Liceo classico
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Il Liceo Classico porta in scena “The sightless” (I ciechi) di Maeterlinck

Giovedì 16 giugno, alle ore 20, teatro in inglese con la regia di Andrew Sheldon

Il ministro Bianchi si è recentemente espresso a favore di una scuola che faccia "diventare i linguaggi del teatro e dell'audiovisivo strumenti per innovare la didattica in aula e per sollecitare le ragazze e i ragazzi a partecipare di più in classe, a lavorare in gruppo, a sviluppare la capacità di risolvere problemi con la loro creatività, a parlare in pubblico".

Obiettivi che sono stati perseguiti dal PON 'Back to school-Back to life' Lingua e teatro - Percorso DRAMA. Trenta (e più) ore di sperimentazione, di utilizzo della lingua inglese fuori dai canoni abituali dell'esercizio o della pagina di letteratura, di conoscenza di se stessi e reciproca per una trentina di alunni del Liceo Classico, fra biennio e triennio.
Un PON che culmina nella messa in scena di giovedì 16 giugno, alle ore 20, nell'auditorium della sede in via Togliatti.
Le ragazze e i ragazzi hanno lavorato con il prof. Andrew Sheldon, loro docente madrelingua ed esperto di teatro, supportato come tutor dalla prof.ssa Vittoria Mezzina.
Il prof. Sheldon ha allestito una sua versione de 'I ciechi', di Maurice Maeterlinck. Nella drammaturgia originale in scena ci sono dodici ciechi, sei uomini e sei donne, perduti in una foresta tenebrosa, che s'interrogano sul motivo della scomparsa della loro guida, temendo per la propria sorte.
Il lavoro sul testo, la sperimentazione con gli alunni, lo stesso confronto con i tempi che stiamo vivendo, lo ha portato a una particolare rilettura, dove I SIGHTLESS, questo il titolo dello spettacolo, nella società contemporanea sono diventati coloro che sono persi nello schermo dello smartphone. Uno studio della condizione dell'uomo, marionetta nelle mani di un burattinaio insondabile e inconoscibile, che nel mondo odierno non può neppure più essere inteso come Fato, Destino o Necessità, ma come uno schermo cui affidiamo il nostro bisogno di socialità, di risposte, di senso; quel senso che in definitiva non c'è.
Prima dello spettacolo e parte integrante di esso una esposizione di foto e un video backstage.

La Dirigente scolastica, dott.ssa Giuseppina Bassi, ha fortemente sostenuto l'iniziativa, nella consapevolezza che in questo periodo incerto e confuso, di cui i giovani rischiano di risentire in particolar modo, l'esperienza del fare teatro, del 'play', il gioco del diventare altro da sé, del mascheramento, della trasformazione, consente di tirare fuori emozioni represse, per liberarsene e può essere assai importante per gli adolescenti.
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