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Legambiente: «Lama Martina, gioiello di biodiversità urbana da preservare»
Sottoscritto un documento che definisce dieci azioni prioritarie per una visione sostenibile
Molfetta - giovedì 14 agosto 2025
A seguito dell'incontro svoltosi presso il Comune di Molfetta per discutere con le associazioni locali la prosecuzione del progetto di rifunzionalizzazione di Lama Martina, Legambiente, Lipu, Tessere Odv, Fiera delle Autoproduzioni, Gruppo di Acquisto Solidale "Nestor Machno" e Comitato Difesa Verde e Territorio hanno sottoscritto un documento che definisce dieci azioni prioritarie per una visione sostenibile e compatibile di quest'area di grande valore naturalistico, in linea con le prescrizioni dell'Autorità di Bacino.
Il circolo molfettese di Legambiente sottolinea che «è stata proposta la delocalizzazione di tutti gli arredi in aree esterne all'alveo della lama, privilegiando materiali ecocompatibili e strutture montate a secco o su basi leggere non cementificate».
Secondo l'associazione, «i percorsi ciclo-pedonali dovrebbero svilupparsi lungo i margini esterni della lama, con arredi discreti e a basso impatto visivo». Per la fruizione educativa, «si suggeriscono postazioni didattiche mobili, leggere e trasportabili, evitando in maniera netta l'installazione di elementi di illuminazione pubblica lungo entrambi i lati del percorso». In merito alla comunicazione ambientale, Legambiente propone «l'uso di un codice a barre che rimandi a un regolamento condiviso, accompagnato da un protocollo di manutenzione leggera frutto di un percorso partecipato tra amministrazione e associazioni: una vera custodia sociale della lama, basata sulla partecipazione attiva e la responsabilità civica».
Sul tema dell'accessibilità, il circolo auspica «percorsi esterni alla lama con pendenza regolamentare, materiali drenanti e piccoli punti di sosta distribuiti e rimovibili».
«Nello stesso spirito che ci guida sin dalla prima presentazione del progetto, nel maggio 2023 – conclude Legambiente – chiediamo che venga preservata la fragile biodiversità di questo piccolo gioiello di verde urbano. Molfetta non ha bisogno di un parco divertimenti, ma di un luogo dove osservare e ascoltare la natura in silenzio».
Il circolo molfettese di Legambiente sottolinea che «è stata proposta la delocalizzazione di tutti gli arredi in aree esterne all'alveo della lama, privilegiando materiali ecocompatibili e strutture montate a secco o su basi leggere non cementificate».
Secondo l'associazione, «i percorsi ciclo-pedonali dovrebbero svilupparsi lungo i margini esterni della lama, con arredi discreti e a basso impatto visivo». Per la fruizione educativa, «si suggeriscono postazioni didattiche mobili, leggere e trasportabili, evitando in maniera netta l'installazione di elementi di illuminazione pubblica lungo entrambi i lati del percorso». In merito alla comunicazione ambientale, Legambiente propone «l'uso di un codice a barre che rimandi a un regolamento condiviso, accompagnato da un protocollo di manutenzione leggera frutto di un percorso partecipato tra amministrazione e associazioni: una vera custodia sociale della lama, basata sulla partecipazione attiva e la responsabilità civica».
Sul tema dell'accessibilità, il circolo auspica «percorsi esterni alla lama con pendenza regolamentare, materiali drenanti e piccoli punti di sosta distribuiti e rimovibili».
«Nello stesso spirito che ci guida sin dalla prima presentazione del progetto, nel maggio 2023 – conclude Legambiente – chiediamo che venga preservata la fragile biodiversità di questo piccolo gioiello di verde urbano. Molfetta non ha bisogno di un parco divertimenti, ma di un luogo dove osservare e ascoltare la natura in silenzio».