
Chiesa locale
L'ultimo discorso di don Mimmo Amato durante la Festa Patronale
L’Amministratore diocesano disse: «Don Gino è con noi, ci guarda e sorride»
Molfetta - domenica 4 ottobre 2015
16.10
«Don Gino è con noi, ci guarda e sorride». Monsignor Domenico Amato, Amministratore diocesano, apriva così il suo discorso in Cattedrale martedì 8 settembre in occasione della Madonna dei Martiri, ricordando il vescovo, Monsignor Luigi Marella, scomparso improvvisamente, il 6 luglio scorso.
Toccante il messaggio scritto proprio in occasione della Festa Patronale della Madonna dei Martiri, da Don Mimmo Amato, ricordando il vescovo e proiettandosi verso il nuovo anno pastorale, Anno Santo della Misericordia.
«La devozione mariana della città Molfetta raggiunge il suo apice - si legge nel testo - con la grande festa della Madonna dei Martiri. I gesti antichi del pellegrinaggio al Santuario, della sagra a mare, della permanenza della Madonna in Cattedrale e il suo rientro alla Basilica, quest'anno si tingeranno della mestizia per l'improvvisa morte di Mons. Martella».
«Il ricordo di lui ci accompagnerà e noi lo affideremo alla Vergine Santa. – ha scritto Amato - A Lei, che con il suo sguardo dolce, veglia su tutti i suoi figli. Uno sguardo che ogni molfettese conosce molto bene e che conserva ben custodito nel proprio cuore. Ed è proprio quello sguardo di amore che deve prepararci allo straordinario Anno Santo della Misericordia che papa Francesco ha voluto indire per il prossimo anno: «La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio», come ci ricorda nella Misericordiae vultus».
«Infatti nessuno come Maria - ricordava don Mimmo - ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo, perché tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. Per questo, contemplando il volto dolcissimo della Madonna dei Martiri, impariamo a sentirci confortati e a sentire il suo quotidiano sostegno nelle nostre fatiche. A ciascuno rivolgo l'invito del Papa a pregare ogni giorno la Madonna con la «preghiera antica e sempre nuova della Salve Regina, perché la Vergine Maria non si stanchi mai di rivolgere a noi i suoi occhi misericordiosi e ci renda degni di contemplare il volto della misericordia, suo Figlio Gesù».
Toccante il messaggio scritto proprio in occasione della Festa Patronale della Madonna dei Martiri, da Don Mimmo Amato, ricordando il vescovo e proiettandosi verso il nuovo anno pastorale, Anno Santo della Misericordia.
«La devozione mariana della città Molfetta raggiunge il suo apice - si legge nel testo - con la grande festa della Madonna dei Martiri. I gesti antichi del pellegrinaggio al Santuario, della sagra a mare, della permanenza della Madonna in Cattedrale e il suo rientro alla Basilica, quest'anno si tingeranno della mestizia per l'improvvisa morte di Mons. Martella».
«Il ricordo di lui ci accompagnerà e noi lo affideremo alla Vergine Santa. – ha scritto Amato - A Lei, che con il suo sguardo dolce, veglia su tutti i suoi figli. Uno sguardo che ogni molfettese conosce molto bene e che conserva ben custodito nel proprio cuore. Ed è proprio quello sguardo di amore che deve prepararci allo straordinario Anno Santo della Misericordia che papa Francesco ha voluto indire per il prossimo anno: «La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio», come ci ricorda nella Misericordiae vultus».
«Infatti nessuno come Maria - ricordava don Mimmo - ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo, perché tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. Per questo, contemplando il volto dolcissimo della Madonna dei Martiri, impariamo a sentirci confortati e a sentire il suo quotidiano sostegno nelle nostre fatiche. A ciascuno rivolgo l'invito del Papa a pregare ogni giorno la Madonna con la «preghiera antica e sempre nuova della Salve Regina, perché la Vergine Maria non si stanchi mai di rivolgere a noi i suoi occhi misericordiosi e ci renda degni di contemplare il volto della misericordia, suo Figlio Gesù».