Fratelli d'Italia Molfetta
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Politica

Fratelli d’Italia Molfetta: «Tante questioni irrisolte in città. Sindaco al capolinea»

La nota: «Pur restando garantisti sull'inchiesta, invochiamo le dimissioni»

In un momento delicato per la vita politica e amministrativa della città, Fratelli d'Italia prende posizione con un duro comunicato contro il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini. La nota, firmata dal coordinatore cittadino Adamo Logrieco, arriva all'indomani della messa in onda di un servizio de Le Iene e mentre il primo cittadino è coinvolto in un'inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura di Trani.

L'intervento, destinato a suscitare un forte dibattito, non risparmia critiche sia sul piano politico che amministrativo, pur ribadendo una posizione garantista rispetto al profilo penale della vicenda.

Di seguito, il comunicato stampa integrale diffuso da Fratelli d'Italia:
«In attesa della grande copertura mediatica che Battiti Live regalerà a Molfetta, Le Iene hanno offerto al Sindaco Minervini e alla sua amministrazione un'altra grande occasione di visibilità in prima serata tv.
Vogliamo premettere che Fratelli d'Italia prende le distanze da questa forma di giornalismo d'inchiesta pensata per suscitare clamore, ma alcune riflessioni sono doverose.
Dovrebbe dimettersi il sindaco in considerazione del servizio de Le Iene, che certamente non restituisce una bella immagine alla sua amministrazione? Probabilmente no.
Dovrebbe dimettersi il Sindaco in ragione dell'inchiesta giudiziaria in corso, nell'ambito della quale la Procura di Trani gli contesta gravissime condotte illecite e chiede l'applicazione di misure cautelari per lui e per molti soggetti coinvolti nell'amministrazione? Da sinceri garantisti, diciamo di no, almeno sino al pronunciamento del GIP sulle richieste cautelari.
Ma semplifichiamo la domanda.
Dovrebbe dimettersi il Sindaco Minervini? Assolutamente sì.
E i motivi sono tanti. Anzi, troppi.
I cittadini hanno completamente perso fiducia in lui e, conseguentemente, nella sua Giunta. E negarlo vorrebbe dire ignorare l'evidenza.
Il clima di terrore generato dalle indagini, dai giornalisti e dalla legittima azione dell'opposizione politica, non consente più di governare con serenità la città. Non lo consente agli uffici comunali, in primis. Ed il "timore della firma" è una condanna alla paralisi amministrativa.
È diventato patetico il tentativo dell'Amministrazione di infiocchettare una situazione sinceramente penosa attraverso una bulimia comunicativa volta a nascondere la polvere sotto il tappeto.
E ci riferiamo al susseguirsi di comunicati stampa per pubblicizzare ora quell'opera, ora quell'evento, ora quella manifestazione, al malcelato fine di distrarre i cittadini dal fatto che il Sindaco ha abdicato alle sue funzioni dallo scorso aprile, con una sorta di autosospensione (tutt'altro che biasimevole).
Prescindendo dall'eventuale responsabilità penale per le ipotesi di reato formulate dalla Procura, che ci auguriamo non sussistano, restano dei fatti che hanno una loro rilevanza politica tutt'altro che trascurabile.
Prendiamo la tanto chiacchierata area mercatale, attorno alla quale si concentra un importante filone d'indagine. C'è oppure no una responsabilità politica per aver realizzato il più costoso campo incolto d'Italia? C'è eccome.
Prendiamo la roboante inaugurazione della pista ciclabile Molfetta-Giovinazzo, che ha visto addirittura la partecipazione del campione di ciclismo Mario Cipollini. C'è oppure no una responsabilità politica nell'aver autorizzato opere di interramento di tubazioni che hanno distrutto una parte della pista ciclabile appena inaugurata e che costringeranno a rifare lo stesso lavoro appena concluso? Certo che c'è.
Prendiamo il mitologico Parco Baden Powell, inaugurato in pompa magna dopo soli 20 anni (cosa più che positiva). C'è oppure no una responsabilità politica nell'aver consentito (o nel non aver tempestivamente impedito) che dopo soli tre anni dall'apertura versi in uno stato di semi abbandono? C'è.
Prendiamo il commercio cittadino. C'è oppure no una responsabilità politica nel non aver fatto letteralmente nulla per promuovere la ripresa di un settore in crisi profonda? A nostro avviso, c'è.
Prendiamo la zona PIP, c'è oppure no una responsabilità politica nell'aver ignorato sistematicamente le istanze provenienti dagli insediamenti produttivi, principalmente volte a restituire un minimo decoro ad una zona della città senza la quale i bilanci comunali sarebbero in permanente sofferenza? Ovvio che c'è.
E potremmo continuare con moltissimi altri esempi, prendendo in rassegna singolarmente ogni opera pubblica, facendo conoscere alla città i costi previsti e quelli effettivamente sostenuti. A proposito, c'è una singola opera pubblica costata esattamente quanto inizialmente stanziato? Probabilmente no.
Insomma, questa stagione amministrativa è ormai all'epilogo ed è evidente la volontà di farla annaspare qualche altra settimana per consentire le ultime passerelle all'assessore di turno. Tutt'altro che in silenzio, come piace ripetere il Sindaco facente funzioni.
Siamo sinceramente dispiaciuti per l'uomo Tommaso Minervini che, come qualsiasi cittadino indagato, non merita l'accanimento mediatico. Anzi, gli auguriamo di poter tutelare le sue ragioni con la massima serenità, senza avere più indosso il peso della funzione pubblica.
Lo abbiamo manifestato nell'ultimo Consiglio comunale e lo ribadiamo a gran voce: "STACCATE LA SPINA".
Fatelo in nome di un valore che a Molfetta sembra dimenticato. La dignità».
  • Fratelli d'Italia
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