Network Contacts: CGIL, CISL e UIL scrivono alla città di Molfetta
I sindacati: «Chiarezza su un accordo che guarda al futuro e al rilancio»
Molfetta - mercoledì 30 ottobre 2019
9.06
Le segreterie territoriali dei sindacati SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL scrivono una nota congiunta dopo alcuni giorni dalla ratifica dell'accordo che coinvolge i dipendenti della Network Contacts di Molfetta.
Accordo accolto dai lavoratori che venerdì 25 ottobre sono stati chiamati ad esprimere il proprio parere: «Il risultato finale – partecipazione al voto del 71% - ha registrato che i favorevoli all'accordo sono stati il 72,5% dei votanti», si legge nella nota.
Nota che, dopo aver ripercorso tutte le tappe storiche della vicenda, nasce dalla volontà delle sigle sindacali di «fare chiarezza» su una vicenda la quale ha tenuto in apprensione non solo la città di Molfetta ma l'intero territorio visto che in ballo c'erano 500 posti di lavoro. Con una consapevolezza da parte di CGIL, CISL e UIL: si tratta di «un accordo che guarda al futuro in un'ottica di rilancio».
«L'intesa sottoscritta non segue la canonica strada della cassa integrazione che avrebbe intaccato la retribuzione netta mensile, tutte le voci indirette della retribuzione ivi compresa 13esima e tfr e avrebbe fatto maturare solo quota parte di ferie e ore di permessi retribuiti. Per tali ragioni si è deciso di percorrere una strada diversa che scorre su un versante lungo il quale vengono richiesti dei sacrifici, ma nel contempo si garantisce la retribuzione netta in busta paga, si incide solo su alcune delle voci sulle quali si sarebbe abbattuta la mannaia della cassa integrazione e, nello stesso tempo, si mettono, per la durata dell'accordo, i lavoratori nella condizione di poter partecipare all'utile netto dell'impresa nella misura del 20%. Inoltre, per aumentare i livelli aziendali di produttività, le parti hanno convenuto per iscritto di attivare un tavolo sindacale entro il 10 novembre, per concordare delle premialità da legare a obiettivi di produttività e per rendere operativo l'accordo del 18 ottobre in un'ottica di attenzione del potenziamento del welfare aziendale e al miglioramento del clima interno», è il passaggio saliente della nota.
«Agli scettici chiediamo solo di aver pazienza», si legge ancora.
«Crediamo non di gioire per il contenuto dell'intesa sottoscritta anche grazie all'importante contributo della Regione Puglia ma riteniamo di aver gettato un sasso nello stagno del mondo del lavoro dove per trattare la crisi in maniera automatica si pensa ad utilizzare gli ammortizzatori sociali che garantiscono solo parzialmente la retribuzione mensile dei lavoratori, gravano sulle casse dell'INPS e spesso non risolvono il problema di cui soffre l'azienda», concludono.
Accordo accolto dai lavoratori che venerdì 25 ottobre sono stati chiamati ad esprimere il proprio parere: «Il risultato finale – partecipazione al voto del 71% - ha registrato che i favorevoli all'accordo sono stati il 72,5% dei votanti», si legge nella nota.
Nota che, dopo aver ripercorso tutte le tappe storiche della vicenda, nasce dalla volontà delle sigle sindacali di «fare chiarezza» su una vicenda la quale ha tenuto in apprensione non solo la città di Molfetta ma l'intero territorio visto che in ballo c'erano 500 posti di lavoro. Con una consapevolezza da parte di CGIL, CISL e UIL: si tratta di «un accordo che guarda al futuro in un'ottica di rilancio».
«L'intesa sottoscritta non segue la canonica strada della cassa integrazione che avrebbe intaccato la retribuzione netta mensile, tutte le voci indirette della retribuzione ivi compresa 13esima e tfr e avrebbe fatto maturare solo quota parte di ferie e ore di permessi retribuiti. Per tali ragioni si è deciso di percorrere una strada diversa che scorre su un versante lungo il quale vengono richiesti dei sacrifici, ma nel contempo si garantisce la retribuzione netta in busta paga, si incide solo su alcune delle voci sulle quali si sarebbe abbattuta la mannaia della cassa integrazione e, nello stesso tempo, si mettono, per la durata dell'accordo, i lavoratori nella condizione di poter partecipare all'utile netto dell'impresa nella misura del 20%. Inoltre, per aumentare i livelli aziendali di produttività, le parti hanno convenuto per iscritto di attivare un tavolo sindacale entro il 10 novembre, per concordare delle premialità da legare a obiettivi di produttività e per rendere operativo l'accordo del 18 ottobre in un'ottica di attenzione del potenziamento del welfare aziendale e al miglioramento del clima interno», è il passaggio saliente della nota.
«Agli scettici chiediamo solo di aver pazienza», si legge ancora.
«Crediamo non di gioire per il contenuto dell'intesa sottoscritta anche grazie all'importante contributo della Regione Puglia ma riteniamo di aver gettato un sasso nello stagno del mondo del lavoro dove per trattare la crisi in maniera automatica si pensa ad utilizzare gli ammortizzatori sociali che garantiscono solo parzialmente la retribuzione mensile dei lavoratori, gravano sulle casse dell'INPS e spesso non risolvono il problema di cui soffre l'azienda», concludono.