
Il ritorno del Carnevale di Molfetta: nasce la Fondazione per tutelare e rilanciare la tradizione
Oggi si è svolta la conferenza stampa nella Fabbrica di San Domenico
Molfetta - giovedì 12 giugno 2025
15.54 Comunicato Stampa
Giovedì 12 giugno, nella Sala Conferenze "Beniamino Finocchiaro" della Fabbrica di San Domenico di Molfetta, è stata presentata ufficialmente alla stampa e alla cittadinanza la Fondazione del «Carnevale di Molfetta», nata con l'obiettivo di dare nuova vita a una tradizione che appartiene da sempre al cuore della comunità molfettese.
Il Carnevale a Molfetta affonda le radici in una lunga storia popolare, fatta di maschere, riti simbolici, musica e coinvolgimento collettivo. Le sue prime forme documentate risalgono al 1955, e per decenni ha rappresentato un appuntamento irrinunciabile nel calendario della città ma alcuni riferimenti rituali richiamano addirittura, secondo fonti locali, pratiche simili ai baccanali tardo-romani.
Nel secolo scorso, il Carnevale molfettese si distingueva per una forte partecipazione interclassista: i più abbienti organizzavano veglioni in abiti eleganti presso sale come la "Galleria Roma" o il Circolo Unione, mentre la popolazione festeggiava per le strade, indossando maschere tradizionali come l'"incappucciato" (con tunica bianca, volto coperto e campanella al collo) o la "zingarella" dai vestiti sgargianti.
Uno dei momenti più caratteristici era il rito del funerale del Carnevale, con tanto di corteo funebre, pagella satirica e lancio di coriandoli, rievocato ancora oggi simbolicamente in alcune scuole della città. Negli anni Sessanta, il Carnevale visse momenti di grande partecipazione, come testimoniato da racconti e articoli che parlano di eventi che portarono a Molfetta anche oltre 200mila spettatori. L'ultima edizione ufficiale risale al 2011, dopodiché la manifestazione è entrata in una lunga pausa.
Oggi, dopo più di 50 anni di edizioni e quasi un quindicennio di silenzio, il Carnevale si prepara a rinascere grazie alla nuova Fondazione, che si propone come punto di riferimento permanente per la città, con una governance rinnovabile ogni cinque anni e l'ambizione di partecipare a bandi pubblici, una volta ottenuto il riconoscimento giuridico.
Tra le attività in programma, la Fondazione non intende limitarsi all'organizzazione di un singolo evento, ma punta a un'attività distribuita durante tutto l'anno, che coinvolga direttamente le scuole, le associazioni, i commercianti e la cittadinanza. Per riaccendere l'entusiasmo intorno a un Carnevale che è tradizione, identità e visione collettiva del futuro.
Tra le principali iniziative di cui si occuperà la Fondazione, vi sarà un contest che coinvolga tutte le scuole elementari e medie della città, con l'intervento di una giuria tecnica e di un voto popolare per individuare la Maschera rappresentativa del Carnevale di Molfetta; un convegno antropologico sulla storia e sulle tradizioni dei Carnevali pugliesi; una mostra fotografica avente ad oggetto la storia del Carnevale molfettese; "Il veglioncino dei bambini", una manifestazione storica del Carnevale molfettese consistente in numeri di spettacolo proposti a teatro da studenti delle scuole elementari e medie della città, sotto la direzione dei loro insegnanti.
E ancora: Progetti PON scolastici, aventi ad oggetto la valorizzazione sia degli antichi mestieri protagonisti del Carnevale, che del patrimonio immateriale locale; spettacoli e appuntamenti culturali realizzati in rete con realtà associative, artistiche e commerciali, che includeranno danza, teatro, musica; una mostra fotografica sulla storia dei carnevali pugliesi, realizzata anche grazie al contributo dei cittadini chiamati a fornire materiali d'archivio; il Carnevale estivo: un'estensione della festa in chiave turistica, con installazioni e manifestazioni nei punti più attrattivi della città, per unire folklore e promozione del territorio.
A guidare la rinascita del Carnevale sono sette soci fondatori, figure rappresentative del mondo culturale, imprenditoriale e sociale della città: Danilo Sancilio, presidente (imprenditore e titolare dell'agenzia Evolve, da anni attivo nella promozione culturale locale); Angelo La Forgia, vicepresidente (imprenditore da oltre quarant'anni e volontario impegnato nel terzo settore); Vincenzo Raguseo, segretario (avvocato, esperto in diritto d'autore e dello spettacolo, da sempre vicino al mondo delle arti); Francesco Tammacco (autore, attore e regista, fondatore della compagnia Il Carro dei Comici e direttore del Teatro del Carro); Pantaleo Annese (burattinaio e promotore teatrale, presidente dell'associazione CIPS, porta in scena Pulcinella anche fuori dall'Italia); Francesco Sancilio (presidente di Ideamolfetta, ideatore del Festival du Temmurre e vicepresidente del Comitato Feste Patronali); Rino Petruzzella (imprenditore del settore eventi e direttore artistico di alcune delle ultime edizioni del Carnevale molfettese).
Il Carnevale a Molfetta affonda le radici in una lunga storia popolare, fatta di maschere, riti simbolici, musica e coinvolgimento collettivo. Le sue prime forme documentate risalgono al 1955, e per decenni ha rappresentato un appuntamento irrinunciabile nel calendario della città ma alcuni riferimenti rituali richiamano addirittura, secondo fonti locali, pratiche simili ai baccanali tardo-romani.
Nel secolo scorso, il Carnevale molfettese si distingueva per una forte partecipazione interclassista: i più abbienti organizzavano veglioni in abiti eleganti presso sale come la "Galleria Roma" o il Circolo Unione, mentre la popolazione festeggiava per le strade, indossando maschere tradizionali come l'"incappucciato" (con tunica bianca, volto coperto e campanella al collo) o la "zingarella" dai vestiti sgargianti.
Uno dei momenti più caratteristici era il rito del funerale del Carnevale, con tanto di corteo funebre, pagella satirica e lancio di coriandoli, rievocato ancora oggi simbolicamente in alcune scuole della città. Negli anni Sessanta, il Carnevale visse momenti di grande partecipazione, come testimoniato da racconti e articoli che parlano di eventi che portarono a Molfetta anche oltre 200mila spettatori. L'ultima edizione ufficiale risale al 2011, dopodiché la manifestazione è entrata in una lunga pausa.
Oggi, dopo più di 50 anni di edizioni e quasi un quindicennio di silenzio, il Carnevale si prepara a rinascere grazie alla nuova Fondazione, che si propone come punto di riferimento permanente per la città, con una governance rinnovabile ogni cinque anni e l'ambizione di partecipare a bandi pubblici, una volta ottenuto il riconoscimento giuridico.
Tra le attività in programma, la Fondazione non intende limitarsi all'organizzazione di un singolo evento, ma punta a un'attività distribuita durante tutto l'anno, che coinvolga direttamente le scuole, le associazioni, i commercianti e la cittadinanza. Per riaccendere l'entusiasmo intorno a un Carnevale che è tradizione, identità e visione collettiva del futuro.
Tra le principali iniziative di cui si occuperà la Fondazione, vi sarà un contest che coinvolga tutte le scuole elementari e medie della città, con l'intervento di una giuria tecnica e di un voto popolare per individuare la Maschera rappresentativa del Carnevale di Molfetta; un convegno antropologico sulla storia e sulle tradizioni dei Carnevali pugliesi; una mostra fotografica avente ad oggetto la storia del Carnevale molfettese; "Il veglioncino dei bambini", una manifestazione storica del Carnevale molfettese consistente in numeri di spettacolo proposti a teatro da studenti delle scuole elementari e medie della città, sotto la direzione dei loro insegnanti.
E ancora: Progetti PON scolastici, aventi ad oggetto la valorizzazione sia degli antichi mestieri protagonisti del Carnevale, che del patrimonio immateriale locale; spettacoli e appuntamenti culturali realizzati in rete con realtà associative, artistiche e commerciali, che includeranno danza, teatro, musica; una mostra fotografica sulla storia dei carnevali pugliesi, realizzata anche grazie al contributo dei cittadini chiamati a fornire materiali d'archivio; il Carnevale estivo: un'estensione della festa in chiave turistica, con installazioni e manifestazioni nei punti più attrattivi della città, per unire folklore e promozione del territorio.
A guidare la rinascita del Carnevale sono sette soci fondatori, figure rappresentative del mondo culturale, imprenditoriale e sociale della città: Danilo Sancilio, presidente (imprenditore e titolare dell'agenzia Evolve, da anni attivo nella promozione culturale locale); Angelo La Forgia, vicepresidente (imprenditore da oltre quarant'anni e volontario impegnato nel terzo settore); Vincenzo Raguseo, segretario (avvocato, esperto in diritto d'autore e dello spettacolo, da sempre vicino al mondo delle arti); Francesco Tammacco (autore, attore e regista, fondatore della compagnia Il Carro dei Comici e direttore del Teatro del Carro); Pantaleo Annese (burattinaio e promotore teatrale, presidente dell'associazione CIPS, porta in scena Pulcinella anche fuori dall'Italia); Francesco Sancilio (presidente di Ideamolfetta, ideatore del Festival du Temmurre e vicepresidente del Comitato Feste Patronali); Rino Petruzzella (imprenditore del settore eventi e direttore artistico di alcune delle ultime edizioni del Carnevale molfettese).