azione cattolica
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Mondo del Sociale

Giocare senza l’ossessione del denaro

Una occasione di incontro tra generazioni

Lo «slot mob» è stato un successo. Sono stati in migliaia a scendere su invito dell'Azione Cattolica a ritrovarsi il 18 maggio nelle piazze di Molfetta, Giovinazzo e Ruvo, per dire no al gioco d'azzardo. Lo comunica la stessa «Ac ». Un no che arriverà anche da Terlizzi in piazza Matteotti, il primo giugno, dove lo «slot mob» si replicherà.

«La vita giocatevela bene» la parola d'ordine utilizzata da adulti e bambini per questa manifestazione che vuole ricordare a tutti quanto la ludopatia, ormai una malattia riconosciuta che crea dipendenza al pari dell'alcool e delle droghe, si sia insinuata nel tessuto sociale, colpendo uomini e donne di tutte le età. E i dati parlano chiaro. Sono oltre due milioni gli italiani «dipendenti» dal gioco. Per un giro d'affari che supera gli 80miliardi di euro. Per questo molto appetibile dalla criminalità organizzata che, attraverso l'usura, ha trovato nuove occasioni di guadagno.

«Ormai ci sono più slot machines che posti letto negli ospedali» l'allarme che lancia l'Ac. Con la conseguenza che interi strati della popolazione, a cominciare dai ceti meno abbienti che forse vedono nel gioco un possibilità di riscatto, si impoveriscono sempre più invece che crescere economicamente. Con lo «slot mob», l'Azione cattolica ha voluto ribadire quanto il «gioco, quello libero dall'ossessione del denaro possa essere una occasione d'incontro e di relazione tra diverse generazioni».
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