Minervini 25 aprile
Minervini 25 aprile

Le parole di Tommaso Minervini per la Festa della Repubblica

Il sindaco: «La democrazia è il perno della vita comunitaria»

Si celebra oggi la Festa della Repubblica italiana: settantaquattro anni fa, il 2 giugno del 1946, il nostro Paese viveva un momento di svolta nella propria storia con un referendum che segnò l'inizio di una nuova era dopo il periodo del fascismo e della seconda guerra mondiale. A partire da quel momento il 2 giugno è diventata la Festa degli Italiani. E' il simbolo del ritrovamento della libertà. E quest'anno che l'emergenza ha imposto a tutti limitazioni della propria libertà, tutto assume un significato diverso.

«In questo strano 2020 della storia – sottolinea il sindaco, Tommaso Minervini - si è fortemente percepito come le Istituzioni democratiche siano il perno imprescindibile della vita comunitaria. Grazie a tutto il mondo della sanità, a tutte le forze dell'ordine, al volontariato, all'appartato del Comune, ai tanti cittadino che hanno donato. Grazie ai buoni esempi della civiltà della stragrande maggiorana di cittadini. Gli esempi di civiltà schiacceranno gli incivili, vergogna della comunità. Il 2 giugno ci ha ricordato che la libertà è responsabilità».

Come è accaduto per le celebrazioni del 25 aprile e del 1° maggio, anche in occasione della Festa della Repubblica, non ci sarà corteo istituzionale. Sarà il sindaco, Tommaso Minervini, a posare, accompagnato da un solo rappresentante per il Sermolfetta, uno per la Misericordia, uno per l'Avs, uno per la Croce rossa, uno per le Guardie ambientali e uno per la Gepa, la corona d'alloro alla statua del Milite ignoto, situata nella Villa comunale.
  • Tommaso Minervini
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