Onofrio Mastandrea
Onofrio Mastandrea

Manager di Molfetta nella top 100 italiana per Forbes: è Onofrio Mastandrea

Attualmente è vicepresidente e general manager di Incyte Italia

Il numero 72 della rivista "Forbes" riporta la classifica della top 100 dei manager a livello italiano e, tra loro, c'è anche il nome del molfettese Onofrio Mastandrea. La cover story del magazine è dedicata alla tecnologia made in Italy che sta vivendo un periodo di forte crescita del numero di addetti e di imprese attive, e una forte intensità di ricerca e sviluppo e produttività. Dare risposte laddove si evidenzia un bisogno medico insoddisfatto, attraverso la ricerca e lo sviluppo di potenziali candidati clinici best in class o first in class. È questa, in sintesi, la mission di Incyte Biosciences nelle parole di Onofrio Mastandrea, vicepresidente e general manager di Incyte Italia.

Dal 2019 Onofrio Mastandrea è alla guida di un'azienda che opera a livello globale guardando soprattutto allo sviluppo e alla commercializzazione di terapie innovative in grado di contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti, con un portfolio di farmaci in ambito oncologico e di patologie autoimmuni/infiammatorie in costante crescita. Fattore chiave è la ricerca, come dimostra il rapporto Aifa sulle sperimentazioni cliniche, che pone Incyte tra le prime dieci aziende in Italia per numero di studi clinici avviati ogni anno sul territorio nazionale.

Incyte ha la sua sede centrale a Wilmington, Delaware (Stati Uniti), e sedi operative in Nord America, Asia ed Europa, tra cui quella di Milano, che punta a diventare un hub di rilevanza europea per la ricerca clinica. Qui, in questi anni, si è registrata una forte espansione: crescita a doppia cifra anno su anno; 19 molecole target in sviluppo in Italia (su 25 totali); 60 studi clinici avviati, di cui il 25% in fase I; oltre 400 centri ospedalieri coinvolti in sperimentazioni, con più di 650 pazienti inclusi nei programmi di ricerca clinica; oltre 80 milioni di euro investiti in ricerca negli ultimi cinque anni, con un tasso di investimento in sperimentazione clinica pari a poco più dell'80% del fatturato (che nel 2022 ha toccato quota 29 milioni di dollari); oltre 60 persone nello staff, per la maggior parte composto da donne, con attenzione all'equità salariale.

L'azienda guarda in modo particolare all'etica d'impresa. Significative, in questo senso, le circostanze che portarono alla nascita di Incyte, come racconta Mastandrea. "Incyte è nata a Wilmington da un gruppo di 22 ricercatori della Dupont Pharmaceutical, che volevano sviluppare potenziali candidati clinici per patologie associate a un bisogno ancora oggi insoddisfatto. Una mission ben sintetizzata nel motto 'Solve On', che contiene l'idea del trovare soluzioni attraverso partnership e creazioni di ampie comunità, per portare valore ai pazienti. Sin dalla fondazione, l'azienda ha fatto propria questa mission. Oggi sono oltre 25 le molecole presenti nella nostra pipeline e sette i prodotti approvati a livello globale. Fanno parte dell'organizzazione oltre tremila dipendenti, di cui oltre ottocento impiegati in ricerca e sviluppo".

In Italia è stato da poco inaugurato il nuovo quartier generale di Incyte Italy, nel cuore del quartiere dell'innovazione di Milano. Ma per il biotech le prospettive sono ampie e Mastandrea punta a rafforzare il ruolo dell'azienda in Italia, attribuendo nuovo valore alla ricerca: "Incyte ambisce a rappresentare qui il modello del biotech. Innanzitutto vogliamo attrarre la maggior parte degli studi clinici globali in Italia, con la conseguente messa a disposizione di farmaci innovativi per patologie con alti bisogni clinici. Inoltre vogliamo mantenere e ampliare un dialogo aperto con istituzioni, comunità di pazienti e comunità scientifica, mettendoci a disposizione e contribuendo a portare soluzioni ai problemi. Il tutto per generare valore per un sistema ampio, ma prima di tutto per i pazienti che ancora non trovano risposte al bisogno di salute".
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