire al progetto lasciando altri incarichi, si trovano oggi in stand-by. Con loro collaboratori, tecnici e operatori vari, per un totale di oltre 40 persone che hanno investito energie e prospettive professionali. «Ci risulta che l'ente dovrebbe esprimersi tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, ma l'attesa è logorante non solo per le persone già pre-contrattualizzate, ma anche per i circa 900 utenti pre-iscritti che, nel frattempo, potrebbero orientarsi verso altre soluzioni».

La struttura, rinnovata e attesa da anni grazie al lungo cantiere finanziato da fondi PNRR, rappresenta per molti molfettesi un'opportunità a chilometro zero, sia dal punto di vista sportivo che sociale. Tuttavia, senza indicazioni chiare da parte del Comune, anche le numerose preiscrizioni rischiano di svanire. Le famiglie chiedono certezze, soprattutto per i bambini che avrebbero dovuto iniziare le attività in acqua già nelle prossime settimane: dopo il grande investimento fatto per la riapertura, questo tempo sospeso non può che essere controproducente.

«Molfetta ha bisogno della sua piscina comunale dopo il lunghissimo periodo di chiusura: non possiamo permettere che un impianto rinnovato e con un grande potenziale venga sprecato, quando invece potrebbe tornare a essere un riferimento per tutto il territorio». Le indiscrezioni delle ultime settimane hanno alimentato l'incertezza del momento: adesso si chiede un pronunciamento rapido e ufficiale da parte dell'amministrazione, così da sciogliere definitivamente i nodi burocratici e consentire l'avvio delle attività.

«La preoccupazione più grande riguarda i tanti operatori che da settimane vivono in uno stato di inquietudine, senza poter avviare il proprio lavoro a causa di imprevisti burocratici. Molti di noi hanno messo in stand-by altri impieghi, confidando in un'opportunità migliorativa che però rischia di non concretizzarsi» aggiungono. Nel frattempo, le preiscrizioni continuano a raccogliere adesioni, ma con il rischio che la lunga attesa scoraggi molte famiglie. «Speriamo di avere notizie ufficiali il prima possibile» concludono.