
Defibrillatori e app, Molfetta è città Cardioprotetta
Presentato il progetto in memoria del dottor Michele Spadavecchia
Molfetta - lunedì 10 febbraio 2020
13.22
Quando parliamo della salute del cuore, ogni minuto conta. Gli ultimi studi clinici hanno dimostrato che la prognosi del paziente peggiora in maniera continua all'aumentare del ritardo nel trattamento, soprattutto in quei pazienti che si presentano in condizioni gravissime con perdita di coscienza: in questi casi, nei quali la mortalità purtroppo è ancora oggi del 50-70 % anziché di circa il 3% per altri tipi di infarto, per ogni ritardo di 10 minuti nel trattamento si registrano ben tre morti in più su 100 pazienti trattati. L'avere a disposizione dei mezzi tempestivi di soccorso, perciò, può davvero segnare la differenza tra la vita e la morte di chiunque.
Particolarmente importante quindi è che il comune di Molfetta e la comunità tutta, compia un altro enorme passo in avanti nel diventare una città "cardioprotetta": il progetto, partito a fine dello scorso anno, ha previsto dapprima l'installazione di 10 defibrillatori semiautomatici che sono stati donati al Comune di Molfetta grazie alla raccolta fondi del progetto 'Cuore di latta'. Anche il Comune ha fatto la sua parte, attivando corsi gratuiti BLS-D per l'autorizzazione all'uso del defibrillatore semiautomatico per 73 persone, selezionate tramite un bando pubblico chiuso a novembre.
Lunedì 10 febbraio, presso la sede comunale di Lama Scotella, alla presenza del sindaco Tommaso Minervini e dell'Assessore all'Ambiente Ottavio Balducci, si è arrivati al secondo step del progetto: la presentazione della mappa dei defibrillatori donati dagli imprenditori e disseminati per la città, facilmente localizzabili mediante l'app di nuova creazione "Cuore nostro", presentata anch'essa durante l'incontro. Per chi ha difficoltà di dimestichezza tecnologica, sarà anche prevista della specifica cartellonistica atta a segnalare la presenza dei macchinari.
I defibrillatori, usufruibili h24 ed installati in apposite cassette gialle protette da un sistema di videosorveglianza, saranno in totale sei: essi saranno collocati in Piazza Aldo Moro, Piazza Garibaldi, Dogana Resort, Via Giovinazzo, Piazza Paradiso e Boulangerie. A questi, poi si aggiungono altri cinque, sempre attivi ventiquattr'ore su ventiquattro, uno gestito dalla postazione del Sermolfetta e quattro da Metropolis presso sue strutture, senza contare poi gli altri diciannove defibrillatori collocati sempre nel territorio da Metropolis presso scuole, parrocchie e farmacie, ed infine quello posto presso la zona industriale per iniziativa dell'Associazione Imprenditori. L'accesso al macchinario più vicino avverrà, come premesso, mediante l'app già funzionante e che, mediante geolocalizzazione e navigatore, indicherà la postazione più prossima o avvierà la chiamata per il 118.
Naturalmente, questo risultato non è la fine di un percorso: per quanto sia importante avere dei presidi di primo soccorso sparsi per la città, essi possono rivelarsi perfettamente inservibili se non si è in grado di utilizzarli. Perciò l'amministrazione ha garantito che sarà presto aperto il bando per un nuovo corso di formazione, aperto a 37 neo-operatori e che sarà sempre gestito, come il precedente, a titolo volontario da Sermolfetta e Progetto Assistenza.
Il sindaco Tommaso Minervini, nel suo intervento, ha rivendicato l'importanza dell'iniziativa che necessita una forte opera di pubblicizzazione da organi di stampa e associazioni della società civile, nonché da rete dei medici ed operatori sanitari. Ciò si rende necessario non soltanto per il momento della prevenzione, ma anche per introiettare sempre di più quella cultura del primo soccorso che non è altro che uno dei tasselli del vincolo di solidarietà che l'amministrazione ha sempre posto come suo obiettivo di azione. Il primo cittadino si è detto anche fiducioso che i macchinari, comunque protetti dall'apparato di videosorveglianza, non saranno oggetto di furto e vandalismo, in quanto la loro importanza è naturalmente ben percettibile da chiunque.
Non è mancato nel corso della presentazione il ricordo per il dott. Michele Spadavecchia, uno dei promotori dell'iniziativa, scomparso pochi mesi fa, e a cui sarà dedicata presto una teca a forma di cuore.
Particolarmente importante quindi è che il comune di Molfetta e la comunità tutta, compia un altro enorme passo in avanti nel diventare una città "cardioprotetta": il progetto, partito a fine dello scorso anno, ha previsto dapprima l'installazione di 10 defibrillatori semiautomatici che sono stati donati al Comune di Molfetta grazie alla raccolta fondi del progetto 'Cuore di latta'. Anche il Comune ha fatto la sua parte, attivando corsi gratuiti BLS-D per l'autorizzazione all'uso del defibrillatore semiautomatico per 73 persone, selezionate tramite un bando pubblico chiuso a novembre.
Lunedì 10 febbraio, presso la sede comunale di Lama Scotella, alla presenza del sindaco Tommaso Minervini e dell'Assessore all'Ambiente Ottavio Balducci, si è arrivati al secondo step del progetto: la presentazione della mappa dei defibrillatori donati dagli imprenditori e disseminati per la città, facilmente localizzabili mediante l'app di nuova creazione "Cuore nostro", presentata anch'essa durante l'incontro. Per chi ha difficoltà di dimestichezza tecnologica, sarà anche prevista della specifica cartellonistica atta a segnalare la presenza dei macchinari.
I defibrillatori, usufruibili h24 ed installati in apposite cassette gialle protette da un sistema di videosorveglianza, saranno in totale sei: essi saranno collocati in Piazza Aldo Moro, Piazza Garibaldi, Dogana Resort, Via Giovinazzo, Piazza Paradiso e Boulangerie. A questi, poi si aggiungono altri cinque, sempre attivi ventiquattr'ore su ventiquattro, uno gestito dalla postazione del Sermolfetta e quattro da Metropolis presso sue strutture, senza contare poi gli altri diciannove defibrillatori collocati sempre nel territorio da Metropolis presso scuole, parrocchie e farmacie, ed infine quello posto presso la zona industriale per iniziativa dell'Associazione Imprenditori. L'accesso al macchinario più vicino avverrà, come premesso, mediante l'app già funzionante e che, mediante geolocalizzazione e navigatore, indicherà la postazione più prossima o avvierà la chiamata per il 118.
Naturalmente, questo risultato non è la fine di un percorso: per quanto sia importante avere dei presidi di primo soccorso sparsi per la città, essi possono rivelarsi perfettamente inservibili se non si è in grado di utilizzarli. Perciò l'amministrazione ha garantito che sarà presto aperto il bando per un nuovo corso di formazione, aperto a 37 neo-operatori e che sarà sempre gestito, come il precedente, a titolo volontario da Sermolfetta e Progetto Assistenza.
Il sindaco Tommaso Minervini, nel suo intervento, ha rivendicato l'importanza dell'iniziativa che necessita una forte opera di pubblicizzazione da organi di stampa e associazioni della società civile, nonché da rete dei medici ed operatori sanitari. Ciò si rende necessario non soltanto per il momento della prevenzione, ma anche per introiettare sempre di più quella cultura del primo soccorso che non è altro che uno dei tasselli del vincolo di solidarietà che l'amministrazione ha sempre posto come suo obiettivo di azione. Il primo cittadino si è detto anche fiducioso che i macchinari, comunque protetti dall'apparato di videosorveglianza, non saranno oggetto di furto e vandalismo, in quanto la loro importanza è naturalmente ben percettibile da chiunque.
Non è mancato nel corso della presentazione il ricordo per il dott. Michele Spadavecchia, uno dei promotori dell'iniziativa, scomparso pochi mesi fa, e a cui sarà dedicata presto una teca a forma di cuore.