No ritorno in aula, tutti ammessi alla maturità? Lo scenario nel mondo della scuola
Il Ministro dell'istruzione Lucia Azzollina ne parla a "Che tempo che fa" da Fabio Fazio
Molfetta - lunedì 6 aprile 2020
La parola d'ordine è precauzione. Anche, soprattutto nel mondo della scuola.
È il concetto su cui ha puntato tutto il Ministro dell'Istruzione Lucia Azzollina nell'intervento a "Che tempo che fa".
Il Ministro non ha mai detto che non si tornerà a scuola ma ha fatto ben capire che lo scenario potrà essere possibile se le condizioni non lo consentiranno. Soprattutto se si considera la data del 18 maggio come una sorta di deadline a cui fare riferimento: il rientro in aula, a nemmeno due settimane dalla fine canonica dell'anno scolastico, non avrebbe senso.
"Io ho il compito di tutelare e garantire che non si tornerà in classe finché non ci sarà modo di garantire la salute", ha detto il titolare del Miur da Fabio Fazio.
Chiara la strategia: ogni decisione al momento non è ancora stata presa. Ma ogni decisione che verrà presa sarà figlia della sinergia con la comunità scientifica.
"Ascolterò quello che le autorità sanitarie ci diranno: si tornerà in classe solo quando le condizioni lo permetteranno. Ci assumeremo tutte le responsabilità perché mai e poi mai metteremo a rischio la vita", ha continuato il Ministro.
Cosa succederà per l'esame di stato?
"Noi dobbiamo garantire un esame di Stato serio", è stato il lapidario commento dell'Azzollina la quale ha anche spiegato un dobbio scenario: se si dovesse tornare in classe entro il 18 maggio, i maturandi saranno esaminati da una commissione interna con un presidente esterno; la prova d'italiano sarà gestita come sempre con le tracce del Ministero mentre la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna.
Se, invece, non si dovesse tornare più a scuola e continuare con la didattica a distanza, gli esami di Stato si svolgeranno solo con una unica prova orale.
"Gli studenti saranno tutti ammessi ma non significa essere promossi", sottolinea il Ministro che, a tale proposito fa appello al senso di responsabilità dei ragazzi, maggiorenni e già con diritto di voto.
Per gli esami di terza media cosa si prospetta?
"L'esame si fa", garantisce Azzollina ma qualora non si dovesse tornare a scuola gli alunni "presenteranno elaborato e saranno scrutinati con lo scrutinio finale".
Programmazione già per il prossimo anno scolastico: quello che dovrebbe essere il primo post Coronavirus potrebbe essere rivoluzionato se si considera che già l'infrastruttura scolastica in Italia non garantisce spazi per mantenere in aule da oltre 20 alunni la distanza di almeno un metro.
È il concetto su cui ha puntato tutto il Ministro dell'Istruzione Lucia Azzollina nell'intervento a "Che tempo che fa".
Il Ministro non ha mai detto che non si tornerà a scuola ma ha fatto ben capire che lo scenario potrà essere possibile se le condizioni non lo consentiranno. Soprattutto se si considera la data del 18 maggio come una sorta di deadline a cui fare riferimento: il rientro in aula, a nemmeno due settimane dalla fine canonica dell'anno scolastico, non avrebbe senso.
"Io ho il compito di tutelare e garantire che non si tornerà in classe finché non ci sarà modo di garantire la salute", ha detto il titolare del Miur da Fabio Fazio.
Chiara la strategia: ogni decisione al momento non è ancora stata presa. Ma ogni decisione che verrà presa sarà figlia della sinergia con la comunità scientifica.
"Ascolterò quello che le autorità sanitarie ci diranno: si tornerà in classe solo quando le condizioni lo permetteranno. Ci assumeremo tutte le responsabilità perché mai e poi mai metteremo a rischio la vita", ha continuato il Ministro.
Cosa succederà per l'esame di stato?
"Noi dobbiamo garantire un esame di Stato serio", è stato il lapidario commento dell'Azzollina la quale ha anche spiegato un dobbio scenario: se si dovesse tornare in classe entro il 18 maggio, i maturandi saranno esaminati da una commissione interna con un presidente esterno; la prova d'italiano sarà gestita come sempre con le tracce del Ministero mentre la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna.
Se, invece, non si dovesse tornare più a scuola e continuare con la didattica a distanza, gli esami di Stato si svolgeranno solo con una unica prova orale.
"Gli studenti saranno tutti ammessi ma non significa essere promossi", sottolinea il Ministro che, a tale proposito fa appello al senso di responsabilità dei ragazzi, maggiorenni e già con diritto di voto.
Per gli esami di terza media cosa si prospetta?
"L'esame si fa", garantisce Azzollina ma qualora non si dovesse tornare a scuola gli alunni "presenteranno elaborato e saranno scrutinati con lo scrutinio finale".
Programmazione già per il prossimo anno scolastico: quello che dovrebbe essere il primo post Coronavirus potrebbe essere rivoluzionato se si considera che già l'infrastruttura scolastica in Italia non garantisce spazi per mantenere in aule da oltre 20 alunni la distanza di almeno un metro.