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Dopo l'Afghanistan, Molfetta apre il cuore all'Ucraina. Minervini: «Siamo terra d'accoglienza»
Possibile l'arrivo di nuovi profughi nei prossimi giorni
Molfetta - lunedì 7 marzo 2022
12.37
Molfetta apre ancora una volta il cuore a chi è in difficoltà: non solo gli aiuti umanitari già partiti alla volta dell'Ucraina (e che continueranno a partire nei giorni a venire) con beni di prima necessità e farmaci ma anche l'accoglienza fornita alle prime persone scappate dalla nazione in guerra e alla ricerca di riparo in un posto sereno.
Sono arrivati da poco in primi profughi ucraini: tre donne e due bambini che hanno lasciato tutto per salvarsi e che proveranno, almeno temporaneamente, a costruirsi qui una nuova vita. E non è la prima volta, negli ultimi mesi, che la nostra città apre le proprie porte a chi si trova ad affrontare una vera e propria crisi geopolitica nel proprio paese: basti pensare all'accoglienza fornita nei mesi scorsi ad alcuni profughi afghani giunti in Italia grazie ai corridoi umanitari partiti da Kaboul.
A tal proposito ha espresso il proprio pensiero il sindaco Tommaso Minervini: "Ci sono solo 900 km a separare la nostra città dal primo confine ucraino e forse è proprio per questo che si fa fatica ad accettare ciò che sta accadendo in Europa. Oggi Molfetta ha accolto tre donne e due bambini che nei giorni scorsi hanno visto con i propri occhi gli orrori di questa guerra e che adesso sono finalmente in salvo e al sicuro".
"Quando c'è stato bisogno di offrire aiuto ai più deboli la nostra città ha sempre fatto la sua parte, come nel caso dei profughi provenienti dall'Afghanistan. In linea con un'autentica cultura dell'accoglienza, Molfetta sarà altrettanto pronta a rispondere a questa nuova urgenza umanitaria che ci riguarda da così vicino" ha aggiunto il primo cittaidino.
Sono arrivati da poco in primi profughi ucraini: tre donne e due bambini che hanno lasciato tutto per salvarsi e che proveranno, almeno temporaneamente, a costruirsi qui una nuova vita. E non è la prima volta, negli ultimi mesi, che la nostra città apre le proprie porte a chi si trova ad affrontare una vera e propria crisi geopolitica nel proprio paese: basti pensare all'accoglienza fornita nei mesi scorsi ad alcuni profughi afghani giunti in Italia grazie ai corridoi umanitari partiti da Kaboul.
A tal proposito ha espresso il proprio pensiero il sindaco Tommaso Minervini: "Ci sono solo 900 km a separare la nostra città dal primo confine ucraino e forse è proprio per questo che si fa fatica ad accettare ciò che sta accadendo in Europa. Oggi Molfetta ha accolto tre donne e due bambini che nei giorni scorsi hanno visto con i propri occhi gli orrori di questa guerra e che adesso sono finalmente in salvo e al sicuro".
"Quando c'è stato bisogno di offrire aiuto ai più deboli la nostra città ha sempre fatto la sua parte, come nel caso dei profughi provenienti dall'Afghanistan. In linea con un'autentica cultura dell'accoglienza, Molfetta sarà altrettanto pronta a rispondere a questa nuova urgenza umanitaria che ci riguarda da così vicino" ha aggiunto il primo cittaidino.