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Leo Binetti ricorda Papa Francesco: «Quell’incontro mi ha dato la forza di combattere»
L'ex consigliere comunale racconta il proprio impegno per la visita del pontefice a Molfetta
Molfetta - mercoledì 23 aprile 2025
10.45
Chi ha conosciuto Leo Binetti ha avuto modo di apprezzarne l'energia e, soprattutto, la sua instancabile voglia di mettersi al servizio degli altri. In politica, nel sociale e nella vita di tutti i giorni. Durante il suo mandato da Consigliere Comunale e Presidente della 6ª Commissione Consiliare — che si occupava di Sport, Cultura, Spettacoli, Turismo e Pubblica Istruzione — si è messo al servizio della città, avendo un ruolo centrale in quella consiliatura.
Proprio in quel periodo ha deciso di parlare di sé e di come il 22 settembre 2017 avesse segnato un punto di svolta nella sua vita.
Quel giorno fu come un violento campanello d'allarme per un corpo fino ad allora sano. Un malore improvviso rese necessario un ricovero d'urgenza al Policlinico di Bari, dove gli accertamenti portarono a una diagnosi difficile da accettare: una malattia seria, oscura, ma curabile.
«Fino ad allora, quando sentivo storie del genere – raccontava Binetti in un'intervista alla nostra redazione – le ascoltavo in modo distaccato, convinto, forse egoisticamente, che non mi sarebbero mai appartenute. Invece eccolo lì, quel male che rende tutti uguali davanti a Dio, l'unico capace di darti la forza per andare avanti».
Fu operato a Rozzano, nel novembre successivo, per una neoplasia al cervello. Da allora, pur con attenzione costante ai segnali del proprio corpo, aveva ritrovato una condizione di salute stabile.
«Poter raccontare la mia storia – prosegue – è già un grande traguardo. Ma ciò su cui voglio soffermarmi è quella forza di volontà che mi spingeva verso la guarigione. Quella forza si chiamava fede, e l'ho voluta manifestare concretamente in occasione dell'arrivo del Santo Padre a Molfetta». Come un voto personale, sentì il bisogno di contribuire, gratuitamente, all'allestimento della città con cartelloni e striscioni forniti dalla Diocesi, per dare il benvenuto a chi, simbolicamente, lo aveva aiutato a non mollare.
Il suo impegno è andato ben oltre l'organizzazione dell'evento storico del 20 aprile: il suo vero obiettivo era incontrare Papa Francesco. «Alla fine ce l'ho fatta – ha ricordato, commosso – sono riuscito ad abbracciarlo e stringergli la mano. Ho sentito un'energia fortissima. Ringrazio il Sindaco, la Giunta e tutti i colleghi consiglieri per avermi concesso questa opportunità, in particolare Nicola Piergiovanni che mi ha permesso di incontrare da vicino il pontefice».
Un sogno realizzato, nato subito dopo l'intervento chirurgico e coltivato con la speranza e la voglia di vivere ritrovate. Da quella visita a Molfetta conserva il rosario donatogli dal Papa, che portava sempre con sé come una seconda pelle.
«Il mondo intero ha perso un grande uomo, un fratello un Padre. Grazie Francesco» conclude Binetti.
Proprio in quel periodo ha deciso di parlare di sé e di come il 22 settembre 2017 avesse segnato un punto di svolta nella sua vita.
Quel giorno fu come un violento campanello d'allarme per un corpo fino ad allora sano. Un malore improvviso rese necessario un ricovero d'urgenza al Policlinico di Bari, dove gli accertamenti portarono a una diagnosi difficile da accettare: una malattia seria, oscura, ma curabile.
«Fino ad allora, quando sentivo storie del genere – raccontava Binetti in un'intervista alla nostra redazione – le ascoltavo in modo distaccato, convinto, forse egoisticamente, che non mi sarebbero mai appartenute. Invece eccolo lì, quel male che rende tutti uguali davanti a Dio, l'unico capace di darti la forza per andare avanti».
Fu operato a Rozzano, nel novembre successivo, per una neoplasia al cervello. Da allora, pur con attenzione costante ai segnali del proprio corpo, aveva ritrovato una condizione di salute stabile.
«Poter raccontare la mia storia – prosegue – è già un grande traguardo. Ma ciò su cui voglio soffermarmi è quella forza di volontà che mi spingeva verso la guarigione. Quella forza si chiamava fede, e l'ho voluta manifestare concretamente in occasione dell'arrivo del Santo Padre a Molfetta». Come un voto personale, sentì il bisogno di contribuire, gratuitamente, all'allestimento della città con cartelloni e striscioni forniti dalla Diocesi, per dare il benvenuto a chi, simbolicamente, lo aveva aiutato a non mollare.
Il suo impegno è andato ben oltre l'organizzazione dell'evento storico del 20 aprile: il suo vero obiettivo era incontrare Papa Francesco. «Alla fine ce l'ho fatta – ha ricordato, commosso – sono riuscito ad abbracciarlo e stringergli la mano. Ho sentito un'energia fortissima. Ringrazio il Sindaco, la Giunta e tutti i colleghi consiglieri per avermi concesso questa opportunità, in particolare Nicola Piergiovanni che mi ha permesso di incontrare da vicino il pontefice».
Un sogno realizzato, nato subito dopo l'intervento chirurgico e coltivato con la speranza e la voglia di vivere ritrovate. Da quella visita a Molfetta conserva il rosario donatogli dal Papa, che portava sempre con sé come una seconda pelle.
«Il mondo intero ha perso un grande uomo, un fratello un Padre. Grazie Francesco» conclude Binetti.