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Cronaca

Le fiamme nella lama infiammano i vertici del comitato di quartiere

«Non siamo cittadini di serie B»

L'incendio divampato nella lama a ridosso delle abitazioni getta nello sconforto il presidente del Comitato di quartiere Madonna della Rosa comparto 4/5/6/7/8/9, Damiano Favuzzi, che scrive al sindaco, Paola Natalicchio, al vice sindaco, Bepi Maralfa, al presidente del consiglio comunale, Nicola Piergiovanni, all'interno consiglio comunale. «Abbiamo rischiato – scrive Favuzzi - di vedere andare in fumo le nostre case frutto di anni di sacrificio per colpa non certo nostra».
Ma la lettera non si ferma qui.

«Abbiamo sollecitato con esposti scritti a risolvere quanto prima – scrive il presidente Favuzzi - le problematiche che investono l'intera zona di nuova espansione quali opere di urbanizzazioni, problemi igienico sanitario, isolamento e sicurezza, per evitare i gravissimi fatti che si succedono all'ordine del giorno, (allagamenti di abitazioni, incendio della lama a ridosso di abitazioni, incidenti stradali, furti di auto, appartamenti, ratti, serpenti nelle case, e si spera che non accada mai un incidente che possa interessare la vita umana).
Credevamo di aver trovato in voi una amministrazione dedita ed attenta alle problematiche dei cittadini, una amministrazione attenta al territorio, all'igiene, alla sicurezza. Abbiamo perseguitato in modo civile, le nostre rimostranze, abbiamo partecipato agli eventi, contribuendo a far si che Molfetta non venga gravata da ulteriori sanzioni, abbiamo presentato progetti per una vivibilità civile cui apparteniamo, ci hanno accusati di essere un soggetto simpatizzante e per niente distaccato dalla politica

Una sola colpa abbiamo, quella di tutelare e portare all'attenzione di tutti i diritti civili di noi contribuenti, anche senza avere in cambio i servizi dovuti.
Non siamo dei disfattisti, degli evasori e tanto meno dei cittadini di serie B. Abbiamo creduto nel cambiamento, abbiamo concesso il tempo che necessita la burocrazia stritolatrice dei diritti dei cittadini, ma siamo alla conclusione che cambia il colore politico ma la disattenzione verso i cittadini onesti non cambia. Il 24 Giugno, alle ore 11, abbiamo rischiato di vedere andare in fumo le nostre case frutto di anni di sacrificio per colpa non certo nostra.
Un grazie particolare - conclude - lo rivolgiamo al corpo dei vigili del fuoco prontamente intervenuti, ed un grazie rivolto ai residenti che si sono adoperati prima dell'arrivo dei vigili del fuoco, con i pochi mezzi a loro disposizione, secchi di acqua a mano».
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