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L'associazione "Passione e Tradizione" rischia di perdere la sede ma non molla: «Cerchiamo risposte»
Nella mattinata di oggi, alcuni membri del Direttivo sono stati ricevuti a Palazzo di Città
Molfetta - lunedì 15 settembre 2025
17.53
L'Associazione Passione e Tradizione Molfetta ha reso noto, con un comunicato ufficiale, la difficile situazione che sta vivendo in merito all'assegnazione del locale comunale di via Cifariello. Nella mattinata di oggi, alcuni membri del Direttivo sono stati ricevuti a Palazzo di Città, presso l'Avvocatura, per discutere la questione legata alla possibile revoca dell'assegnazione.
"Nonostante l'incontro, la sensazione diffusa è che la problematica sia tutt'altro che risolta. È stato fissato un nuovo appuntamento con il Dirigente del I Settore, ma le prospettive di una soluzione appaiono deboli. La vicenda, secondo l'associazione, potrebbe presto interessare anche altre realtà cittadine che usufruiscono di locali comunali in base al Regolamento ancora in vigore. Il nodo centrale riguarda proprio tale Regolamento. Quest'ultimo prevede la necessità di bando pubblico esclusivamente per attività a scopo commerciale, mentre lascia libera l'assegnazione diretta per associazioni senza fini di lucro. Una disposizione che, stando alle comunicazioni ricevute, per gli uffici comunali non sarebbe più valida, sostenendo la necessità di procedere sempre tramite gara".
"Da qui i numerosi interrogativi sollevati:
"Nonostante l'incontro, la sensazione diffusa è che la problematica sia tutt'altro che risolta. È stato fissato un nuovo appuntamento con il Dirigente del I Settore, ma le prospettive di una soluzione appaiono deboli. La vicenda, secondo l'associazione, potrebbe presto interessare anche altre realtà cittadine che usufruiscono di locali comunali in base al Regolamento ancora in vigore. Il nodo centrale riguarda proprio tale Regolamento. Quest'ultimo prevede la necessità di bando pubblico esclusivamente per attività a scopo commerciale, mentre lascia libera l'assegnazione diretta per associazioni senza fini di lucro. Una disposizione che, stando alle comunicazioni ricevute, per gli uffici comunali non sarebbe più valida, sostenendo la necessità di procedere sempre tramite gara".
"Da qui i numerosi interrogativi sollevati:
- Perché questa incongruenza non è stata rilevata al momento dell'emissione del decreto sindacale?
- Per quale motivo il Comune non ha provveduto a redigere il contratto di assegnazione entro i 60 giorni stabiliti?
- È corretto che un'associazione debba pagare il prezzo di un "ripensamento" burocratico?
- Che ruolo ha avuto la segnalazione proveniente dall'ATS Palazzo delle Muse e quali sono i suoi reali interessi?
- È giuridicamente legittimo annullare un'assegnazione per un presunto vizio non imputabile al richiedente?