
Molfetta e la prima domenica ai tempi del coronavirus
Lo stare a casa è un dovere morale e civico. Per il bene di tutti
Molfetta - domenica 15 marzo 2020
10.08
Domenica 15 marzo 2020.
Un'altra giornata importante per la nostra città, come per tutta la nazione.
Molfetta è ferma, l'Italia è ferma, per fronteggiare l'emergenza sanitaria in corso.
In città, nei quartieri regna il silenzio. Un silenzio surreale ma necessario.
Nessun rumore di auto o molto poche. Oggi forse per la prima volta la nostra città sarà veramente in quarantena, ha finalmente capito l'importanza della richiesta di stare a casa per evitare che il coronavirus prosegua la sua folle corsa di contaminazione.
Certamente non è una domenica come le altre, ha un sapore completamente diverso, ha una nota amarognola, quella di una città in quarantena, di una Molfetta che si ferma per il bene di tutti.
Sarà la prima domenica in cui tutti staremo realmente a casa, stravolte le nostre abitudini. Niente caffè al bar, sono chiusi. Niente passeggiate in villa o nei parchi, sono chiusi. Niente messe, le chiese sono chiuse. Dobbiamo solo e semplicemente stare a casa nostra.
Vista così, la nostra caotica e frenetica città, sembra quasi una città fantasma. Eppure non lo è. Anzi è una domenica che ci riporta indietro nel tempo, a quando il tempo trascorreva più lentamente e la domenica era una giornata di riposo.
Dalle finestre, seppur chiuse, si sente l'odore del ragù, un profumo che le altre domeniche si mischia a tanti altri profumi. I rumori delle stoviglie di chi sta preparando il pranzo. Le risate dei bambini che giocano in casa, consci, oramai, anche loro, di quanto sia importante stare a casa.
E poi il tempo uggioso non invita nemmeno ad uscire, piuttosto a stare qualche minuto in più al calduccio del proprio letto, a riscoprire abitudini perse nel tempo e nella frenesia della vita quotidiana.
Sicuramente al termine di questa giornata in casa, ci saremo un pochino annoiati, o forse no, sono certa che abbiamo ripreso in mano la nostra vita, abbiamo riscoperto la bellezza di stare a casa a non far niente.
Non è una scelta, ma un dovere morale che, oggi più che mai, abbiamo tutti per il nostro bene e per il bene degli altri, nella speranza che tutto questo passi presto, che sia solo una domenica da ricordare e da raccontare alle future generazioni.
Un'altra giornata importante per la nostra città, come per tutta la nazione.
Molfetta è ferma, l'Italia è ferma, per fronteggiare l'emergenza sanitaria in corso.
In città, nei quartieri regna il silenzio. Un silenzio surreale ma necessario.
Nessun rumore di auto o molto poche. Oggi forse per la prima volta la nostra città sarà veramente in quarantena, ha finalmente capito l'importanza della richiesta di stare a casa per evitare che il coronavirus prosegua la sua folle corsa di contaminazione.
Certamente non è una domenica come le altre, ha un sapore completamente diverso, ha una nota amarognola, quella di una città in quarantena, di una Molfetta che si ferma per il bene di tutti.
Sarà la prima domenica in cui tutti staremo realmente a casa, stravolte le nostre abitudini. Niente caffè al bar, sono chiusi. Niente passeggiate in villa o nei parchi, sono chiusi. Niente messe, le chiese sono chiuse. Dobbiamo solo e semplicemente stare a casa nostra.
Vista così, la nostra caotica e frenetica città, sembra quasi una città fantasma. Eppure non lo è. Anzi è una domenica che ci riporta indietro nel tempo, a quando il tempo trascorreva più lentamente e la domenica era una giornata di riposo.
Dalle finestre, seppur chiuse, si sente l'odore del ragù, un profumo che le altre domeniche si mischia a tanti altri profumi. I rumori delle stoviglie di chi sta preparando il pranzo. Le risate dei bambini che giocano in casa, consci, oramai, anche loro, di quanto sia importante stare a casa.
E poi il tempo uggioso non invita nemmeno ad uscire, piuttosto a stare qualche minuto in più al calduccio del proprio letto, a riscoprire abitudini perse nel tempo e nella frenesia della vita quotidiana.
Sicuramente al termine di questa giornata in casa, ci saremo un pochino annoiati, o forse no, sono certa che abbiamo ripreso in mano la nostra vita, abbiamo riscoperto la bellezza di stare a casa a non far niente.
Non è una scelta, ma un dovere morale che, oggi più che mai, abbiamo tutti per il nostro bene e per il bene degli altri, nella speranza che tutto questo passi presto, che sia solo una domenica da ricordare e da raccontare alle future generazioni.