
Didattica mista, a Molfetta c'è insoddisfazione: «Serve parità tra lezioni in presenza e DaD»
La testimonianza di alcuni genitori
Molfetta - sabato 21 novembre 2020
10.30
La didattica mista stabilita per le scuole pugliesi dall'ultima ordinanza regionale di Michele Emiliano non ha trovato tutti d'accordo, soprattutto per quanto concerne le questioni più propriamente organizzative legate alla possibilità che alcuni alunni frequentino le lezioni in presenza e che altri invece facciano didattica a distanza su richiesta dei genitori.
Proprio da Molfetta arriva la testimonianza di alcuni genitori di alunni frequentanti delle classi della "Zona Levante" appartenente alla scuola primaria "Cesare Battisti". In particolare, due di loro hanno voluto rilasciare alcune dichiarazioni in merito a una situazione poco chiara della gestione didattica, soprattutto nell'ottica della distinzione tra le lezioni in presenza e la didattica a distanza.
Patrizia Rosati e Onofrio del Rosso, portavoce di un nutrito gruppo di genitori delle rispettive classi, hanno spiegato quanto accaduto: "Non sappiamo per quale ragione alcune insegnanti abbiano ricevuto dalla Dirigente scolastica la richiesta di essere sostituite da supplenti pur non avendo contratto il Covid e non rientrando nei cosiddetti contatti stretti di un positivo".
"Si è creato un paradosso tale - aggiungono - secondo cui gli alunni che si recano in aula fanno lezione con i supplenti mentre quelli che seguono da casa hanno a disposizione la didattica a distanza con i docenti di ruolo. Chiediamo chiarezza organizzativa perché il diritto allo studio va reso paritario e ci sembra un paradosso che la lezione in presenza sia diventata quasi l'eccezione rispetto alla regola".
Proprio da Molfetta arriva la testimonianza di alcuni genitori di alunni frequentanti delle classi della "Zona Levante" appartenente alla scuola primaria "Cesare Battisti". In particolare, due di loro hanno voluto rilasciare alcune dichiarazioni in merito a una situazione poco chiara della gestione didattica, soprattutto nell'ottica della distinzione tra le lezioni in presenza e la didattica a distanza.
Patrizia Rosati e Onofrio del Rosso, portavoce di un nutrito gruppo di genitori delle rispettive classi, hanno spiegato quanto accaduto: "Non sappiamo per quale ragione alcune insegnanti abbiano ricevuto dalla Dirigente scolastica la richiesta di essere sostituite da supplenti pur non avendo contratto il Covid e non rientrando nei cosiddetti contatti stretti di un positivo".
"Si è creato un paradosso tale - aggiungono - secondo cui gli alunni che si recano in aula fanno lezione con i supplenti mentre quelli che seguono da casa hanno a disposizione la didattica a distanza con i docenti di ruolo. Chiediamo chiarezza organizzativa perché il diritto allo studio va reso paritario e ci sembra un paradosso che la lezione in presenza sia diventata quasi l'eccezione rispetto alla regola".