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Farà tappa a Molfetta la campagna “Giù le mani dal nostro mare”

Il Movimento Cinque Stelle contro le trivellazioni

Continua il tour del Movimento Cinque Stelle per difendere in nostro mare. Dopo le due tappe sul mar Ionio, quelle di Maruggio e Gallipoli, i sostenitori di questa campagna si spostano sul mare Adriatico facendo tappa a Molfetta il prossimo 29 agosto. «Il tour Giù le mani dal nostro mare - scrivono i portavoce del movimento - è nato per difendere il nostro mare dalle trivellazioni petrolifere, dagli scarichi a mare e da tutte le altre nefandezze con cui vogliono distruggerlo. Sta attraversando ben 4 regioni, informando e coinvolgendo cittadini del luogo, turisti, attivisti». «Il mare - continuano - appartiene all'umanità intera e qualsiasi danno non potrà che coinvolgerci tutti. Per questo serve che ognuno di noi lo difenda a gran voce».

I sostenitori sono già stati in diverse località del tarantino, dove hanno organizzato sulle spiagge vere catene umane coinvolgendo anche bagnanti e turisti. Il progetto di sensibilizzazione comprende molte più tappe e quest'anno, è il terzo anno consecutivo toccherà ben 4 regioni. Per raggiungere obiettivi come quello di difendere il mare pugliese da ogni forma di inquinamento, attraverso l'informazione e la sensibilizzazione. La tappa finale del tour si terrà a Bari il prossimo 6 settembre.

Le trivellazioni in mare sono all'origine degli spiaggiamenti dei cetacei e provocano la moria di pesci. Vengono inoltre utilizzate sostanze chimiche dannose. Secondo il Movimento Cinque Stelle, in Puglia si consuma questo dramma ogni anno. È in atto la sfida tra chi invade, saccheggia, spartisce e chi si oppone con fermezza per la difesa di un bene collettivo, come il mare. Alla domanda se ha ancora senso parlare di tutela del paesaggio e dell'ambiente, nonostante il periodo di crisi, gli "M5S" rispondono con un convinto «si». Invitano per questo a partecipare alle manifestazioni in difesa del mare, perché a causa delle trivellazioni il rischio incidenti è alto. Le conseguenze restano quasi impossibili da limitare, senza considerare l'inquinamento ordinario connesso alle attività di ricerca e coltivazione dei giacimenti di idrocarburi. Dai fanghi perforanti alle acque di produzione non mancano le sostante tossiche e i metalli pesanti.

L'Adriatico e lo Ionio sono già di per sé mari con gli indici di inquinamento elevati, da un punto di vista degli idrocarburi. I danni all'ecosistema e alle risorse ittiche sono evidenti, gli idrocarburi hanno effetti cancerogeni, e quindi i rischi per la salute umana sono alti.
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