
Chiesa locale
Il messaggio del Vescovo durante la Messa Crismale a Molfetta
L'omelia: «Ora più che mai siamo coscienti della fragilità umana»
Molfetta - lunedì 8 giugno 2020
9.12
Nella mattinata di sabato si è tenuta la Santa Messa Crismale nella Cattedrale di Molfetta: la celebrazione è stata officiata dal Vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia, nel segno di una ripartenza anche spirituale della città dopo l'emergenza Covid.
La ritualità è stata effettuata nel pieno rispetto delle norme del Protocollo del Ministero dell'Interno e condivise dalla CEI, con un numero ridotto di partecipanti rispetto all'effettiva capienza della Cattedrale. Un totale di 170 partecipanti tra fedeli, sacerdoti, diaconi e rappresentanti delle comunità religiose: una misura necessaria per conservare le distanze di sicurezza.
Emblematico è stato il messaggio del Vescovo della Diocesi durante l'omelia: «Miei cari sacerdoti, siamo coscienti della nostra fragilità umana, dei nostri limiti, tuttavia, se il Signore ripone in noi la sua fiducia, cerchiamo di non deluderlo e di corrispondere a tanta benevolenza! "Portare il lieto annunzio ai poveri" significa dunque mostrare con il nostro agire che, noi per primi, siamo lieti, felici, fieri di quanto proclamiamo agli altri! E, dobbiamo far sì che questi se ne accorgano!».
La ritualità è stata effettuata nel pieno rispetto delle norme del Protocollo del Ministero dell'Interno e condivise dalla CEI, con un numero ridotto di partecipanti rispetto all'effettiva capienza della Cattedrale. Un totale di 170 partecipanti tra fedeli, sacerdoti, diaconi e rappresentanti delle comunità religiose: una misura necessaria per conservare le distanze di sicurezza.
Emblematico è stato il messaggio del Vescovo della Diocesi durante l'omelia: «Miei cari sacerdoti, siamo coscienti della nostra fragilità umana, dei nostri limiti, tuttavia, se il Signore ripone in noi la sua fiducia, cerchiamo di non deluderlo e di corrispondere a tanta benevolenza! "Portare il lieto annunzio ai poveri" significa dunque mostrare con il nostro agire che, noi per primi, siamo lieti, felici, fieri di quanto proclamiamo agli altri! E, dobbiamo far sì che questi se ne accorgano!».