AstraZeneca
AstraZeneca

Lopalco: «Serve ripristinare subito la fiducia dei cittadini verso AstraZeneca»

Il parere dell'assessore regionale alla Sanità sulla questione vaccino

«Quando si lancia una campagna vaccinale di grandi proporzioni - afferma Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità pugliese - capita spesso che eventi rari vengano alla luce e siano associati alla vaccinazione. Questo può avvenire per tre motivi: reale associazione causa effetto con il vaccino, puro caso o associazione temporale legata a situazioni preesistenti. L'opzione uno, ovvero l'emergenza di un evento avverso grave causato dal vaccino, si è verificata molto raramente nel passato. Successe nel 1955 in USA, quando fu usato un lotto di vaccino antipolio malamente inattivato. Nel 1976, sempre negli USA, quando una campagna di vaccinazione di massa con un vaccino contro l'influenza suina si associò ad un aumento di casi di Sindrome di Guillaine-Barrè. O nel 1997 in Brasile, quando un ceppo di vaccino contro la parotite fu associato alla insorgenza di alcuni casi di meningite asettica. Insomma, quando un vaccino causa un aumento reale di casi di eventi avversi, ed è successo poche volte nella storia, è facile accorgersene».

«L'opzione due, ovvero la pura coincidenza legata al caso, è molto più frequente. Quando si vaccinano in un breve periodo di tempo milioni di persone è facile associare un evento apparentemente senza spiegazione, come ad esempio una morte improvvisa, all'unico evento 'nuovo' intervenuto nel recente passato, come appunto la vaccinazione. Chi non ricorda il blocco del vaccino Fluad solo pochi anni fa? L'opzione tre è la più insidiosa. Esistono condizioni patologiche che possono essere innescate o slatentizzate da eventi infettivi o stimoli infiammatori in soggetti geneticamente o costituzionalmente predisposti. In questi casi la vaccinazione di massa avvia un fenomeno che chiamiamo di 'clusterizzazione': quei rari casi che in condizioni naturali si sarebbero manifestati nel corso di mesi o di anni, e che nessuno avrebbe mai notato, si addensano temporalmente a causa della campagna di vaccinazione. Un fenomeno di questo tipo è avvenuto nel passato durante la vaccinazione pandemica del 2009 nel Nord Europa riguardo una rara condizione chiamata narcolessia o, ancor prima, con un vaccino contro il rotavirus che era stato associato negli USA ad un aumento di casi di invaginazione intestinale nei bambini vaccinati».

«Il segnale di sicurezza emerso con il vaccino AstraZeneca potrebbe essere attribuito al semplice caso o ad una 'clusterizzazione' di casi legati allo stimolo immunologico ed infiammatorio causato normalmente dalla vaccinazione. EMA ha escluso si tratti di una associazione causale. Ora si farà fatica a ripristinare la fiducia verso questo vaccino – puntualizza l'assessore - Bisogna fare leva sulla razionalità del cittadino. I numeri parlano chiaro: il rischio di contrarre una forma grave di infezione da Covid non è neanche lontanamente paragonabile al rischio di andare incontro ad un evento tromboembolico come quelli segnalati in Germania e nei Paesi Scandinavi, che sono rarissimi. E bisogna sfatare il mito dei vaccini di serie A e serie B. Se questo evento è stato notato con il vaccino AstraZeneca e non con gli altri può esser facilmente legato al fatto che i due vaccini sono stati usati prevalentemente su popolazioni diverse: in Germania AstraZeneca aveva la limitazione ai 55 anni di età, mentre in UK è stato usato indistintamente dagli altri vaccini su tutti i gruppi di età. Una volta vaccinati ultra80enni e soggetti fragili, per cui esiste ancora un'indicazione del Ministero ad usare vaccini ad mRNA, quando finalmente arriveranno fantastilioni di dosi di vaccini, allora si somministrerà il vaccino che si trova nel frigo, senza distinzioni. Con la vicenda AstraZeneca abbiamo scritto un altro capitolo nella storia delle vaccinazioni. Una storia che insegneremo nelle aule delle università e da cui dobbiamo trarre insegnamento nella pratica vaccinale di tutti i giorni».
  • Coronavirus
Altri contenuti a tema
La pandemia di Covid-19 è ufficialmente terminata: l'annuncio dell'OMS La pandemia di Covid-19 è ufficialmente terminata: l'annuncio dell'OMS Dichiarata la fine dello stato di emergenza globale che era in vigore dal 30 gennaio 2020
Covid, contagi quasi azzerati a Molfetta. L'Asl Bari: «Stop al bollettino» Covid, contagi quasi azzerati a Molfetta. L'Asl Bari: «Stop al bollettino» Dopo 105 settimane finiscono gli aggiornamenti su base provinciale
Giornata in memoria delle vittime di Covid. Anche Molfetta ricorda i suoi defunti Giornata in memoria delle vittime di Covid. Anche Molfetta ricorda i suoi defunti Il periodo più drammatico per la nostra città resta il primo semestre del 2021
Tre anni fa l'annuncio del lockdown. Che sia solo un brutto ricordo Tre anni fa l'annuncio del lockdown. Che sia solo un brutto ricordo Ripercorriamo quelle ore terribili che ci hanno portato ad una fase della nostra storia senza precedenti negli ultimi 100 anni
Covid, la circolazione virale resta bassissima a Molfetta Covid, la circolazione virale resta bassissima a Molfetta Anche a livello provinciale dati in continuo ribasso
Covid, crollo dei casi a Molfetta. Contagi dimezzati in due settimane Covid, crollo dei casi a Molfetta. Contagi dimezzati in due settimane Solo 60 nuove positività negli ultimi sette giorni
Tamponi anti-Covid a Molfetta: comunicati gli orari del drive through Tamponi anti-Covid a Molfetta: comunicati gli orari del drive through L'informazione fornita dalla Asl Bari
Covid, a Molfetta i contagi restano costanti Covid, a Molfetta i contagi restano costanti La quinta dose di vaccino somministrata a 227 persone
© 2001-2025 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.