
Il pullman di don Gino verso Leopoli. Il vescovo: «Gesto concreto in un momento tragico»
La missione umanitaria è partita martedì sera dal Duomo di Molfetta
Molfetta - giovedì 10 marzo 2022
In un paio di giorni, l'intenzione di dare soccorso alla popolazione ucraina, ha fatto attivare una rapida macchina organizzativa, anzi un pullman, con a bordo don Gino Samarelli, parroco del Duomo di Molfetta, 3 autisti, un riparatore meccanico, un medico e un'infermiera bielorussa residente in Italia da anni, che in passato aveva ricevuto accoglienza tramite il Gruppo Accoglienza Bambini Bielorussia e sente perciò vicinanza e desiderio di contribuire in questa situazione.
Ieri sera, sono stati caricati sul pullman medicine, alimenti, indumenti e altri beni primari – donazioni rapide di cittadini molfettesi e non solo – e dopo il saluto del Vescovo Mons. Cornacchia – che ha ricordato il dovere sacrosanto di lanciare segnali – e del Sindaco Tommaso Minervini, si è partiti verso Udine. Destinazione: Leopoli, per recuperare una cinquantina di ucraini, tra cui anche madri con figli disabili che provengono da Kiev, due ciechi e persone che hanno familiari in Italia e che verranno accompagnati da loro durante il ritorno. L'iniziativa è nata a seguito dell'appello della Comunità di Don Orione di Foggia, ascoltato da don Gino, e celermente si è trasformata in concreta possibilità di soccorso.
Queste sono state le parole del vescovo nel momento di preghiera e benedizione di S. E. Mons. Domenico Cornacchia ai volontari prima della partenza: «In un momento drammatico come questo diventa importante compiere gesti concreti che danno forma alla speranza di noi tutti. Noi non vediamo l'ora di rivedervi qui e di sapere che decine di profughi hanno trovato la salvezza. Purtroppo è solo una goccia nell'oceano ma siamo tutti chiamati a fare il possibile».
Nella giornata odierna il parroco del Duomo e i volontari sono giunti a Santa Maria La Longa, presso il Centro don Orione, che accoglie disabili mentali, dove hanno scaricato le derrate alimentari che verranno portate in Ucraina tramite altri contatti polacchi. Lo stato d'animo attuale è un misto tra preoccupazione e senso di responsabilità, don Gino è consapevole delle difficoltà di varcare la frontiera ucraina, per via di controlli a campione con tempi poco prevedibili.
Domani mattina partiranno per giungere alla frontiera in serata, il viaggio è lungo e anche l'apprensione è tanta. Un gruppo delle persone che verranno soccorse sarà poi accolto presso il Santuario dell'Incoronata (Foggia), altri anche nella nostra diocesi, presso alcune famiglie.
Ieri sera, sono stati caricati sul pullman medicine, alimenti, indumenti e altri beni primari – donazioni rapide di cittadini molfettesi e non solo – e dopo il saluto del Vescovo Mons. Cornacchia – che ha ricordato il dovere sacrosanto di lanciare segnali – e del Sindaco Tommaso Minervini, si è partiti verso Udine. Destinazione: Leopoli, per recuperare una cinquantina di ucraini, tra cui anche madri con figli disabili che provengono da Kiev, due ciechi e persone che hanno familiari in Italia e che verranno accompagnati da loro durante il ritorno. L'iniziativa è nata a seguito dell'appello della Comunità di Don Orione di Foggia, ascoltato da don Gino, e celermente si è trasformata in concreta possibilità di soccorso.
Queste sono state le parole del vescovo nel momento di preghiera e benedizione di S. E. Mons. Domenico Cornacchia ai volontari prima della partenza: «In un momento drammatico come questo diventa importante compiere gesti concreti che danno forma alla speranza di noi tutti. Noi non vediamo l'ora di rivedervi qui e di sapere che decine di profughi hanno trovato la salvezza. Purtroppo è solo una goccia nell'oceano ma siamo tutti chiamati a fare il possibile».
Nella giornata odierna il parroco del Duomo e i volontari sono giunti a Santa Maria La Longa, presso il Centro don Orione, che accoglie disabili mentali, dove hanno scaricato le derrate alimentari che verranno portate in Ucraina tramite altri contatti polacchi. Lo stato d'animo attuale è un misto tra preoccupazione e senso di responsabilità, don Gino è consapevole delle difficoltà di varcare la frontiera ucraina, per via di controlli a campione con tempi poco prevedibili.
Domani mattina partiranno per giungere alla frontiera in serata, il viaggio è lungo e anche l'apprensione è tanta. Un gruppo delle persone che verranno soccorse sarà poi accolto presso il Santuario dell'Incoronata (Foggia), altri anche nella nostra diocesi, presso alcune famiglie.