Corteo storico
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Eventi e folklore

Il corteo storico della Fiera di Molfetta: alla scoperta di un evento dalle origini antichissime

Tutto parte dal lontano 1399. La processione si teneva proprio il 7 settembre

Nelle antiche strade di Molfetta, un evento straordinario prendeva vita: un corteo unico e affascinante che aveva luogo durante i giorni della Fiera. Questo curioso spettacolo è stato accuratamente descritto dallo storico Antonio Salvemini. La Fiera di Molfetta, come ben sappiamo, ha origini molto antiche, istituita da re Ladislao, con diploma del 26 aprile 1399, e durava per ben otto giorni.

Con il citato diploma venne concesso all'Università di Molfetta l'esenzione da tutti i dazi e gli oneri fiscali durante il periodo della Fiera. A tale scopo, venivano nominati due "Maestri di Fiera", uno proveniente dalla nobiltà e l'altro dal popolo. Questi Maestri avevano un potere notevole, decidendo in modo definitivo le controversie civili e addirittura procedendo all'arresto dei rei nei casi penali, per poi trasferire i processi ai tribunali competenti al termine della Fiera.

La nomina dei due Maestri avveniva ogni 25 agosto e il loro insediamento avveniva presso l' edificio dei "Quattro Cantoni", adibito a tribunale, e situato accanto alla chiesa di Santo Stefano. Purtroppo il fabbricato non è più esistente, poiché abbattuto durante i moti del 1799. Questo edificio di pietra viva presentava una grande tribuna sorretta da quattro colonne e archi, decorato con lussuoso damasco e con due preziose sedie a braccioli dorati. Sullo sfondo vi si trovava il ritratto del principe regnante.

Ma come si svolgeva il corteo? Era diviso in diverse parti, ognuna con una funzione specifica. Il 7 settembre, al mattino, avveniva la cerimonia di passaggio di potere ai due Maestri, quando iniziavano ufficialmente a esercitare le loro funzioni. Nel corteo, un giovinotto, elegantemente vestito e con una piccola spada alla cintura, precedeva i Maestri e assumeva il ruolo di Capitano della Fiera. Dopo un giro consueto per la città e la cerimonia di insediamento dei Maestri presso i Quattro Cantoni, tutti si ritiravano nelle loro abitazioni. Rimaneva solo il Capitano della Fiera, accompagnato dal cancelliere e dai funzionari comunali, che visitava i negozi e le botteghe per annunciare l'apertura della Fiera e l'inizio delle franchigie. Successivamente, il Capitano ritornava con il suo seguito al tribunale, e rimaneva lì fino a mezzogiorno. Nel vespro dello stesso giorno, i valletti comunali si recavano alle abitazioni dei due Maestri di Fiera, pronti a scortarli in corteo fino al palazzetto dei Quattro Cantoni, dove cominciavano ad esercitare le loro funzioni da magistrati.

La sera stessa, alle 22, mentre le campane della piazza suonavano festosamente e i mortaretti esplodevano nel cielo, il Maestro dei Nobili lasciava il fabbricato dei Quattro Cantoni e si dirigeva in una sontuosa carrozza in corteo verso la Madonna dei Martiri. Lì faceva un'offerta di candele e altri doni, mentre il suo collega rimaneva al tribunale. Il giorno successivo, invece, era il turno del Maestro del Popolo di visitare il santuario. Questa programmazione era progettata per garantire la presenza costante dell'autorità, in vista del grande afflusso di visitatori.

Questa affascinante tradizione svela un mondo passato, dove la Fiera di Molfetta era anche un'occasione per la comunità di riunirsi, ed avere contatti commerciali con popoli lontani. Racconta infatti il Salvemini:"...cominciarono a venire da tutte le provincie del regno e anco dalle varie nazioni estere mercanti di ogni sorta e generi. Quindi è che nei giorni precedenti alla festa cominciava a vedersi il nostro porto ingombrato da molti legni di diverse nazioni con le loro bandiere".

Dobbiamo avere cura della nostra storia e le tradizioni, senza mai stravolgere, perché sono una testimonianza preziosissima per comprendere il nostro passato.

Fonti Bibliografiche:
Salvemini, Saggio Storico sulla città di Molfetta, Napoli 1878, 170-172.

Foto del Corteo storico 2023 a cura di Ruggiero De Virgilio "Ph.Ruggy".
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